Parigi, 1 aprile 2025 – Marine Le Pen è furibonda dopo la condanna per appropriazione indebita di fondi pubblici che la conduce fuori dalla corsa per le presidenziali in Francia nel 2027 e non ha dubbi sulla natura politica della sua condanna: è una bomba nucleare per fermare il Rassemblement national. "Il sistema ha sganciato la bomba nucleare", dice ai deputati di Rn. E ancora: se il sistema "sta usando un'arma così potente contro di noi, è ovviamente perché siamo sul punto di vincere le elezioni". Ma potrà Le Pen candidarsi alle presidenziali del 2027? La Corte di appello di Parigi ha fatto una previsione sui tempi del processo di secondo grado (al termine del quale i 5 anni di ineleggibilità sanciti con la sentenza di ieri potrebbe decadere): il verdetto potrebbe arrivare nell’estate del 2026.

Le Pen non si arrende
Ma Le Pen non intende arrendersi: "Non lo permetteremo", assicurato in una conferenza stampa nel quartier generale del Rassemblement National. Il partito ''non si lascerà calpestare, per difendere i francesi che hanno il diritto di votare per chi vogliono, per difendere il Paese che sta vacillando''. ''Ci hanno rubato le elezioni politiche, non lasceremo che i francesi si facciano rubare le presidenziali. Useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per consentire ai francesi di scegliere i loro futuri leader e vinceremo, perché la verità e la giustizia devono vincere'', aggiunge.
Darmanin: "Appello al più presto possibile”
L’avvocato del partito RN, David Dassa-Le Deist, ha presentato oggi ricorso per gli europarlamentari condannati. Le Pen inclusa. Il ministro della Giustizia francese, Gerald Darmanin, ha detto di sperare che il processo d'appello venga organizzato "entro i tempi più ragionevoli possibili". "Personalmente spero che la sentenza presso la Corte d'appello di Parigi possa essere organizzata entro il lasso di tempo più ragionevole possibile", ha affermato Gérald Darmanin. La Corte di Appello di Parigi ha fatto poi sapere che la sentenza potrebbe arrivare già ''nell'estate 2026". Le Pen sarebbe dunque in tempo, in caso cadesse l’ineleggibilità, per candidarsi alle presidenziali del 2027.
Leader RN: “Minacce ai giudici inaccettabili”
Tuttavia, aggiunge la leader di RN definisce "scandalose" le minacce pervenute ai magistrati del Tribunale di Parigi dopo che è stata emessa la sentenza di condanna nei suoi confronti. "Questo è inaccettabile", ha aggiunto Le Pen. "Siamo tutti sottoposti a insulti e minacce. Chiunque nella nostra società odierna prenda una posizione di qualsiasi tipo viene minacciato e insultato. Accogliamo con favore questo? Per niente, lo deploriamo. Ma, sfortunatamente, è diventato molto comune", ha concluso.
Il procuratore generale: “La giustizia non è politica”
Il procuratore generale della Corte di Cassazione, Remy Heitz, respinge le accuse. "La giustizia non è politica, questa decisione non è una decisione politica ma giudiziaria, presa da tre giudici indipendenti e imparziali", dice in un'intervista a Rtl, dopo le critiche alla magistratura per la condanna della leader di Rn. Il verdetto "è stato emesso in conformità con la legge", insiste. Heitz ha poi definito "inaccettabili" gli "attacchi personali contro i magistrati e le minacce che possono essere oggetto di procedimento penale". "La decisione è stata presa al termine di un processo che ha tutte le carte in regola per essere un processo equo, dopo un dibattito in contraddittorio durato due mesi, un'indagine durata anni", ricorda Heitz. Il procuratore si è detto "scioccato" dal fatto che la presidente del tribunale che ha emesso la sentenza sia stato posto sotto protezione. "E' del tutto anormale che un magistrato venga attaccato", sottolinea, ora servono "moderazione, serenità". Per quanto riguarda il processo d'appello, non è escluso che si possa tenere ma a decidere sarà la Corte d'appello di Parigi. "Tecnicamente, è probabilmente possibile", spiega Heitz ma dipenderà "dal calendario delle udienze". In ogni caso, le date si potrebbero conoscere "abbastanza rapidamente".
Proteste RN e Bardella: “Decisione sproporzionata”
Intanto il Rassemblement National si organizza con ''manifestazioni e volantinaggi a partire da questo fine settimana'' per contestare la condanna emessa nei confronti di Marine Le Pen, che prevede la sua ineleggibilità per i prossimi cinque anni. Lo annuncia il presidente del RN Jordan Bardella durante un'intervista a CNews ed Europe 1. "Credo che i francesi debbano indignarsi, organizzeremo manifestazioni e volantinaggi questo fine settimana", afferma. Bardella è tornato a criticare la sentenza che ha condannato Le Pen. "Ritengo che questa decisione sia sproporzionata e non in linea con la giurisprudenza del Consiglio costituzionale. Si tratta di una pura e semplice negazione dello Stato di diritto, perché il nostro diritto a un processo equo è stato violato", ha detto Bardella su Cnew. "I giudici hanno deciso semplicemente di eliminare la candidata del Rassemblement national dalla corsa alle presidenziali, che non solo è data al secondo turno, ma è anche presentata come la favorita", ha insistito, "faranno di tutto per impedirci di arrivare al potere. Il presidente di Rn ha anche denunciato quello che ha definito un clima "preoccupante" in Francia.
Meloni cauta: “Non conosco merito contestazioni”
"Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte, ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini", è il commento della premier Giorgia Meloni a ‘Il Messaggero’.