Ucraina-Russia, "Kiev cadrebbe in soli due giorni". Usa: attacco da 50mila morti

Ma il Cremlino replica: "Gli scenari di Washington sono folli e basati sul nulla". Oggi Macron incontra Putin

Roma, 7 febbraio 2022 - La diagnosi del ministro della Difesa Lloyd Austin, del segretario di Stato Antony Blinken e della direttrice di tutti i servizi di intelligence americani Avril Haines, che hanno parlato a nome del presidente Joe Biden, è preoccupante. Nel caso di invasione dei russi in Ucraina, la capitale Kiev potrebbe cadere in due giorni, il presidente Zelensky verrebbe rimosso e i morti civili potrebbero essere dai 25.000 ai 50.000, mentre dai 5.000 ai 25.000 caduti si avrebbero tra le forze ucraine e da 3.000 a 10.000 sarebbero le vittime tra gli assalitori russi. Inoltre l’invasione su larga scala di Putin metterebbe in atto una crisi di rifugiati di proporzioni gigantesche verso gli altri Paesi europei, che potrebbe riguardare diversi milioni di persone. Il tutto potrebbe essere preceduto da un attacco cibernetico in grado di bloccare l’energia elettrica per l’intero Paese se invaso. Ma Putin in un secondo scenario, visto che avrebbe ammassato sul confine ucraino e in Bielorussia solo il 70% delle forze necessarie a un’invasione globale, potrebbe accontentarsi di annettere il solo Donbass, con una forte presenza di cittadini di etnia russa, per poi ritirarsi, nelle speranza che la reazione della Nato e degli americani possa essere molto più misurata e gestibile.

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La spiegazione a porte chiuse data giovedì ai deputati e senatori americani si basava sui rapporti dell’intelligence Usa e sulle intercettazioni satellitari e anche telefoniche raccolte negli ultimi mesi . È durata in tutto 6 ore. Non è stata una messa in scena. I relatori della Casa Bianca nel dipingere uno scenario nero, hanno però ripetuto di non essere sicuri che Putin abbia già preso la decisione finale sull’invasione mentre l’America con gli altri alleati si sta muovendo sul piano della deterrenza con la minaccia di sanzioni economiche mai viste prime, con l’invio di armi difensive altamente sofisticate anche per contrastare la guerra cibernetica. A tutto questo Biden ha aggiunto la mobilitazione di 8.500 uomini delle forze speciali e 3.000 soldati americani già spediti nei territori di Paesi Nato come Polonia, Romania e Germania più esposti alle minacce russe.

Al Palazzo di Vetro, dove Mosca è presidente di turno del Consiglio di Sicurezza per il mese di febbraio, il vice ambasciatore russo Polyanskiy ridicolizza con un tweet le catastrofiche e ipotetiche previsioni americane considerandole basate sul nulla, e un vero atto di disinformazione. La visita del presidente francese Macron oggi a Mosca da Putin è però una chiara indicazione che la tensione fra Russia e Ucraina rimane altissima e non si è ancora avviata una svolta diplomatica, anche se è lo stesso ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, che ancora una volta smentisce gli Usa, a dire "non credete alle previsioni apocalittiche" riportate dal New York Times e aggiunge : "Capitali diverse hanno scenari diversi, ma l’Ucraina è pronta a qualsiasi sviluppo".

Va ricordato che Putin di rientro da Pechino dove ha incontrato e stretto una nuova alleanza economica col presidente cinese Xi Jinping (quella militare era già stata annunciata) ha sempre sfruttato la vicinanza dei giochi olimpici per le sue incursioni extra territoriali. Era già successo nel 2008 con la Georgia e i giochi di Pechino e nel 2014 con la Crimea e i giochi invernali di Sochi. Adesso potrebbe toccare solo al Donbass, che i russi hanno già definito unilateralmente "una repubblica indipendente" e che vorrebbero al più presto mettere anche sotto il loro ombrello militare. Adesso che tutti i laghi e i fiume sul confine sono ormai ghiacciati, potrebbero facilitare la corsa all’invasione parziale dei carri armati di Mosca ormai posizionati da diversi mesi per accelerare o far esplodere la strategia della tensione e indebolire il governo di Zelensky.

In altri termini se le continue accuse pubbliche nell’anticipare eventuali piani di guerra di Putin sembrano sostanzialmente un muro di condanna verbale e preventivo, il continuo assembramento delle truppe russe non solo verso l’Ucraina, ma anche in Bielorussia, leale alleata del Cremlino, forse lasciano intendere che questa volta la partita a poker sulla guerra non ha bisogno di essere giocata fino in fondo, perché si farebbero davvero molto male tutti quanti.