Domenica 8 Settembre 2024
BEPPE
Esteri

La strage in Germania. Il siriano vicino all’Isis. Doveva essere espulso

Issa Al H., siriano espulso dalla Germania, attacca con un'arma bianca festa a Solingen. Sospetti di terrorismo, si consegna alla polizia.

La strage in Germania. Il siriano vicino all’Isis. Doveva essere espulso

Issa Al H., siriano espulso dalla Germania, attacca con un'arma bianca festa a Solingen. Sospetti di terrorismo, si consegna alla polizia.

Boni

Il suo nome non compare nella lista nera a tre cifre dei soggetti ritenuti radicalizzati e pericolosi perché legati al terrorismo islamico, ma di sicuro non doveva trovarsi in Germania. Sul suo capo pende un decreto di espulsione, eppure Issa Al H., 26 anni, siriano, pare vivesse nel centro rifugiati a 250 metri dal luogo dell’attentato all’arma bianca che ha insanguinato la festa per i 650 anni della fondazione di Solingen (3 morti e 8 feriti).

Dunque un lupo solitario, forse non teleguidato direttamente da qualche cellula dell’Isis, che ha rivendicato l’aggressione, ma spinto ad agire dal vento di fanatismo islamico che spira in Europa. A lavoro eseguito, con gli abiti insaguinati, fradicio di pioggia, si è consegnato agli agenti sabato sera. Poche parole pronunciate con lo sguardo allucinato, "sono io quello che cercate". Poi si è lasciato ammanettare dai poliziotti increduli. La Procura scrive nel mandato d’arresto che esistono "sospetti di appartenenza a un gruppo terroristico all’estero".

Un pazzo? Un terrorista lucido? Forse entrambi, certamente un soggetto con la mente inquinata dal fanatismo religioso, uno dei soldati in sonno che l’Isis è in grado di risvegliare ovunque. Anche l’intelligence italiana ha alzato l’allarme sui possibili lupi solitari della porta accanto che potrebbero colpire sull’onda di solidarietà alla causa palestinese. Ora la Procura federale sta indagando per capire se ci sono dei complici, compreso il 15enne fermato in un primo tempo.

Issa Al H., dunque, era un fantasma. Nessuno sospettava di lui perché non compare nell’elenco dei “wanted”. Non si capisce quale sia stato il suo stile di vita in tutto questo tempo e come sbarcasse il lunario. Pare che frequentasse una moschea locale. Eppure si trovava in Germania dal 2022 quando aveva presentato a Bielefeld richiesta di asilo provenendo da un Paese in guerra. Ma la domanda fu bocciata. L’espulsione era giustificata dal fatto che lo Stato competente per valutare la pratica è la Bulgaria dove era approdato in prima battuta. Le autorità tedesche in base agli accordi di Dublino dissero no alla richiesta di asilo mentre la Bulgaria accettava il trasferimento. Mai avvenuto. Il siriano è sparito fino a quando l’hanno sentito urlare ‘Allah Akbar’ mentre distribuiva fendenti alla festa di Solingen.