Roma, 9 settembre 2024 – Nella serata di ieri, l’esercito israeliano ha attaccato diversi obiettivi in Siria, tra cui un centro di ricerca scientifica che si presume sia specializzato in armi biologiche, chimiche e nucleari. I raid si sarebbero concentrati nella zona di Masyaf, a ovest di Hama, dove sorgerebbero diverse basi del gruppo filo-iraniano Hezbollah. L’attacco si sarebbe sviluppato in tre fasi, e le forze del regime avrebbero cercato di fronteggiarlo. L’Osservatorio siriano per i diritti umani riporta un bilancio di 18 morti – tra cui 8 combattenti siriani – e 38 feriti. Diverse installazioni militari sono state distrutte.
Nella tarda mattinata, due droni sarebbero stati lanciati dal Libano verso Nahariya, cittadina nel nord di Israele. Stando all’Idf, solo uno dei due avrebbe raggiunto l’obiettivo, colpendo un palazzo. Non si registrerebbero feriti. Ieri sera, due razzi sono stati lanciati dalla regione settentrionale della Striscia di Gaza verso la città israeliana di Ashkelon: uno è stato intercettato dalle forze israeliane, mentre l'altro è finito in mare.
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Un funzionario israeliano ha riferito al Times of Israel che il suo governo "sta aspettando" una nuova proposta dagli Stati Uniti per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. "Gli americani sono cauti, non vogliono proporre un accordo che sanno verrà respinto da Hamas. Sanno che sono loro a mettere ostacoli". In mattinata, Hamas ha negato la speculazione dei media americani che vedrebbe l'organizzazione aver richiesto ulteriori condizioni per un accordo.
Un presunto drone ha colpito un palazzo a Nahariya, nel nord di Israele, pochi minuti dopo l'inizio di un allarme per una presunta infiltrazione aerea dal Libano. Sebbene al momento non si registrino feriti, le equipe mediche sono giunte sul posto. A confermarlo è l'Idf, che parla anche di un secondo drone che però non avrebbe centrato l'obiettivo.
I media israeliani riportano che la polizia ha sgomberato un sit-in organizzato a partire da questa notte in un parco di Gerusalemme: i manifestanti chiedevano un accordo per liberare gli ostaggi a Gaza. Il video mostra gli ufficiali spintonare alcuni dei presenti. Le forze dell'ordine della città hanno dichiarato che si trattava di un accampamento illegale. "Non c'e' motivo di usare la forza contro 10 persone in piedi con cartelli", ha commentato Ynet Shay Dickmann, cugina di uno degli ostaggi uccisi nella Striscia.
Secondo il bollettino dell'agenzia di stampa siriana Sana, il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani di ieri sera è salito a 14. I feriti sarebbero invece 43, di cui 6 in condizioni gravi. Non si esclude che i decessi possano aumentare nelle prossime ore.
Dure parole di Benny Gantz sulle priorità che il governo israeliano dovrebbe considerare da un punto di vista militare e bellico: sarebbe ora, secondo il leader dell'opposizione, di spostare forze dalla Striscia di Gaza al nord di Israele, per concentrarsi nella lotta contro Hezbollah. "Siamo in ritardo su questo - ha dichiarato - A Gaza abbiamo superato un punto decisivo della campagna, dovremmo cercare di raggiungere un accordo per liberare i nostri ostaggi, ma se non ci riusciremo nel prossimo futuro, tra qualche giorno o qualche settimana, o qualunque cosa sia, dovremmo andare a nord". "Siamo in grado di colpire il Libano se necessario", ha concluso.
Notte di bombardamenti israeliani in Siria: presa di mira la regione a ovest di Hama, ritenuta ospitare diverse basi di Hezbollah. Secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani, il bilancio sarebbe di almeno 7 morti - di cui 3 civili - e 15 feriti. "Tredici violente esplosioni hanno avuto luogo nell'area, che ospita centri di ricerca scientifica", ha riferito l'organizzazione. Il regime di Assad avrebbe tentato di far fronte agli attacchi.