Attentato Londra, furgone travolge musulmani davanti a moschea

Piombato sulla folla davanti alla moschea di Finsbury Park. Dieci persone ferite, un morto. Scotland Yard: "Attacco terroristico". Autista arrestato. Testimoni: "Gridava voglio uccidere i musulmani"

Londra, furgone sulla folla (Ansa)

Londra, furgone sulla folla (Ansa)

Roma, 19 giugno 2017 - Londra ripiomba nell'incubo terrorismo. Dopo il London Bridge, un nuovo attentato getta ancora una volta nella paura la capitale britannica. Un furgone ha travolto nella notte una decina di persone davanti alla moschea di Finsbury Park, nel nord della città, all'uscita della preghiera serale del Ramadan. Il bilancio è di un morto e almeno dieci feriti, di cui tre in condizioni gravi. L'uomo alla guida, un 47enne, è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato bloccato dalla gente sul posto e immobilizzato a terra. L'aggressore (secondo quanto affermato dal viceministro Ben Wallace, non era noto ai servizi di sicurezza), è residente a Cardiff, in Galles, padre di quattro figli e che si chiama Darren Osborne. Smentite dalla polizia le testimonianze secondo cui l'uomo sarebbe sceso armato di coltello così come la presenza di altri due aggressori. "Ha agito da solo", ha confermato la Metropolitan police di Londra che ha spiegato: è stato fermato per sospetto omicidio. Secondo i racconti, avrebbe gridato: "Voglio uccidere tutti i musulmani". Sul caso indaga l'antiterrorismo.

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LA DINAMICA - L'attacco è stato compiuto poco dopo la mezzanotte (ora locale), in una zona, Sevens Sisters Road, nel quartiere multietnico di Islington, in cui ci sono almeno quattro moschee. Quella finita nel mirino è quella diventata tristemente famosa una decina di anni fa per i sermoni incendiari dell'imam egiziano Abu Hamza, che nel 2005 è stato condannato all'ergastolo. Il furgone bianco, affittato in Galles, è piombato sulla folla di fedeli che uscivano dopo la preghiera del Ramadan. Ma la dinamica non è ancora del tutto chiara. Il van è finito su un gruppo di persone che erano accorse ad aiutare una persona anziana, caduta a terra, forse per l'eccessivo caldo. L'uomo prima di essere arrestato è stato bloccato dalla gente. Secondo testimoni, sarebbe stato protetto dal linciaggio da un imam accorso sul posto. Portato in ospedale, sarà sottoposto a una perizia psichiatrica. Secondo alcuni testimoni, l'uomo, prima di essere bloccato a terra ha urlato che "voleva uccidere tutti i musulmani". 

Alcune testimonianze hanno inoltre riportato di altri due aggressori intravisti sul posto, nei momenti drammatici successivi all'attacco. Ma la polizia smentisce. "Non ci sono altri sospetti" oltre all'uomo arrestato, scrive Scotland Yard in un messaggio su Twitter. "In questa fase iniziale non ci sono altri sospetti, in ogni modo l'inchiesta continua", si legge nella nota diffusa dalla Metropolitan Police. Sull'accaduto sta indagando l'unità anti-terrorismo.

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LE VITTIME - Le persone colpite, ha spiegato il vice commissario della polizia Metropolitana di Londra, Neil Basu, coordinatore nazionale per l'antiterrorismo, "sono tutte musulmane". La Met Police ha spiegato che "otto dei feriti sono stati trasportati all'ospedale, mentre due sono stati curati sul posto". La vittima l'uomo che si è sentito male, a cui stavano prestando soccorso i fedeli appena usciti dalla moschea, ma è "ancora prematuro per dire se la sua morte sia frutto dell'attentato". "Abbiamo trattato fin dal primo minuto l'accaduto come un attentato", ha aggiunto il vice-commissario Basu, rispondendo a una domanda che faceva riferimento probabilmente alla reticenza del governo di Londra a classificare l'accaduto come un attacco terroristico.

"ATTENTATO" - Scotland Yard aveva infatti parlato inizialmente di "un grave incidente". Poi, intorno alle 10 di questa mattina è arrivata la conferma ufficiale, da parte di un portavoce: quello di Finsbury Park è stato "un attacco terroristico". "La lotta al terrorismo continua", ha aggiunto il portavoce, che ha chiesto ai londinesi di "unirsi contro coloro che vogliono dividersi". Per il Muslim Council of Britain, organismo di riferimento della numerosa comunità islamica del Regno Unito, fin da subito non c'erano dubbi: quelle persone sono state colpite "deliberatamente". In un comunicato ha parlato di attentato terroristico e di "violenta manifestazione" di islamofobia. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha condannato il "terribile attacco terroristico contro persone innocenti" e ha poi aggiunto: "Se da una parte questo sembra essere un attacco contro una specifica comunità, come i terribili attacchi a Manchester, Westminster e al London Bridge, si tratta anche di un assalto a tutti i nostri valori condivisi di tolleranza, libertà e rispetto".

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MAY - La premier Theresa May ha convocato in mattinata una riunione di emergenza. Subito dopo si è espressa sull'accaduto. L'attacco, ha detto, "é ripugnante esattamente come gli altri atti di terrorismo che hanno colpito il Regno Unito, dalla strage di Manchester del 22 maggio all'attentato di London Bridge e Borough Market del 3 giugno". Poi, in risposta alle polemiche di chi parlava di un ritardo a classificare l'accaduto come attentato terroristico, ha dichiarato: "La polizia ha risposto all'attacco alla moschea di stanotte in un minuto e ha dichiarato che l'attacco era terrorismo in 8 minuti". Infine: "Londra non si arrende all'odio e nemmeno tutto il Regno Unito". L'avversario Jeremy Corbyn, leader laburista non ché deputato del collegio della zona, è andato in visita fra la gente di Finsbury Park per partecipare alla preghiera per le vittime. Anche la May ha raggiunto la moschea.

Il furgone usato per l'attacco

POLIZIA NEI LUOGHI DI CULTO - Quello di questa notte è solo l'ennesimo attentato che insanguina la Gran Bretagna. Da Manchester al London Bridge, da Marzo è il quarto attacco al Paese. (LA SCHEDA / Tutti i precedenti). Nei giorni scorsi dopo i recenti attentati nel centro della capitale si era assistito ad un aumento dei crimini d'odio in particolare vicino ai centri islamici ai danni di musulmani. Dopo l'attacco di oggi è stata rafforzata la presenza della polizia nei luoghi di culto. Anche a Roma la sicurezza è stata ulteriormente sensibilizzata: massima attenzione alle moschee e a tutti i luoghi di culto presenti nella Capitale. Anche i consueti obiettivi sensibili come musei, centri commerciali e tutti gli eventi che richiamano folle rimangono sotto la lente. 

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