Kenya, 3 aprile 2018 - Una spaccatura nella terra lunga 10 chilometri, profonda fino a 15 metri e larga una ventina si è aperta nei pressi della città di Narok, in Kenya. La voragine corre lungo la Great Rift Valley dell'Africa Orientale, un'area di collegamento (o faglia) tra due 'placche tettoniche', ovvero le parti che compongono la crosta terrestre. Quando le placche tettoniche si spostano, allontanandosi o avvicinandosi, nei punti di contatto si generano spesso eventi geologici come terremoti, eruzioni vulcaniche e, appunto, spaccature nel terreno. Secondo i geologi, la crepa in questione sarebbe il sintomo di un evento tettonico che nel lungo (a dire il vero lunghissimo) periodo porterà la falda nubiana a separarsi da quella somala.
In parole povere, l'Africa si sta spaccando in due, anche se ci vorranno circa 50 milioni di anni prima che Somalia, metà Etiopia, Kenya e Tanzania si stacchino formando un nuovo continente. La separazione, simile a quella che portà alla formazione di Madagascar e Nuova Zelanda avviene infatti a una velocità di 6-7 millimetri all'anno. Secondo David Adede, geologo locale intervistato dal quotidiano locale 'Daily Nation', la crepa emersa ieri è stata portata in superfice dalle piogge alluvionali degli ultimi giorni che hanno sciolto i sedimenti vulcanici sotterranei proveniente dal vicino monte Longonot. L'aprirsi della voragine ha causato danni ad automobili e soprattutto infrastrutture, come ad esempio l'autostrada che collega Narok alla capitale Nairobi. Eliud Njoroge Mbugua, un cittadino locale intervistato da Reuters, ha fatto appena in tempo a mettere in salvo poche cose prima di vedere la propria casa sprofondare nella spaccatura.