Kosovo-Serbia: scontri armati al confine. Rinviati i divieti di utilizzo documenti serbi

Il governo di Pristina rimanda al primo di settembre le regole che hanno scatenato la protesta serba. L'Ue invita alla calma: "Stop ad azioni unilaterali"

Albin Kurti, primo ministro del Kosovo (Ansa)

Albin Kurti, primo ministro del Kosovo (Ansa)

Pristina, 1 agosto 2022 - Da oggi avrebbero dovuto entrare in vigore alcuni obblighi varati dal governo kosovaro nei confronti della maggioranza serba, nello specifico il divieto dell'uso di documenti e targhe dei veicoli serbi nelle regioni del nord a maggioranza serba, per questo sono esplose proteste e blocchi stradali, di fronte a cui le autorità hanno chiuso ieri sera due valichi di confine con la Serbia. Immediata la reazione di Belgrado, seguita a ruota da quella di Mosca, che ha fatto appello a Pristina, Usa e Ue affinchè "mettano fine alle provocazioni e osservino i diritti dei Serbi del Kosovo".

La forza internazionale Kfor a guida Nato "controlla da vicino" la situazione al confine tra Kosovo e Serbia e avverte: "Pronta a intervenire se la stabilità sarà messa in pericolo". Pristina ha poi rinviato di un mese, fino al primo settembre, i nuovi obblighi per i serbi.

Ue invita alla calma: "Stop ad azioni unilaterali"

L'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, ha invitato al dialogo, mentre il suo portavoce Peter Stano ha detto: "Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi in Kosovo del Nord con preoccupazione. Chiunque sia coinvolto" nella crisi nel nord del Kosovo "deve restare calmo e ogni azione non coordinata e unilaterale che mette in discussione la stabilità e la sicurezza, e che impedisce la libertà di movimento per tutti i cittadini deve cessare immediatamente. Il solo modo di risolvere le dispute è attraverso il dialogo" facilitato dall'Ue. La Rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite in Kosovo, Caroline Ziadeh, invece "segue con preoccupazione gli sviluppi nel Kosovo settentrionale" e "fa un appello alla calma, al ripristino della libertà di movimento e affinché si eviti un'ulteriore escalation". Esorto tutti ad affrontare i problemi in buona fede attraverso il dialogo facilitato dall'Ue, per rafforzare la stabilità e la sicurezza per tutti", ha agfatto sapere in una una nota diffusa dalla Missione di amministrazione ad interim delle Nazioni Unite in Kosovo dopo le forti tensioni delle ultime ore con la Serbia.

Arrestati 3 cittadini serbi

La polizia kosovara ha arrestato tre cittadini serbi per aver affisso un cartello "di benvenuto" nella Comunità delle municipalità serbe nella cittò di Gracanica, da quanto riporta l'agenzia russa Tass citando media locali del Kosovo. I tre sono stati interrogati e rilasciati, mentre il cartello è stato rimosso. La polizia kosovara ha avvertito che chiunque affiggerà tali manifesti sarà arrestato, perché "rappresenta una provocazione". La Comunità delle municipalità serbe è nata in applicazione dell'Accordo di Bruxelles del 2013 per la normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina. Si tratta di un organo di autogoverno per i serbi che vivono in Kosovo.