Johnson: sosterremo Svezia e Finlandia in caso di attacco

Il premier britannico firma un accordo di mutua sicurezza. "Fiero di aver tracciato la rotta contro la Russia". Helsinki e Stoccolma verso l'adesione alla Nato

Londra, 11 maggio 2022 - Londra sosterrà la Svezia e la Finlandia in caso di attacco. Lo ha detto il Primo ministro britannico Boris Johnson parlando della probabile richiesta di adesione alla Nato da parte delle due nazioni scandinave. Johnson è arrivato oggi in Svezia dove ha firmato una dichiarazione di solidarietà politica, dopodiché si sposterà in Finlandia per siglare un analogo documento, riporta la BBC. "Siamo fermi e inequivocabili nel nostro sostegno sia alla Svezia che alla Finlandia e la firma di queste dichiarazioni di sicurezza", ha affermato il premier. 

Boris Johnson e la premier svedese ad Harpsund Magdalena Andersson  (Ansa)
Boris Johnson e la premier svedese ad Harpsund Magdalena Andersson (Ansa)

"Quello che stiamo dicendo oggi - ha spiegato ai giornalisti Johnson - è che su richiesta dell'altra parte, verremmo in suo aiuto". La prima ministra svedese, Magdalena Andersson, da parte sua, ha affermato che Svezia e Regno Unito hanno "accettato di affrontare insieme le sfide per la pace, crisi e conflitti". "Se uno dei due Paesi dovesse subire un disastro o un attacco, si assisteranno a vicenda in vari modi" ha aggiunto, precisando che il sostegno verrebbe fornito su richiesta del Paese colpito e potrebbe includere risorse militari. L'accordo ha uno "scopo cruciale" indipendentemente dalle scelte che la Svezia farà in termini di adesione alla Nato, ha concluso. 

Intervenendo questa mattina alla Camera dei Comuni, Johnson rivendicava di aver "tracciato la rotta" agli alleati, scegliendo la linea dura verso la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina e ll'incremento delle forniture di armi a Kiev per aiutare le forze ucraine a "difendersi" efficacemente contro "l'aggressione" di Mosca. "Ne sono fiero", ha detto. 

Svezia e Finlandia verso l'adesione alla Nato 

Con l'invasione russa dell'Ucraina, la tradizionale neutralità di Finlandia e Svezia ha iniziato a incrinarsi. Nei giorni successivi all'inizio del conflitto, la prima ministra finlandese Sanna Marin ha subito aperto a un ingresso di Helsinki nella Nato, inviando a Kiev armi e munizioni.  Anche la svedese Magdalena Andersson, inizialmente su posizioni caute, ha annunciato la decisione 'eccezionale' di spedire 5 mila lanciarazzi anticarro all'Ucraina, la prima fornitura di armi a un Paese straniero dal 1939, quando la Svezia mandò aiuti militari alla Finlandia per aiutarla a reagire all'aggressione sovietica. 

Dopo due mesi di guerra logorante, entrambi i Paesi nordici sono a un passo da un'adesione che potrebbe essere richiesta dai due governi in maniera congiunta a metà maggio. Marin nel frattempo ha avviato in corso negoziati con Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia per ottenere garanzie di protezione durante la fase di adesione, che può durare diversi mesi.

Domani Sauli Niinisto, presidente finlandese, annuncerà la posizione del Paese in merito all'adesione. Pochi giorni dopo inizierà il dibattito in Parlamento. La decisione di Stoccolma sarà invece preceduta da un vertice del partito socialdemocratico al potere, la cui riunione è prevista nel fine settimana.

La reazione della Russia

La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva fatto subito sapere che l'adesione delle due nazioni alla Nato avrebbe avuto "gravi conseguenze militari e politiche" che "richiederebbero al nostro Paese di adottare misure reciproche". Più esplicito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev: lo scorso 14 aprile avvertì che in risposta Mosca avrebbe schierato testate nucleari russe nel Mar Baltico, a Kaliningrad, l'enclave strappata alla Germania nazista dopo la Seconda Guerra Mondiale.