Giovedì 18 Aprile 2024

Libano, allarme epidemia di colera: 170 casi in due settimane

A lanciare l'emergenza è stato il ministro della Salute libanese: la maggior parte dei malati sono profughi della Siria. Da gennaio 29 Paesi hanno registrato focolai. E l'Oms avverte: "Non bastano i vaccini". Tragica la situazione di Haiti

Proteset a Haiti per l'epidemia di colera

Proteset a Haiti per l'epidemia di colera

Beirut, 19 ottobre 2022 - Allarme colera in Libano, lo ha lanciato il ministro della Salute Firas Abiad. Nel Paese è in corso un'epidemia e finora si contano cinque morti. Il virus si sta "diffondendo rapidamente", e il Libano rischia di finire in ginocchio, già traballante per la gravissima crisi economica. Un annuncio che arriva drammaticamente nello stesso giorno in cui l'Organizzazione mondiale della sanità rende noto che l'impennata del colera nel mondo sta portando all'esaurimento dei vaccini. Quindi, in maniera  "eccezionale" e "a breve termine", l'International Coordinating Group (Icg), l'organismo che gestisce le forniture vaccinali d'emergenza a livello globale, è stato costretto "a sospendere temporaneamente la vaccinazione standard a due dosi, passando a uno schema a dose unica" in modo da proteggere più persone in una fase di "aumento senza precedenti delle epidemie di colera" nel pianeta. 

Nel solo Libano dal 6 ottobre a oggi sono stati registrati 170 casi di colera, oltre la metà di questi negli ultimi due giorni. L'epidemia di colera sarebbe arrivata nel Paese dalla vicina Siria, dove 11 anni di guerra hanno creato i presupposti per lo sviluppo della malattia. Firas Abiad ha confermato che la maggior parte dei 169 casi di infezione sono stati registrati tra le comunità di profughi siriani nel nord-est del Paese. In Siria il colera mancava da 15 anni e ora nel Paese si contano già oltre 13mila i casi sospetti segnalati, mentre è di almeno 60 il bilancio dei morti. 

In tutto sono 29 i Paesi che da gennaio di quest'anno hanno segnalato casi di colera Paesi (Nei 5 anni precedenti erano 20 i Paesi colpiti, ndr), i più colpiti sono Haiti, Malawi e proprio la Siria. Il caso più drammatico è Haiti, dove il numero dei contagi è in continuo aggiornamento: l'ultimo bollettino del ministero della Salute pubblica ha reso noto che fino a lunedì i casi sospetti erano in totale 606, e 66 i confermati. Un aumento di 222 nuovi casi sospetti tra il 13 e il 17 ottobre. I decessi nelle strutture sanitarie sono stati 22. Casi anche a Artibonite e Center, e nel carcere civile di Port-au-Prince, con 271 casi sospetti, 12 accertati e 14 morti.

"La tendenza globale è che si va verso focolai sempre più numerosi, più diffusi e più gravi - scrive l'Oms - a causa di inondazioni, siccità, conflitti, spostamenti di popolazioni e altri fattori che limitano l'accesso all'acqua pulita e aumentano il rischio di epidemie di colera". Una previsione che diventa sempre più drammatica se non bastano le armi per affrontare il colera: "l'attuale offerta di vaccini è estremamente limitata". E non basta risparmiare sieri per tamponare l'emergenza e vaccinare tutti, serve un piano a lungo termine: "è necessaria un'azione urgente per aumentare la produzione globale di vaccini".