La svolta punk di Charléne, principessa triste

Taglio di capelli choc per la moglie di Alberto di Monaco. L’ex nuotatrice sudafricana si è presentata così alla cerimonia per i regali di Natale

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Un colpo di testa. Cortissimo e punk. Più da bad girl che da principessa triste. E sotto la mascherina di pailettes d’oro, noblesse oblige, hanno intravisto persino un sorriso. Charléne Wittstock, moglie di Alberto II di Monaco, sembra avere dato un taglio al passato dopo una seduta temeraria dal parrucchiere. Le donne lo fanno. Le loro rivoluzioni esistenziali hanno spesso esordi tricologici: il platino della riscossa, il grigio sfrontato. O una rasata da marine sopra le orecchie che in questo caso smonta il celebre caschetto biondo anni Venti e fa scalpore al tradizionale evento natalizio organizzato nel principato. Che dal colpo di testa si passi a quello di stato è improbabile. Di certo l’ex nuotatrice sudafricana, con l’occhio bistrato e l’aria da dominatrice, rende esplicito il desiderio di deviare dal percorso delle colleghe principesse condannate alla malinconia, ai disturbi alimentari e a volte anche a qualcosa di peggio. Soraya, Lady Diana, la giapponese Masako, la svedese Vittoria anoressica, che grazie ai medici e soprattutto all’amore si è salvata salvando anche la chioma. L’unica del giro che pare a suo agio, snella come una pantera, è Letizia regina di Spagna, ma non staremo qui a incolpare i principi azzurri inadeguati. Piuttosto una serie di circostanze che tarpano le ali, a meno di non chiamarsi Meghan Markle, fare le valigie e scappare in America. I monegaschi si erano quasi abituati alle fughe della loro first lady, La davano per persa addirittura alla vigilia delle nozze nel 2011, poi la gioiosa macchina del lieto fine la riportò per tempo sotto i riflettori e pazienza se non sembrava la sposa più felice del mondo.

Charléne di Monaco, senza che nessuno la obbligasse, pareva avere scelto il lato in ombra della storia e quello che oggi è kajal passato con sfrontatezza ieri erano occhiaie vere. Le stesse pozze di infelicità di Masako, scivolata con grandi sforzi dal ruolo di principessa depressa a imperatrice dell’era Reiwa, “il periodo della bella armonia”. Il marito Naruhito innamorato è innocente, le regole di corte e il destino meno. La giovane diplomatica multilingue si incastra in quello che i medici chiamano disturbo dell’adattamento, precipita nell’atmosfera gelida di un altro tempo, abortisce, avvizzisce e per non azzeccarne neppure una regala una femmina al Trono del Crisantemo.

A Monaco Charléne avrebbe tutto per essere felice, ma valle a capire. Alberto cercava una donna sensibile e piena di senso dell’umorismo. Una tipo la mamma, bionda come lei, da portare all’altare correndo il rischio di sentirla sussurrare ‘yes’ al posto di ‘oui’ come fece la Kelly il 18 aprile del 1956. Darsela a gambe dopo aver fatto capitolare lo scapolo più incallito del pianeta sarebbe stata un’eccellente prova di senso dell’umorismo, ma Charlene ricomparve e il gossip si limitò a sussurrare che era rimasta sconvolta da spiacevoli rivelazioni sul fidanzato. Non è dato sapere se sotto gli abiti di fattura africana oggi nasconda un machete. E anche il suo parrucchiere sarà stato pagato per tacere sulle conseguenze del taglio alla moicana.