Port Moresby, 17 novembre 2018 - La Cia non ha dubbi: fu il principe saudita Mohammed bin Salman ad ordinare l'assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi nel consolato di Riad a Istanbul, lo scorso 2 ottobre. E il vice presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, promette che gli assassini "dovranno rendere conto davanti alla giustizia" per le loro azioni.
Insomma a Washington, come ad Ankara, la giustizia saudita convince poco (Riad ha condannato a morte 5 persone, ma secondo gli esperti è solo fumo negli occhi per coprire il principe). E' proprio il Washington Post, la testata con cui collaborava Khashoggi, a riportare la notizia. I servizi segreti Usa hanno esaminato le prove fornite dalla Turchia, e in particolare la telefonata tra lo stesso giornalista ucciso e il fratello del principe nonché ambasciatore saudita a Washington, Khalid bin Salman.
Durante il colloquio il diplomatico aveva invitato Khashoggi a recarsi in tutta sicurezza presso il consolato saudita di Istanbul per ritirare i documenti necessari al matrimonio con la sua fidanzata turca, e lo aveva anche rassicurato che non gli sarebbe accaduto nulla di male.
Non ci sono prove del coinvolgimento di Khalid, o se lui fosse a conoscenza del micidiale piano per eliminare il dissidente, ma si sa che la telefonata fu sollecitata dal principe. Circostanze categoricamente negate sia dal governo saudita e sia da Khalid.
Ma Gina Haspel, la direttrice della Cia, si è recata in Turchia dopo il brutale assassinio, e dopo qualche indagine ha riferito al presidente americano Donald Trump.
Per il governo saudita fin dall'inizio la linea di difesa è stata chiara: negare. Riad ha sempre negato ogni coinvolgimento della casa reale, e in un primo momento aveva negato anche la morte di Khashoggi.
La Casa Bianca, che ha già colpito con sanzioni 17 funzionari sauditi, compreso Saud al-Qahtani, potentissimo stretto collaboratore del principe Salman, rimosso dall'incarico dopo l'omicidio di Khashoggi, non commenta le conclusioni dell'Intelligence.
Ma l'amministrazione Trump non potrà fare finta di niente, per continuare a garantirsi buoni rapporti con l'alleato saudita, e quindi Pence, dopo il rapporto Cia, ha assicurato: "Gli Stati Uniti sono determinati a consegnare alla giustizia i responsabili di quell'omicidio"