La minaccia del super missile russo. "Non saremmo in grado di fermarlo"

Gli analisti e il Sarmat. "Lo scudo europeo è troppo vecchio, ma anche noi abbiamo armi atomiche come deterrente"

Il video propagandistico delle tv di Stato russe sulla potenza del missile Sarmat

Il video propagandistico delle tv di Stato russe sulla potenza del missile Sarmat

Roma, 3 maggio 2022 - Il risiko ucraino si gioca ancora tutto sul terreno fra armi tradizionali e tecnologia bellica innovativa, come i droni kamikaze e le spie satellitari forniti all’esercito di Kiev da britannici e americani. Eppure tiene banco il ping pong delle dichiarazioni e delle minacce, in parte giocate di sponda e in parte dirette, sul pericolo nucleare. La Russia, soprattutto affidandosi alle parole del ministro degli Esteri con la faccia da mastino e gli occhialini da intellettuale, Sergej Viktorovič Lavrov, un giorno si e uno no spaventa l’Europa evocando il super missile ipersonico Sarmat a testata nucleare, già testato in Kamchatka su 5mila chilometri, ma capace di arrivare a 18mila.

Mariupol, assalto all'acciaieria. "Scomparsi 11 bus pieni di civili"

Draghi all'Europarlamento: Ucraina subito in Ue

Kiev: Ungheria informata in anticipo dell'invasione

In Ucraina si spara e si muore, in Europa il braccio di ferro Russia Nato si fa mostrando muscoli attraverso le dichiarazioni di possibili futuri scenari devastanti. Il missile che ha fatto alzare l’allarme Nato e non fa dormire i generali (e noi tutti) è un bestione di 208 tonnellate, capace di volare a 24mila chilometri l’ora con 178 tonnellate di carburante che può portare una testata atomica, anche multipla, del peso di quasi dieci tonnellate. L’Orso russo ha affidato alla tv di Stato l’illustrazione di cosa può combinare Sarmat: in 106 secondi può colpire Berlino, in 200 secondi può spazzare via Parigi e più o meno nello stesso tempo devastare Londra. Nell’equilibrio fra le grandi potenze è uno scenario improbabile perché se gli Stati Uniti spingono il bottone fatale la stessa cosa può accadere a Mosca e dintorni. Ma nel Monopoli bellico l’Europa come può difendersi?

Il generale Leonardo Tricarico, pilota con 3mila ore di volo, già comandante della Quinta Forza aerea tattica Nato e capo delle Forze aeree Italiane partecipanti al conflitto nei Balcani, arriccia il naso. "L’Europa ha un sistema che sconta un forte punto di fragilità sulla difesa nucleare. È un sistema operativo che non garantisce di poter intercettare al cento per un cento un missile intercontinentale. Ma ci stiamo adeguando. La Germania ha avviato contatti con Israele per un programma più sofisticato. Oggi il problema si presenta pesantemente e la politica deve accelerare. Anche in Italia è sempre stato un argomento quasi tabù. Siamo in ritardo". Intanto la Russia un giorno minaccia e un giorno frena.

"Un missile intercontinentale può distruggere un’area ampia paragonabile ad una qualsiasi capitale europea – spiega il professor Pierluigi Barberini, responsabile desk e sicurezza del Cesi – con effetto diversificato su diverse aree di concentrazione, tra cui la zona dell’impatto, quella dell’onda d’urto e infine quella del fall out, con la caduta del pulviscolo nucleare". Anche il prof Barberini concorda con Tricarico. "L’Europa non dispone di un sistema difensivo che possa intercettare con assoluta certezza un missile balistico intercontinentale. Fra l’altro un attacco di questo tipo prevede un lancio multiplo di ordigni in contemporanea. Ma attenzione, ciò vale anche per la Russia".

E qui scatta il concetto di deterrenza: se mi distruggi tu, ti distruggo anch’io. "In ogni caso la Nato sta sviluppando il sistema Bmd, Balistic missile defence, nato in realtà in funzione della minaccia nucleare iraniana, ma che ora necessita di nuove prospettive. Lo scudo europeo per intercettare ordigni atomici ora si basa su una rete radar gestita dalla Nato con due siti dove sono collocati i nostri missili intercettori in Romania, già operativo, e in Polonia, operativo a breve. In entrambi i siti si stima siano collocati dai 20 ai 30 missili". Già, ma non è lo scudo totale.

"La Germania – aggiunge Barberini – sta intanto studiando il sistema Arrow 3, Freccia 3, con capacità difensiva più alta". Ma l’Europa dispone comunque di armi nucleari tattiche, gli stessi ordigni che spesso evoca il Grande bugiardo Vladimir Putin. "Gli Stati Uniti hanno reso disponibili bombe tattiche nei Paesi bassi, Belgio, Germania, Turchia. Sono le B61, in Italia custodite preso le basi Nato di Aviano e Ghedi". Nella partita del futuro, in difesa la Ue spera di poter schierare presto anche gli intercettori Twister simili ai Patriot americani. Possono colpire missili in arrivo fino ad un’ altitudine di 60-100 chilometri. La Germania crede più di tutti in questo scudo multinazionale. Sul tavolo ha gia mezzo 34 miliardi del ’fondone’ difesa che prevede anche lo sviluppo di una Combat Cloud cybernetica.

Il ponte in Crimea, perché Kiev deve distruggerlo

Il generale russo Gerasimov ferito a Izyum

La 'Z' in cielo e parata di armi nucleari. Così il Cremlino prepara il V-Day