Giovedì 25 Aprile 2024

Italiani rapiti in Mali, la famiglia: "Paura per loro"

Da anni la coppia di sessantenni si era trasferita nel Paese africano, dove viveva già uno dei figli (anche lui sequestrato)

Una strada di Bamako, capitale del Mali (Ansa)

Una strada di Bamako, capitale del Mali (Ansa)

Roma, 21 maggio 2022 - Sono ore di ansia per la famiglia dei tre italiani rapiti in Mali da uomini armati. Il sequestro di Rocco Langone (64 anni), della moglie Maria Donata Caivano (di 63) e del figlio Giovanni (42) è stato confermato dal ministero degli Esteri. "Abbiamo paura perché sappiamo che chi ha preso i nostri familiari è molto pericoloso - ha detto Vito, fratello di Rocco, all'Ansa -. Chiedo allo Stato italiano che li faccia tornare a casa al più presto". 

"Era felicissimo, si era trasferito in Mali perché lì si viveva bene e anche il clima, con il caldo asciutto, era favorevole", ha raccontato la sorella Anna Maria al Giornale Radio Rai della Basilicata. La donna lo aveva sentito quindici giorni fa. "L'altro mio fratello lo aveva sentito per telefono la sera prima del sequestro ed era tranquillissimo, ma i rapitori era già dietro la sua porta", ha aggiunto. 

Non vuole invece parlare in questo momento l'altro figlio della coppia, rimasto a vivere in Italia in un piccolo comune in provincia di Lecco. L'uomo chiede "riservatezza". Anche la Farnesina, già attivatasi per una soluzione della vicenda, ha sottolineato l'esigenza di mantenere il massimo riserbo. Nel Paese imperversano gruppi jihadisti e non è escluso che dietro il rapimento ci possa essere uno di questi.

Rocco Langone e la moglie, entrambi originari di Ruoti (Potenza), sono residenti in Brianza. Dopo la pensione dell'uomo e prima della pandemia, avevano deciso di andare a trovare il figlio Giovanni, testimone di Geova, che da tempo vive in Mali. Un viaggio che si è prolungato e che si è quasi trasformato in un cambio di vita. Nel paese africano i tre hanno anche acquisito un secondo cognome.