Ucraina, i raid di Kiev dal cielo. La strategia nell'attesa dei caccia

La necessità di sopravvivere sta portando allo sviluppo dell’industria di Difesa da parte dell'Ucraina, che ha accelerato la produzione di droni nazionali

Un drone precipitato vicino a Kolomna, 100 km a sud-est di Mosca (Ansa

Un drone precipitato vicino a Kolomna, 100 km a sud-est di Mosca (Ansa

Roma, 1 marzo 2023 - Ormai è una guerra dove la necessità di sopravvivere sta portando allo sviluppo dell’industria di Difesa da parte dell’Ucraina, con risorse che, in tempo di pace, forse avrebbe destinato ad altro. I mesi precedenti, con la pioggia di droni iraniani che ha colpito il territorio, non solo non ha fiaccato l’animo della popolazione, ma, al contrario, ha spinto Kiev ad accelerare la produzione di droni nazionali, in grado di poter coadiuvare il lavoro dei micidiali Bayraktar, provenienti dalla Turchia. Non è ancora chiaro quale tipo di velivoli senza pilota abbia colpito la Russia ieri, ma potrebbe trattarsi di un esordio di quelli costruiti dalla società di difesa statale Ukroboronprom.

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Annunciati negli scorsi mesi, sarebbero finalmente pronti e con capacità belliche che li rendono simili quanto a danni inflitti a quelli che Mosca ha lanciato, a centinaia, contro il territorio ucraino. Anzi, avrebbero addirittura qualche marcia in più. Stando alle indiscrezioni fatte trapelare dalla stessa Ukroboronprom, i droni ‘made in Kiev’ potrebbero trasportare un carico fino a 75 chilogrammi e avere una autonomia di 1.000 chilometri. Possono quindi raggiungere Mosca senza troppi problemi. Ma non è finita.

A differenza dei 'colleghi' iraniani, i droni di Kiev hanno sia l'opzione kamikaze, sia quella 'di ritorno'. Se non vengono abbattuti, dunque possono essere utilizzati più volte. Il governo Zelensky spera che questa possa essere la vera svolta nella guerra. Questo tipo di droni, che costano molto meno rispetto ai caccia da guerra e vengono prodotti più velocemente, dovrebbero servire a colpire le retrovie russe e a fiaccare il nemico, abbreviando i tempi del conflitto. Intanto, hanno inserito l’Ucraina fra i Paesi che hanno deciso di sviluppare una propria industria di difesa autoctona. Parte delle componenti utilizzate sono straniere, ma la strumentazione, i software e l’assemblaggio sono opera di aziende nazionali.