Kirill torna a difendere la guerra: "Dobbiamo proteggerci come solo i russi sanno fare"

Il patriarca di Mosca: "Amiamo la pace, ma dobbiamo essere molto forti. Tutto il popolo deve svegliarsi"

Il patriarca di Mosca Kirill (Ansa)

Il patriarca di Mosca Kirill (Ansa)

Roma, 4 aprile 2022 - "Amiamo la pace, ma saremo pronti a difendere la nostra patria nel modo in cui solo i russi possono difendere il loro Paese". Così il patriarca di Mosca Kirill torna a difendere la guerra in Ucraina, durante una celebrazione tenutasi ieri al cospetto delle forze armate. La premessa: "Siamo un Paese che ama la pace" e "non abbiamo alcun desiderio di guerra". Poi le parole che incitano a combattere: per Kirill  "la maggior parte dei Paesi del mondo è ora sotto l'influenza colossale di una forza, che oggi, purtroppo, si oppone alla forza del nostro popolo". E allora "dobbiamo essere molto forti. Quando dico 'noi' intendo, in primis, le forze armate ma non solo. Tutto il nostro popolo oggi deve svegliarsi, capire che è giunto un tempo speciale, da cui può dipendere il destino storico del nostro popolo".

Non è la prima volta che nei sermoni di Kirill non solo non si percepisce una condanna netta alla guerra, ma addirittura ne viene giustificata l'esistenza. Settimane fa il patriarca ha addirittura motivato l'invasione russa definendola una giusta crociata contro i diritti Lgbt promossi dall'Occidente. "Le parate del Gay Pride dimostrano la sussistenza del peccato come variabile del comportamento umano", le sue parole. Il leader degli ortodossi russi, spaccati sul tema, ribadisce a ogni occasione come si stia vivendo un "momento speciale" da cui "dipende il destino del nostro popolo". Una posizione, insomma, ben più vicina alla linea di Putin che a quella pacifista per cui si batte Papa Francesco.

Nei giorni scorsi si è parlato di un possibile incontro tra il Pontefice e il patriarca russo. È stato il Papa in prima persona a confermarlo nella conferenza stampa di ieri. Pare che il faccia faccia potrebbe tenersi a breve in Medio Oriente. Oppure a Mosca, dove una visita di Francesco avrebbe certamente una grande eco.