Venerdì 19 Aprile 2024

Hong Kong, arrestato Jimmy Lai, magnate della stampa vicino alla protesta

Per il fronte democratico è "un eroe". Per la Cina "un traditore". E' accusato di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale

L'arresto del magnate Jimmy Lai (Ansa)

L'arresto del magnate Jimmy Lai (Ansa)

Pechino, 10 agosto 2020 - Il tycoon Jimmy Lai, considerato tra le figure di maggior rilievo del fronte democratico di Hong Kong, è stato arrestato questa mattina con il sospetto di violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale. La polizia ha riferito sulla sua pagina Facebook di aver eseguito in tutto 7 arresti, a carico di persone di età compresa tra i 39 e i 72 anni, in base all'accusa "di collusione con forze straniere e cospirazione per commettere frodi", parte di un'operazione su larga scala. Lai è a capo di un impero dell'editoria sotto la holding Next Digital ed è presente con influenti giornali e riviste nell'ex colonia britannica e a Taiwan.

Oltre a Lai, almeno altre sei persone sono state arrestate nella stessa operazione, tutte di Hong Kong, di età compresa tra i 39 e i 72 anni, per violazioni alla legge sulla sicurezza nazionale, associazione finalizzata alla frode e altri reati. ra gli arrestati, scrive il South China Morning Post, ci sono alcuni dirigenti del gruppo di Lai e anche i due figli dell'imprenditore.

Per gli attivisti di Hong Kong che lottano per la democrazia e l'indipendenza da Pechino, Lai è "un eroe, un uomo che si è costruito da solo e che è in grado di resistere con il suo impero dei media all'oppressione cinese". Per Pechino è invece "un traditore, istigatore della protesta del 2019" che ha mandato nel caos l'intera isola.

Dall'anno scorso, quando incontrò il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e il vice presidente, Mike Pence, è accusato di collusione con una potenza straniera. E ora rischia una condanna all'ergastolo. Due settimane prima che la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong entrasse in vigore, Lai si era detto "pronto ad andare in prigione".

Intanto vola il titolo Next Digital alla Borsa di Hong Kong, dopo l'arresto del magnate Jimmy Lai, sostenuto dagli appelli sui social media degli attivisti pro-democrazia agli investitori per sostenere il gruppo in Borsa. Il titolo del gruppo dei media fondato dal tycoon di Hong Kong ha guadagnato il 183,33%, a fine seduta.

Arrestata anche attivista pro-democrazia

Anche l'attivista pro-democrazia Agnes Chow, che con Joshua Wong fondò il partito sciolto a fine giugno Demosisto, è stata arrestata dalla polizia di Hong Kong.