Attentato in Vaticano, la simulazione choc del Mossad

Site: "L'Isis sollecita attacco a Natale nello Stato del Papa con un poster di propaganda"

Il poster di propaganda dell'Isis che sollecita attacco in Vaticano (Twitter @Rita_Katz)

Il poster di propaganda dell'Isis che sollecita attacco in Vaticano (Twitter @Rita_Katz)

Roma, 17 novembre 2017 - Un poster di propaganda dell'Isis sollecita un attacco terroristico in Vaticano a Natale. Fin qui nulla di nuovo, con le minacce dello Stato Islamico che si susseguono da anni. Il rischio specifico, stavolta, sembra però essere preso sul serio dai servizi segreti internazionali. Al punto che il Mossad, l'intelligence di Israele, avrebbe simulato nei mesi scorsi un attacco nello Stato indipendente del Papa, ricreando in dimensioni reali nella regione di Herzliya, in Israele, il Vaticano e tutti i possibili scenari di un attentato. Una simulazione - come riportato dal Jerusalem Post - che, coinvolgendo l'intelligence di vari Paesi avrebbe l'obiettivo di rafforzare la prevenzione strategica in caso di un possibile attacco, anche in Vaticano. 

"Cosa succede se l'Isis attacca il Vaticano?", è il titolo del pezzo del Jerusalem Post, che spiega come l’International Institute for Counter-Terrorism (ICT) di Israele, insieme al decano della scuola di governo Boaz Ganor, ha organizzato un summit nel settembre scorso con gli 007 italiani, francesi, britannici e i servizi segreti del Vaticano per simulare il "wargame". Il professore tedesco avrebbe indossato i panni del capo dell'Isis al-Baghdadi, e avrebbe fatto un appello al suo Consiglio militare per un attacco rivoluzionario. 

Durante le simulazioni svolte a Herzliya e in una seconda località rimasta segreta, sarebbe emersa - secondo quanto riportato da Panorama - la strategia dell’Isis di indirizzare la maggior parte dei suoi combattenti stranieri in Europa (ben 1250 foreign fighters) per compiere attacchi nei loro paesi d'origine. 

La Gran Bretagna ora sarebbe un obiettivo più difficile, essendo ormai fuori dagli accordi di Schenghen, ma per l'Italia e il Vaticano resta la massima allerta. E il messaggio riportato oggi da Rita Kats, direttrice del sito di intelligence, non fa ben sperare. Il poster di propaganda dell'Isis, denominato "Christmas blood", sangue di Natale, mostra un'auto dalla quale si vede la facciata della basilica di San Pietro a Roma. "E' una specifica direttiva" per "attacchi ispirati all' Isis in Occidente", ha spiegato la Kats. 

Il dipartimento di Stato americano ha diramato una allerta a tutti gli statunitensi (residenti o turisti) per il rischio "crescente" di un attentato terroristico in Europa durante le feste di Natale e Capodanno. "I recenti episodi di Francia, Russia, Svezia. Gran Bretagna, Spagna e Finlandia dimostrano che Isis e al Qaeda e i loro affiliati hanno la capacita di pianificare ed effettuare attacchi terroristici in Europa", si legge nel testo dell'allerta. Tra gli esempi citati dal dipartimento di Stato, l'attentato del 19 dicembre 2016 al mercatino di Natale di Berlino, in cui vennero uccise 12 persone, tra cui un'italiana e l'attacco di Capodanno al night club di Istanbul, con 39 morti.

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