Martedì 23 Aprile 2024

Cinema blindati e polizia: è psicosi Joker

Esce il film, si teme un bis della strage di Aurora. I parenti delle vittime: Warner, fermati

Joker

Joker

New York, 30 settembre 2019 - È allarme Joker. Il film uscirà nelle sale americane solo il 4 ottobre, ma le grandi catene dello spettacolo Usa che controllano oltre 10mila multisale, come la Amc e Landmark Theater, hanno già preso accordi con la polizia locale e i servizi di sicurezza privati. Si sono mobilitati persino l’esercito e l’Fbi, dopo la pubblicazione di post estremisti riguardo al film. E così durante le proiezioni di Joker – il thriller interpretato da Joaquin Phoenix nei panni di Arthur Fleck, e diretto dal regista Todd Phillips, già presentato a Venezia dove ha vinto il Leone d’Oro – nessuno potrà entrare in sala con la maschera di biacca dell’alter ego e nemesi di Batman, ma nemmeno col volto coperto o reso irriconoscibile dai trucchi o con altri travestimenti.

Il costume del pericoloso e maligno personaggio è ammesso, ma il volto e le mani degli spettatori dovranno essere liberi e ben visibili. Non sarà consentita nelle sale, inoltre, alcun tipo di arma anche se regolarmente denunciata perché in quasi tutti i locali verranno installati metal detector e chi ne è in possesso dovrà riportarla in macchina o tornarsene a casa. A far scattare preoccupazioni e psicosi in tutta America verso potenziali imitatori di Joker, una sorta di paura ‘sfruttata’ anche dagli studios per promuovere il film, con la non dichiarata attrazione del rischio è stata soprattutto una lettera indirizzata dalle famiglie delle vittime della strage di Aurora ai produttori cinematografici della Warner Bros, che hanno l’esclusiva della distribuzione della pellicola. I parenti delle vittime hanno paura che qualche psicopatico possa ripetere la strage dove molti hanno perso figli mogli e genitori.

In una di queste sale, nel centro commerciale di Aurora in Colorado, il 19 luglio del 2012 durante la proiezione serale del ‘Cavaliere oscuro - Il ritorno’ (terzo capitolo della trilogia su Batman di Christopher Nolan) un giovane studente universitario di 24 anni, James Holmes, fece una strage.

Prossimo alla laurea in Neuroscienze, con i capelli tutti tinti di arancione e vestito prima con abiti teatrali poi in tuta mimetica, dopo essere rientrato in sala da una porta secondaria Holmes si alzò dal suo posto in prima fila, lanciò una granata lacrimogena e si mise a sparare sul pubblico uccidendo 12 persone e ferendone altre 70. Lo arrestarono poco dopo nel parcheggio del cinema dentro la sua auto: oggi deve scontare 12 ergastoli complessivi, solo perché in Colorado non si applica la pena di morte. Venerdì prossimo Joker, anche se molto atteso, non verrà proiettato nel maxischermo di Aurora Century proprio in rispetto della strage di 7 anni fa, ma sarà in ognuna delle altre migliaia di sale americane dove si prevede un tutto esaurito e un incasso record di oltre 100 milioni di dollari solo nel fine settimana.   Le accuse di scene troppo violente non scuotono né il regista Phillips né Phoenix, che spera addirittura in una nomination per l’Oscar. Entrambi, dopo le controversie emerse in questi giorni, hanno preferito rinunciare alla presentazione ufficiale e alle interviste chiedendo che a giudicare sia soltanto il pubblico nelle sale. Appoggiati dalla Warner Bros, regista e protagonista sostengono che "il pubblico è capace di distinguere la realtà dalla finzione cinematografica e non esiste alcun rischio di istigazione alla violenza", come invece le famiglie delle vittime di Aurora temono e descrivono nella loro lettera.

Davanti a molti cinema – da New York alla California, dal Texas alla Florida, dal Colorado al Nevada – venerdì, però, ci saranno anche i poliziotti per evitare che Gotham City non diventi troppo realistica e il dramma di un clown infelice non si trasformi in una nuova tragedia.