Giovedì 18 Aprile 2024

Luc Montagnier è morto: la conferma. Dal Nobel alle teorie no vax

Aveva 89 anni: figura controversa della medicina internazionale per le sue teorie pseudoscientifiche su vaccini, omeopatia e Covid

Parigi, 10 febbraio 2022 - Luc Montagnier è morto: la conferma, dopo le voci circolate ieri, arriva dal quotidiano Liberation. Il virologo francese, premio Nobel per gli studi sull'Aids, aveva 89 anni: negli ultimi anni era diventato riferimento per i no vax. Recentemente aveva partecipato alle proteste milanesi contro il green pass, ospite dell'iniziativa del senatore ex M5s Gianluigi Paragone. 

Montagnier, l’ultimo colpo di scena. Anche la morte diventa complotto

La notizia della morte del professore era comparsa sul sito di France Soir ieri sera, confermata dal collega Didier Raoult, anche lui figura controversa nel mondo accademico francese per le sue 'ricette' alternative nella cura del Covid 19 a base di idrossiclorochina: "Perdiamo un uomo la cui originalità, l'indipendenza e le scoperte sull'Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell'Aids - scrive su Twitter Raoult -. La gloria, il Premio Nobel nonché l'inaudita ostilità dei suoi colleghi. L'attenzione portata alle sue ultime ipotesi fu sproporzionata".

Secondo France Soir, che avrebbe visionato il certificato di morte, Montagnier si è spento martedì 8 febbraio all'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi. ù

Luc Montagnier, il Nobel controverso: cosa diceva su Covid e vaccini

La scoperta sull'Aids

Al secolo Luc Antoine, Montagnier nacque il 18 agosto del 1932 a Chabris, un piccolo comune della Loira. Biologo e poi medico, iniziò la carriera accademica da ricercatore nel campo oncologico alla Sorbona di Parigi. Nei primi anni '60 a Londra cominciò a studiare i meccanismi di replicazione dei virus a Rna. Era direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell'Unità di Oncologia Virale dell'Istituto Pasteur di Parigi. Proprio qui Montagnier isolò il virus dell'Hiv, effettuando una biopsia su un linfonodo di un paziente affetto da Aids, insieme a Francoise Barré-Sinoussi. Era il 1983. La scoperta gli valse il premio Nobel per la Medicina 15 anni dopo. Ha collaborato con gli scienziati di tutto il mondo: è stato direttore del Center for Molecular and Cellular Biology al Queens College della City University di New York, direttore di un istituto di ricerca alla Jiao-tong University di Shanghai. Per il suo lavoro ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti. 

L'omeopatia, i vaccini, il Covid 

Negli anni Montagnier ha sviluppato e promosso una serie di teorie pseudoscientifiche sull'Aids. E' stato fautore della cosiddetta memoria dell'acqua (secondo cui le molecole d'acqua conserverebbero memoria delle sostanze) che è alla base dell'omeopatia. Principio che non è supportato da evidenze scientifiche. Negli ultimi 10 anni si è espresso in maniera scettica sulla sicurezza dei vaccini, postulando un legame tra vaccini e disturbi dello spettro autistico, senza pubblicare studi in proposito. E' stato preso come punto di riferimento da movimenti e leader antivaccinisti che lo hanno chiamato a parlare in convegni e raduni. Sull'origine, la cura e la diffusione del Covid-19, Montagnier ha sostenuto tesi complottiste.