
"Nessun danno, schiaffo agli Usa". Hegseth ai media: successo ignorato. .
di Lorenzo MantiglioniROMA"La stampa è alla continua ricerca di scandali, e così si perdono momenti storici come i livelli record di reclutamento nell’Esercito, nell’Aeronautica e nella Marina". È stata una conferenza stampa, quella che si è tenuta ieri pomeriggio al Pentagono, all’insegna all’attacco, quella del segretario alla Difesa americano Pete Hegseth. L’ex anchorman di Fox News ha criticato i media statunitensi e confermato il "successo" dei raid a stelle e strisce in Iran. Secondo il capo del Pentagono, "molti impianti chiave sono stati distrutti e ci vorranno anni per ricostruirli". Una tesi che Hegseth ha rivendicato citando diverse fonti internazionali, tra cui la Cia e il suo direttore John Ratcliffe che a differenza delle analisi preliminari – quelle pubblicate dalla Cnn e dal New York Times, in cui si affermava che il raid avrebbe solamente ritardato il programma nucleare di Teheran e che le scorte di uranio arricchito sarebbero state precedentemente spostate in altri siti segreti – considerano l’infrastruttura nucleare persiana "seriamente danneggiata". "È irresponsabile – ha proseguito Hegseth riferendosi ai media – far apparire l’attacco americano in Iran come un fallimento. È stata invece una missione complessa, storicamente riuscita che dovremmo tutti celebrare".
Alla conferenza è intervenuto anche il capo di Stato maggiore americano, il generale Dan Caine, sottolineando che le bombe utilizzate ("bunker-buster bombs") erano state progettate proprio per colpire il sito di Fordow e che l’operazione "Midnight hammer" è stata il "culmine" di 15 anni di lavoro. Ha evitato però di rispondere alle domande sulle perdite effettive dei siti nucleari persiani: "L’esercito – ha detto – non effettua la valutazione dei danni in battaglia", lasciando così il compito all’intelligence.
Da Teheran è arrivata la replica indiretta della Guida suprema, Ali Khamenei, riemerso dall’oscurità in cui era avvolto da giorni per mostrarsi in un video al pubblico iraniano e dichiarare "vittoria" sugli Stati Uniti e su Israele. "L’Iran ha dato un duro schiaffo in faccia agli Stati Uniti", ha detto l’ayatollah. Aggiungendo poi che Trump ha "esagerato" l’impatto degli attacchi americani sui siti nucleari e che "l’Iran non si arrenderà mai agli Usa. Se saremo attaccati, colpiremo nuovamente le basi statunitensi". E ancora: "Il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato", le sue parole nel filmato di pochi minuti trasmesso dalla televisione di Stato, e probabilmente girato nel bunker dove ancora si nasconde.
Quasi in contemporanea, Donald Trump ha sferrato nuovamente un attacco ai media che hanno messo in dubbio la sua narrazione. "Si vocifera – ha scritto l’inquilino della Casa Bianca su Truth – che il New York Times e la Cnn, in fallimento, licenzieranno i giornalisti che hanno inventato storie false sui siti nucleari dell’Iran. Vediamo cosa succederà". Poi è intervenuto sul caso delle riserve di uranio arricchito che, secondo i suddetti mezzi di informazion, ai quali ha fatto eco anche il Financial Times, sarebbero ancora intatte. "L’Iran non ha spostato il nucleare dai siti – ha scritto su Truth –. Nulla è stato portato fuori dalla struttura di Fordow. Ci vorrebbe troppo tempo, sarebbe troppo pericoloso e molto difficile da spostare". Ha anche aggiunto, in merito alle foto satellitari che rappresentano una serie di camion fuori dal sito prima dell’attacco americano, che si trattava di squadre che tentavano di proteggere la struttura nucleare di Fordow con del cemento "per coprire la parte superiore dei pozzi".