Giovedì 18 Aprile 2024

Khashoggi, Cnn: "Arabia Saudita ammetterà l'omicidio"

Il giornalista dissidente sarebbe stato rapito e ucciso al termine di un interrogatorio finito male. Il sospetto: "Sciolto nell'acido"

Polizia davanti al consolato saudita di Istanbul (Ansa)

Polizia davanti al consolato saudita di Istanbul (Ansa)

Istanbul, 15 ottobre 2018  - L'Arabia Saudita starebbe per ammettere che il giornalista dissidente Jamal Khashoggi è stato ucciso in seguito a un interrogatorio. Lo riporta la Cnn riportando due fonti,  secondo cui Riad preciserà che  "l'operazione è stata condotta senza autorizzazione e trasparenza e che coloro che sono stati coinvolti saranno ritenuti responsabili". Insomma si ritiene che la monarchia saudita addosserà la colpa a presunte mele marce. In base a quanto riferisce ancora la Cnn, l'Arabia ammetterà anche di avere pianificato un rapimento per riportare il giornalista presumibilmente in patria.

Tutto ciò conferma quanto sostenuto fino ad ora dalla Turchia, che dice di avere file audio e video che confermano la tortura del giornalista in auto esilio da in anno in Usa, che era andato nella sede consolare saudita a Istanbul per ottenere documenti sul suo divorzio. 

In una telefonata odierna con Trump, il re Salman aveva negato di essere a conoscenza di quanto successo al reporter che scriveva sul Washington Post e che era critico del principe erede al trono Mbs. 

Intanto la polizia turca "sta indagando seriamente" sull'ipotesi che il corpo del giornalista  sia stato sciolto nell'acido.  

Jamal Khashoggi (Ansa)
Jamal Khashoggi (Ansa)

La vicenda Khashoggi sta avendo ricadute internazionali, a partire dalla pesante caduta della moneta dell'Arabia Saudita, il Riyal. Il dollaro è balzato a 3,7524 Riyal, sui massimi dal giugno del 2017. E il caso rischia di abbattersi su Jared Kushner, genero e consigliere di Donald Trump, architetto del rilancio, con la scenografica visita del presidente a Riad nel maggio del 2017, dell'alleanza tra Stati Uniti e Arabia Saudita. 

Secondo i media Usa è coinvolto direttamente Mohammed bin Salman, grande alleato del marito di Ivanka. Kusher, giovane milionario newyorkese viene da molti accusato di essere stato un ingenuo a cadere nella tela tessuta da Salman, da lui celebrato come un riformista teso a modernizzare la monarchia saudita. Lo stesso allora segretario di Stato, Rex Tillerson, che in qualità di ex Ceo di Exxon Mobil aveva un'approfondita conoscenza dell'Arabia Saudita, tentò di opporsi alla proposta del marito di Ivanka, accolta invece da Trump, di svolgere a Riad la prima missione presidenziale all'estero.