Lettera Ue all'Italia. "No retromarcia sulle pensioni"

Secondo la commissione siamo tra i 5 Paesi "a rischio di inadempienza". Preoccupa il nostro debito pubblico L'economia in Italia non migliora? Falso (in gran parte). Il fact checking - di ALESSIA GOZZI

Pierre Moscovici (Lapresse)

Pierre Moscovici (Lapresse)

Bruxelles, 22 novembre 2017 - Arrivata l'attesa lettera Ue di raccomandazioni all'Italia. Il nostro Paese è tra i 5 Paesi "a rischio di inadempienza" sugli obiettivi di Bilancio sul 2018, secondo la Commissione europea, dato che in questi Stati potrebbe verificarsi una "significativa deviazione" rispetto al percorso di risanamento dei conti concordato. Inevitabile la missiva che mette in guardia sullo sforamento dei conti. Nel mirino di Bruxelles anche il Belgio: per entrambi gli Stati membri si prevede il non rispetto delle regole in merito alla riduzione del debito

La Commissione ha così annunciato di aver inviato una nuova lettera da parte del vicepresidente Valdis Dombrovskis e del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. "Nel caso dell'Italia, il persistere dell'elevato debito pubblico è motivo di preoccupazione. La Commissione - recita un comunicato dell'Ue - intende effettuare una nuova valutazione sull'adempienza da parte dell'Italia in merito ai requisiti sulla regole dal debito a primavera 2018".

Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis specifica: "Riconosciamo che l'Italia ha fatto molti sforzi di recente per la competitività e la crescita", ma "è cruciale" che adotti la manovra 2108 "senza annacquare le sue disposizioni principali", e che venga attuata "in modo rigido per centrare uno sforzo strutturale di 0,3% del Pil". Questo significa, come ha anticipato Dombrovskis, che Roma deve attenersi "alle importanti riforme di bilancio strutturale, come quella delle pensioni che supporta la sostenibilità a lungo termine del debito italiano".

Per il momento, raccomandazioni a parte, appare scongiurata l'ipotesi di un avvio formale di procedura europea per deficit eccessivo, situazione che al momento riguarda Francia e Spagna.