Lavrov: contro i russi soluzione finale, noi come gli ebrei. "Sorpresi dall'Italia"

Il ministro russo: atteggiamento di scontro imposto dall'Europa. Su Zelensky: "Esclusi colloqui di pace, il suo piano è bizzarro"

Roma, 18 gennaio 2023 - Gela Zelensky, manda frecciate all'Italia (ma in qualche modo la assolve) e riserva le consuete bordate agli Stati Uniti. Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo, non cerca toni concilianti in conferenza stampa a Mosca. Sulla guerra in Ucraina, soprattutto, ma non solo. E lancia un'accusa, violenta: gli Usa e i suoi alleati vogliono mettere in pratica "una soluzione finale" contro la Russia "come Hitler per gli ebrei". 

Serghei Lavrov (Ansa)
Serghei Lavrov (Ansa)

Italia

"È stata una sorpresa per noi vedere l'Italia diventare uno dei leader nel fronte anti-russo", dice per poi sottolineare che "mi piacciono gli italiani, sono molto simili ai russi, e ai russi piace il modo di vivere italiano. Non riesco a vederli come gente che costruisce muri e barriere. L'atteggiamento di scontro (con la Russia) è stato imposto all'Europa", e quindi anche all'Italia. C'è un pensiero anche per Silvio Berlusconi, ex premier che ha dato un contributo per cercare di "costruire le relazioni» tra Russia e Nato". Lavrov ricorda in particolare che l'allora presidente del Consiglio italiano "avviò il vertice di Pratica di Mare nel 2002". 

Attacco agli Usa

Nel mirino di Lavrov finiscono come sempre gli Usa che non hanno proclamato "una mobilitazione parziale" (come la Russia), ma una "mobilitazione totale di tutto l'Occidente" per puntare al "dominio" del mondo. Dopo le mosse di Washington in Ucraina, spiega, le relazioni tra Russia e Usa "non saranno più quelle che erano un tempo". Primo obiettivo degli americani è la Russia, aggiunge, "e poi verrà la Cina, questo non è uno scherzo". Le relazioni tra Mosca e Pechino stanno vivendo i momenti migliori della storia, assicura, anche se l'Occidente sta apertamente cercando di portare discordia tra i due paesi.

La pace in Ucraina e Zelensky

Lavrov allontana eventuali negoziati di pace che, a suo dire, sarebbero decisi dall'Occidente "e non dall'Ucraina". E negoziati con l'Occidente che riguardino solo l'Ucraina "non hanno senso" perché - ribadisce - l'Occidente sta usando l'Ucraina per ottenere un "dominio totale", con a capo gli Stati Uniti

Nessuna apertura verso il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, esclusi colloqui di pace. Il piano del presidente ucraino viene bollato come "assurdo" e basato su iniziative di pace "bizzarre per la risoluzione del conflitto". Sarebbero dieci punti "in cui tutto è ammucchiato: sicurezza alimentare, energetica e biologica, ritiro delle truppe russe, pentimento della Federazione russa, tribunali, condanne".