Martedì 16 Aprile 2024

Terrorismo, italiano sospeso dall'università di Oxford. "Legami con il jihadismo"

Il Daily Telegraph lascia intendere che sarebbe un pesarese convertitosi all'Islam dopo aver sposato una marocchina e avrebbe trascorso due anni e mezzo in carcere nelle Marche

L'università di Oxford

L'università di Oxford

Londra, 30 ottobre 2017 - Legami con il jihadismo: con quest'accusa l'università di Oxford ha deciso di sospendere un suo dipendente. L'uomo sui 35 anni - il Daily Telegraph non ne rivela l'identità - sarebbe un italiano che aveva trascorso due anni e mezzo in un carcere in Italia, nelle Marche, dopo essere finito in manette nel marzo 2012 in un raid anti-terrorismo coordinato dalle autorità di Cagliari

Il quotidiano britannico descrive l'uomo come un convertito all'Islam dopo un matrimonio con una cittadina marocchina. L'ateneo ha riferito di aver immediatamente contattato la polizia inglese dopo aver scoperto i trascorsi dell'individuo - che avrebbe scontato la sua pena detentiva per aver raccolto e diffuso materiale jihadista fra cui le istruzioni per organizzare attentati - e di aver avviato una inchiesta interna. 

Il dipendente sospeso sarebbe originario del Pesarese - ma fonti investigative e legali non confermano l'identità - condannato l'anno scorso a due anni e mezzo di carcere. Si tratterebbe di un operaio convertito all'Islam e finito in un'inchiesta della Dda antiterrorismo di Cagliari per aver spedito via internet un manuale per la costruzione di una bomba simile a quella usata negli attacchi alla maratona di Boston.

Venne arrestato nella primavera del 2012, sembra mentre si apprestava a fuggire in Marocco. In particolare, venne accusato di aver condiviso su internet, attraverso siti e forum, una rivista vicina ad al Qaeda, con all'interno la guida per la costruzione della bomba artigianale. A conferma della tesi accusatoria anche alcune conversazioni, trovate nel computer di un familiare, nelle quali l'operaio marchigiano era sembrato consapevole dei rischi legati alla diffusione sul web dei manuali di costruzione degli ordigni. L'inchiesta della magistratura di Cagliari portò all'iscrizione nel registro degli indagati di una decina di persone, accusate di aver attivato su internet, attraverso siti e forum, una vera e propria rete di addestramento, traducendo manuali operativi e diffondendo materiale inneggiante la Jhiad ed il martirio attraverso attentati terroristici.