Giovedì 10 Ottobre 2024

Kosovo, il governo di Pristina: “Tra gli aggressori di domenica c'era un leader locale vicino a Vucic”. Il presidente serbo nega e chiede la KFOR al posto della polizia

Pristina, 26 settembre 2023 - Cresce la tensione tra Kosovo e Serbia. Mentre il governo di Pristina pubblicava un video, ripreso da un drone, che identifica tra gli aggressori armati che si sono scontrati domenica contro la polizia kosovara, un leader serbo locale considerato vicino al presidente Aleksandar Vucic, lo stesso leader di Belgrado chiedeva all'Unione Europea, agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna, alla Francia, all'Italia e alla Germania che le forze della NATO della missione KFOR, assumano la gestione di tutte le questioni di sicurezza nel nord del Paese. A Banjska, nel nord del Kosovo, negli scontri a fuoco fra polizia kosovara e estremisti serbi armati sono rimati uccisi un agente e quattro paramilitari.

Un leader vicino a Vucic

Foto e video come prova di quanto sostenuto da Pristina fin dall'inizio: c’è la Serbia dietro le violenze della minoranza locale del nord del Kosovo. Un leader serbo-kosovaro locale, considerato vicino al presidente serbo Aleksandar Vucic, è stato immortalato tra gli aggressori armati di domenica. Il ministro degli Interni del Kosovo, Xhelal Svecla, lo ha riconosciuto come Milan Radoicic, vicepresidente della Lista serba, il principale partito serbo in Kosovo. "Questa è un'altra prova della sua attività terroristica contro la repubblica del Kosovo. Il vicepresidente della Lista serba è il leader dell'attacco terroristico e del gruppo terroristico", ha dichiarato Svecla in conferenza stampa. Le foto riprese dal drone mostrano un gruppo di persone in uniforme militare e armate, alcune con viso coperto, davanti a una casa. Tra quelli senza maschera ci sarebbe stato Radoicic. "La mappa dell'attacco terroristico diventa sempre più chiara: Aleksandar Vucic, attraverso la Lista serba e il suo vicepresidente Radoicic, hanno perpetrato un atto terroristico" contro il Kosovo, ha detto Svecla. Il ministro degli Interni ha sottolineato che Radoicic è da anni tra i sanzionati dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna per corruzione e criminalità.

Tre giorni di lutto e nessuna condanna da Belgrado

Pristina ritiene anche che la decisione della Serbia di proclamare tre giorni di lutto nazionale dopo gli scontri di domenica sarebbe un’ulteriore prova del coinvolgimento dei vertici di Belgrado nell'attacco. E ricorda che la Serbia non ha mai condannato l'attacco alla polizia del Kosovo.

Vucic nega, e chiede forze KFOR al posto della polizia 

Aleksandar Vucic ha naturalmente negato, e puntato il dito contro il premier kosovaro Kurti, affermando che la sua politica di "terrore costante" nel nord del Kosovo ha provocato la ribellione dei serbi del Kosovo. Il presidente serbo ha illustrato la sua richiesta nel corso di un incontro avuto stamane con gli ambasciatori in Serbia dei Paesi del Quint (Usa, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia) e con il capo della rappresentanza Ue a Belgrado. Inoltre Vucic ha posto la questione sul perché la polizia del kosovo ha impedito al personale della missione europea Eulex di essere presente all'operazione nel nord del Kosovo.