Giovedì 18 Aprile 2024

Isis, il generale Graziano: "Sconfitto, ma non è scomparso"

Capo di stato maggiore della Difesa saluta i reparti anti-Daesh. "Addestrati 44.744 addetti delle forze di sicurezza irachene e curde. Terrorismo occulto, fenomeno magmatico"

Generale Claudio Graziano (Ansa)

Generale Claudio Graziano (Ansa)

Roma, 18 settembre 2018 - “L’Isis non è scomparso ed è importante che la coalizione di cui facciamo parte continui a sostenere lo sforzo delle Forze locali per garantire stabilità alla Regione. L’Esercito iracheno ha potuto celebrare la vittoria sull’Isis anche grazie all’eccellente lavoro di addestramento che avete fatto. Le forze armate italiane sono tra le migliori del mondo, ovunque vengono riconosciute le loro capacità e l’eticità”. Così il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore della Difesa, si rivolge ai contingenti schierati fuori area. Ai componenti dei reparti dice “grazie” proprio mentre ricorda di aver avuto “l’onore di essere il loro Comandante per tantissimi anni”. Graziano è stato designato a ricoprire, da novembre, l’incarico di presidente del Comitato militare dell'Unione Europea (EUMC) a Bruxelles.

I militari dell’Aeronautica impegnati contro lo Stato islamico sono di stanza in Kuwait e presso la base aerea di Al Minhad negli Emirati Arabi Uniti, mentre quelli dell’Esercito e dei Carabinieri sono presso le sedi di Erbil, nel Kurdistan iracheno, e a Baghdad, impegnati nell’addestramento delle Forze di sicurezza irachene e curde (Peshmerga). Si tratta attualmente di circa 1.100 unità. L’Italia ha finora addestrato 44.744 militari delle Forze armate e di Polizia locali che corrispondono a circa il 30% del totale formato dall’intera Coalizione in Iraq. 

Il generale Graziano ha sottolineato che “...l’Isis è stato sconfitto da un punto di vista geografico, e la coalizione ha supportato le forze irachene che, combattendo una lunga battaglia e pagando un prezzo elevato, sono riusciti a sradicare il terrorismo nella sua forma territoriale, ma l’Isis non è scomparso, rimane occulto ed è diventato un fenomeno che può definirsi magmatico”. 

Per eliminare definitivamente il terrorismo di questo tipo, ha spiegato il capo di stato maggiore della Difesa, ci vorrà ancora molto tempo. “Le forze irachene stanno operando bene ma è importante che la comunità internazionale continui ad assicurare loro l’addestramento e il supporto per metterle davvero in condizione di poter garantire la sicurezza del Paese".

"Come abbiamo visto, il terrorismo può essere sconfitto geograficamente, il terrorismo può cambiare nome, può cambiare regione e area, ma non sarà mai debellato definitivamente fino a quando non saranno eliminate le ragioni per cui è nato", conclude il generale Graziano. L’Iraq è in una situazione critica e di forte instabilità da moltissimi anni e io credo che rimanga importante avere la consapevolezza, a livello internazionale, dell’importanza di dover supportare ancora il Paese affinché non si ricrei più una situazione analoga a quella esistente quando l’ Isis ha preso il controllo di vaste aree di questo Paese.”

L’Italia è il secondo Paese, dopo gli Stati Uniti, in termini di contributi di personale militare operante nell’ambito della Coalizione Multinazionale composta da 79 partner (tra nazioni, organizzazioni internazionali e regionali).