Giovedì 18 Aprile 2024

Attentato a Istanbul, strage di Capodanno in una discoteca

Le vittime sono almeno 39, tra cui 16 stranieri, i feriti una settantina. L'attentatore era travestito da Babbo Natale

Attentato a una discoteca di Istanbul (Ansa)

Attentato a una discoteca di Istanbul (Ansa)

Istanbul, 1 gennaio 2017 - Il 2017 si apre con un nuovo attentato. Nel mirino il night club di Istanbul 'Reina', locale molto frequentato del quartiere di Ortakoy, nel distretto di Besiktas. Qui un uomo travestito da Babbo Natale, proprio come una parte dei poliziotti della capitale turca, ha sparato sulla folla causando almeno 39 morti, tra cui 16 stranieri e una settantina di feriti. Tra le vittime anche un agente di sicurezza che era sopravvissuto al doppio attentato fuori dallo stadio di Besiktas avvenuto il 10 dicembre scorso. 

L'assalitore è stato ripreso - probabilmente con un telefonino - da un giornalista turco presente al party di Capodanno e il video è diventato subito virale su Twitter e sui social network. Il locale, come si vede dalle immagini, è completamente a soqquadro.

Al momento dell'attacco nella discoteca, avvenuto verso l'1.30 ora locale (le 23.30 in Italia), c'erano circa 600 persone che stavano festeggiando l'arrivo del nuovo anno come dimostrano i video postati su Twitter.

Secondo testimoni molti ospiti si sono addirittura gettati elle acque dello stretto del Bosforo per tentare di sfuggire ai colpi di kalashnikov degli assalitori. L'Unità di crisi della Farnesina si è subito attivata per verificare la presenza di nostri connazionali, esclusa poi dallo stesso ministro degli Esteri Angelino Alfano. Tra le vittime straniere ci sono anche cittadini di Paesi arabi: sauditi, marocchini, libanesi e libici. A loro si aggiunge una ragazza arabo/israeliana, la diciannovenne Lian Zaher Nasser.

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I TESTIMONI - "Questi pazzi sono entrati sparando ovunque, contro tutto", racconta alla Cnn un testimone, rimasto ferito a una gamba da un proiettile. E una donna ricoverata in ospedale intervistata da rai News 24 ha raccontato: "Ero di spalle e mio marito mi ha urlato: 'Buttati giù!'. Eravamo vicino a una finestra e ho sentito che due o tre persone stavano sparando. Poi sono svenuta. Molte persone erano a terra. Poi sono arrivate le forze speciali e ci hanno portato via. Mio marito è rimasto ferito in tre punti".

Mehmet Dag, 22 anni, è ancora sotto shock: è stato testimone dell'uccisione di una guardia e di una passante di fronte al Reina: "Ha preso di mira l'agente di sicurezza e poi ha sparato e l'uomo e una donna che passava di lì sono caduti a terra". Poi il giovane racconta di aver visto l'assassino entrare nel locale. A quel punto "si udivano colpi di arma da fuoco e dopo due minuti, il rumore di un'esplosione". Dag ha anche ripreso la scena con il suo Iphone: nei video compare il poliziotto a terra fuori dal Reina e la donna a faccia in giù in una pozza di sangue. Il 22enne è riuscito anche a riprendere la scena durante l'attacco con le ambulanze e il rumore degli spari che risuona dall'interno del club.

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Il Reina è un locale noto frequentato dall'alta società di Istanbul: fra i clienti ci sono spesso celebrità, calciatori e imprenditori. Il proprietario, Mehmet Koçarslan, ha riferito al giornale Hurriyet che "gli Usa avevano avvertito di un attacco del genere circa una settimana o 10 giorni fa ed erano state adottate misure", ma ha aggiunto che non è stato possibile evitare un attacco del genere.

LE INDAGINI - L'attentato non è stato ancora rivendicato e gli inquirenti non si sono ancora sbilanciati su alcuna pista preferenziale, anche se la matrice islamica (Isis) e non quella curda stavolta, appare quella privilegiata. L'agenzia Dogan, l'unica che parla di due killer vestiti da Babbo Natale, sostiene che secondo alcuni testimoni oculari gli attentatori "parlavano in arabo". Il governo turco, come in altre occasioni, ha disposto un blackout mediatico temporaneo.

Non si può escludere nemmeno la pista interna come avvenuto il 10 dicembre scorso quando i morti furono 38. Allora però nel mirino c'erano le forze di polizia, in tenuta antisommossa attorno alla stadio per la partita di calcio. Infatti l'attentato fu rivendicato dal Tak, i Falconi della libertà del Kurdistan, fazione scissionista del Pkk. Difficile comunque non vedere un collegamento con la tregua sancita due giorni fa in Siria, grazie alla troika composta da Russia, Iran e Turchia. Accordo, sottoscritto anche da Assad e dai ribelli, che taglia però fuori la parte curda della popolazione. Se fosse un attacco di matrice interna potrebbe pertanto essere una possibile protesta nei confronti delle riforme del presidente Recep Tayyip Erdogan, che tendono a schiacciare qualsiasi tipo di opposizione o di minoranza. 

LA STORIA - Tra le vittime c'è anche un agente di sicurezza Fatih Cakmak. Secondo quanto riferito dai media turchi, l'uomo era sopravvissuto al doppio attentato fuori dallo stadio di Besiktas del 10 dicembre scorso

IL PRESIDENTE - "Come nazione ci batteremo fino all'ultimo non solo contro gli attentati dei gruppi terroristici e le forze che li sostengono, ma anche contro i loro attacchi economici, politici e sociali". E' stato il primo messaggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan"Stanno cercando di creare il caos - continua la dichiarazione scritta del presidente -, di demoralizzare la nostra gente e di destabilizzare il Paese con attacchi abominevoli che colpiscono i civili. Noi ci manterremo calmi come nazione, stando ancora più vicini e non cederemo ai loro sporchi giochi".

LA CURIOSITA' - Forse è stata una macabra coincidenza o piuttosto uno 'spunto ispiratore', ma in un episodio della serie televisiva comica turca 'Kollama' ('Controllo' in italiano) compare un uomo vestito da Babbo Natale che con una pistola con silenziatore minaccia gli alunni di una scuola. L'immagine, come sottolineano i media turchi, richiamerebbe quanto avvenuto al 'Reina'.