Mercoledì 11 Settembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

La tregua è finita. A Gaza ricomincia la guerra: ancora bombe e morti. Ma Egitto e Qatar trattano

Dopo una settimana riprendono le ostilità nella Striscia, quasi 200 vittime in 24 ore. Il governo di Tel Aviv: pronti al cessate il fuoco se Hamas ci dà la lista di 10 ostaggi da liberare.

La tregua è finita. A Gaza ricomincia la guerra: ancora bombe e morti. Ma Egitto e Qatar trattano

La tregua è finita. A Gaza ricomincia la guerra: ancora bombe e morti. Ma Egitto e Qatar trattano

La guerra a Gaza è ripresa all’alba, dopo che era stato raggiunto un accordo di massima per prorogare la tregua un altro giorno. Il lancio di un missile da Gaza attorno alle 5 del mattino e il mancato rispetto di intese sugli ostaggi hanno irritato Tel Aviv. Così l’accordo, che doveva essere annunciato prima delle 7 del mattino, è naufragato. Le forze di difese israeliane (Idf) hanno così ripreso le operazioni ed effettuato più di 210 attacchi, sia nel nord che nel sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti sanitarie di Hamas a sera le vittime erano 178, 589 i feriti.

L’esercito israeliano ha annunciato la fine della tregua nella Striscia di Gaza e la ripresa dei combattimenti, accusando Hamas di "non aver fornito l’elenco degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati ieri entro le 7 ora locale" e di "aver lanciato razzi contro Israele". L’ufficio del premier israeliano ha confermato la linea: "Hamas ha violato il quadro normativo, non ha rispettato l’obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha lanciato razzi contro Israele". "È a causa di Hamas – ha sostenuto Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby – che questa tregua è finita. Semplicemente non sono riusciti a produrre un elenco di ostaggi". Ma specie in Medio Oriente nulla è definitivo e i mediatori egiziani e qatarioti, assieme a funzionari dei servizi israeliani e della Cia, stanno continuando le trattative.

Da quanto ha sostenuto l’emittente israeliena Canale 12, citando una fonte governativa dello Stato ebraico, "Israele accetterà di prorogare il cessate il fuoco per un altro giorno se il movimento palestinese Hamas rilascerà dieci ostaggi". Così scrive anche il quotidiano Yedioth Ahronoth. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha sostanzialmente confermato che ad Hamas è stato offerto un accordo in cui Israele "accetterebbe di estendere il cessate il fuoco per ogni giorno in cui il movimento integralista palestinese accetta di rilasciare 10 ostaggi".

Israele ritiene che vi siano ancora 20 donne civili e due minori sotto i 18 anni fra gli ostaggi prigionieri a Gaza, su un totale di 136-137 prigionieri. Una tregua di almeno due giorni sarebbe quindi immediatamente possibile. "Quando questo gruppo di persone sarà liberato – ha detto una fonte alla Cnn – i negoziati affronteranno la questione della liberazioni degli uomini e dei riservisti, sia uomini che donne. Hamas afferma però di non aver più donne civili e bambini prigionieri, suggerendo che siano in mano ad altri gruppi. Inoltre Hamas sostiene che le donne sotto i 45 anni vanno considerate come riserviste".

Ieri Israele ha reso noto che cinque degli ostaggi sono morti. Si tratta di un ragazzo che partecipava al rave di Rrim, Guy Iluz, 26 anni, e di 4 membri del kibbuz di Nir Oz. Aryeh Zalmanovich, 85 anni, era il più anziano delle 240 persone rapite da Hamas nel suo blitz in varie comunità vicine alla Striscia; Maya Goren, 56 anni, era una conosciutissima maestra d’asilo della comunità; Ronen Engel, 54 anni, era un fotografo, portato a Gaza con la moglie e due figlie liberate poi qualche giorno fa. Con loro è stato ucciso anche un quarto ostaggio di Nir Oz, Elyahu Margalit, 75 anni, la cui figlia Nili, 41 anni, era stata liberata lunedì.

Per quanto riguarda gli scenari del dopoguerra, secondo fonti egiziane e regionali, Israele avrebbe comunicato a diversi Stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi.