Giovedì 18 Aprile 2024

Caos in Libia, ribelli: "Circondate sedi del governo". Ma è giallo

A Tripoli sarebbero entrati in azione nella notte tre gruppi armati, ma il ministero smentisce

Un'immagine di guerra in Libia (Reuters)

Un'immagine di guerra in Libia (Reuters)

Roma, 26 maggio 2018 - E' ancora tesa la situazione a Tripoli. Tra voci e smentite, si ripete quanto visto più volte negli ultimi anni: gruppi armati che si combattono in un paese senza legge e senza controllo. Secondo più fonti libiche nella notte tre gruppi armati - la Tripoli Revolutionary Brigade di Haytam Tajuri, la Ganiwa Brigade e la Halbous Brigade di Misurata oggi nominalmente inquadrata come Force 301 nell'esercito libico - sarebbero entrate in azione citando a pretesto l'uccisione di due giovani avvenuta ieri da parte di miliziani della Bab al Tajoura Brigade, che ha innescato proteste nei quartieri di Ras Hassan e Ben Hashor. Per bloccarli la scorsa notte era intervenuta la Special Deterrence Force del governo di accordo nazionale. Nella notte 'tecniche' e alcuni  blindati avrebbero circondato alcuni punti chiave tra i quali l'aeroporto internazionale, la sede del Presidential Council all'hotel Rexos. Le milizie avrebbero conquistato anche la sede della televisione Al Libya. La Tripoli Revolutionary Brigade e la Ganiwa Brigades sono state protagoniste di azioni simili, per citare solo le ultime, anche a marzo e nell'ottobre 2017.

Il ministero dell'Interno libico ha però smentito che alcune milizie si sarebbero ribellate prendendo il controllo di postazioni vitali di Tripoli. "La situazione di sicurezza nella capitale è sotto controllo", sostiene il dicastero del governo del premier Fayez Al Sarraj in un messaggio sulla propria pagina Facebook. "Queste informazioni sono destituite di qualsiasi fondamento e hanno come scopo quello di destabilizzare la capitale", sostiene il testo smentendo una presa della sede del Consiglio dei ministri, ma anche solo "proteste" e "blocchi di strade". Al Arabiya aveva sostenuto che "armati attaccano e controllano la sede della tv principale del Consiglio presidenziale" e della "Guardia presidenziale all'aeroporto di Tripoli". Anche un portavoce della Brigata 301 ha smentito la notizia della rivolta all’Agenzia Nova, sostenendo che al momento “la situazione a Tripoli è calma e non è in corso alcuna ribellione”.

Ieri un'autobomba era esplosa a Bengasi in Jabal Abdel Nasser street, nei pressi dell'hotel Tibisti, facendo 7 morti e 20 feriti. In un primo momento si era parlato di attacco terroristico contro le forze del generale Haftar, ma in reltà pare che l'esplosione sia stata causata da un violento scontro tra milizziani del gruppo di Ezzo Raslan, la milizia Sahawat che aderisce all'esercito di Haftar: un dissidente del gruppo avrebbe lanciato una bomba a mano in un veicolo carico di munizioni causando l'esplsione che ha ucciso lo stesso Ezzo Raslan.