Mercoledì 24 Aprile 2024

K2, Denis Urubko parte da solo e punta alla vetta

La sua decisione mischia nuovamente le carte al campo base. Il punto della situazione sulla scalata invernale

Denis Urubko in un'immagine d'archivio (foto Ansa, sito internet Simone Moro)

Denis Urubko in un'immagine d'archivio (foto Ansa, sito internet Simone Moro)

Milano, 24 febbraio 2018 - Ai piedi del K2 sapevano che sarebbe stato difficile mettere le briglie a un fuoriclasse come Denis Urubko, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che l’alpinista russo, naturalizzato polacco, prendesse la decisione di partire da solo per quello che potrebbe essere un azzardato tentativo di vetta, dopo che sulla montagna ha già speso parecchie energie nei giorni scorsi (senza contare il salvataggio dell’alpinista francese sul Nanga Parbat di cui ha parlato mezzo mondo). C’è bufera ai al campo base del colosso del Karakorum, non solo per via della stagione invernale, dove la spedizione polacca guidata da Krzysztof Wielicki, che punta a scalare per la prima volta la vetta di 8.611 metri nel periodo più complicato, deve fare i conti con una decisione che mischia nuovamente le carte in tavola.

Denis Urubko e Adam Bielecki nei giorni scorsi hanno fatto un gran lavoro sulla montagna, contando anche su condizioni abbastanza favorevoli. Sono riusciti a raggiungere i 7.400 metri lungo lo sperone Abruzzi, dopo che l’idea iniziale di seguire la via Cesen si era rivelata fallimentare. Sono riusciti a piazzare una tenda a 7.200 metri prima di fare dietrofront dopo una dura lotta con temperature rigide e soprattutto il vento che in inverno rende tutto più complicato. La parte bassa della via è già attrezzata, grazie alle corde lasciate dalle spedizioni durante l’estate. La seconda parte della via invece non è così sicura e Urubko e Bielecki hanno dovuto darsi da fare per superare i passaggi chiave.

Il resto della squadra oltretutto non è così acclimatato come i due alpinisti di punta, visto che nessun altro fra gli alpinisti polacchi della spedizione, ha mai passato una notte sopra i settemila metri. Il che rende tutto più complicato, perchè i due scalatori  più in forma per un tentativo di vetta non possono contare ancora su un supporto decisivo per l’ultimo balzo. In questa situazione Denis Urubko ha deciso di fare di testa sua e ha lasciato le tende del campo base a sopresa, nonostante lui stesso abbia detto nei giorni scorsi di sentirsi "magro come una bicicletta" dopo tutto quello che ha fatto in quota, e sarebbe già salendo, velocissimo come sempre, a campo 2. Domani, sempre se il meteo del Kakarkorum lo assisterà, potrebbe arrivare a campo 3 e da lì in poi dovrà continuare completamente in autonomia (portandosi tutto nello zaino) senza nemmeno la via attrezzata e con tutte le incognite di una montagna pericolosa come il K2, soprattutto in inverno.