Il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Farnesina durante la XV Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori?, Roma, 22 Dicembre 2022. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Ansa)

Teheran, 28 dicembre 2022 - Il ministro Tajani ha convocato l'ambasciatore iraniano in seguito al proseguimento della repressione delle proteste in Iran. "Ho convocato l'ambasciatore iraniano per manifestargli l'indignazione e la preoccupazione dell'Italia per quanto sta accadendo nel Paese", ha detto il ministro degli Esteri italia Antonio Tajani a margine della convocazione dell'ambasciatore iraniano designato, Mohammad Reza Sabouri, alla Farnesina. "Ho chiesto con grande fermezza di non procedere più alle esecuzioni capitali, di fermare la repressione violenta e dialogare con i manifestanti. Il governo italiano farà il possibile per garantire il rispetto dei diritti umani in Iran", ha fatto sapere. "Ho ricordato che non è una questione di ordine pubblico uccidere una bambina di 12 anni, di 14 anni o un ragazzo di 17. Non ha niente a che vedere con la tutela della sicurezza nazionale del Paese", ha aggiunto. "Ci auguriamo che l'Iran risponda positivamente alla richiesta dell'Italia".  Ragazzo ucciso dalla polizia, dopo inseguimento in auto  In Iran, un ragazzo di 17 anni è stato ucciso dagli agenti di polizia mentre stava tornando a casa ad Ardaq, nella provincia di Qazvin (nell'Iran centrale) nell'auto di un amico. È successo lo scorso 5 dicembre e la notizia è stata riportata da Bbc Persia sulla base di un post su Instagram dell'account '1500 immagini', accompagnato dalla foto della giovane vittima, Mehrdad Malek. Secondo quanto scritto nel post, una pattuglia stava inseguendo i due giovani ma si è impantanata nel fango e quindi ha aperto il fuoco.  Non è ben chiaro il motivo di questa morte che, comunque, si somma a quella di tanti altri giovani che protestano contro il regime. Proteste per cui il presidente Raisi ha ribadito la tolleranza zero e quindi ci sono oltre 100 manifestanti a rischio di pena di morte. Ieri, tra l'altro, è stata confermata la notizia dell’uccisione di Saha Etebari, una bambina di 12 anni, colpita dal fuoco degli agenti del regime contro l’auto su cui viaggiava assieme ai suoi genitori. Ma in ogni caso sono proteste che continuano, anche nelle figure di giovani donne come le scacchiste Sara Khadem e Atousa Pourkashyan, che in un torneo mondiale in Kazakistan, hanno gareggiato senza velo, proprio per perorare la causa per cui il popolo iraniano sta lottando.  A Lione il suicidio di un iraniano contro la repressione E proprio con questo significato un cittadino iraniano si è suicidato lunedì a Lione. Per lui farlo era un modo per denunciare la repressione nel suo Paese. Il fatto è stato riportato dalla stampa d'oltralpe precisando che l'uomo, di 38 anni, si è gettato nel Rodano. In un filmato pubblicato sui social, girato prima di togliersi la vita, afferma: "Quando vedrete questo video sarò morto". Mohammed Moradi, così si chiamava, è stato ritrovato annegato lunedì sera, ha reso noto la polizia d'oltralpe. Non è stato possibile rianimarlo nonostante l'intervento dei soccorritori. Nel video Moradi precisa che vive a Lione dal 2019, poi spiega: "In Iran la polizia aggredisce le persone, abbiamo perso molti figli e figlie, adolescenti, persino bambini, quindi dobbiamo fare qualcosa. Decido di suicidarmi nel Rodano, è come una sfida per dimostrare che il popolo iraniano è molto, molto stanco di questa situazione".

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Teheran, 28 dicembre 2022 - Il ministro Tajani ha convocato l'ambasciatore iraniano in seguito al proseguimento della repressione delle proteste in Iran.&nbsp;"Ho convocato l'ambasciatore iraniano per manifestargli l'indignazione e la preoccupazione dell'Italia per quanto sta accadendo nel Paese",&nbsp;ha detto il ministro degli Esteri italia&nbsp;Antonio Tajani a margine della convocazione dell'ambasciatore iraniano designato, Mohammad Reza Sabouri, alla Farnesina. "Ho chiesto con grande fermezza di non procedere più&nbsp;alle esecuzioni capitali, di fermare la repressione violenta e dialogare con i manifestanti. Il governo italiano farà&nbsp;il possibile per garantire il rispetto dei diritti umani in&nbsp;Iran", ha fatto sapere. "Ho ricordato che non è una questione di ordine pubblico uccidere una bambina di 12 anni, di 14 anni o un ragazzo di 17. Non ha niente a che vedere con la tutela della sicurezza nazionale del Paese", ha aggiunto. "Ci auguriamo che l'Iran risponda positivamente alla richiesta dell'Italia". 
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<h2 class="title-paragraph">Ragazzo ucciso dalla polizia, dopo inseguimento in auto&nbsp;</h2> 
In Iran, un ragazzo di 17 anni è stato ucciso dagli agenti di polizia mentre stava tornando a casa ad Ardaq, nella provincia di Qazvin (nell'Iran centrale) nell'auto di un amico. È successo lo scorso 5 dicembre e la notizia è stata&nbsp;riportata da Bbc Persia sulla base di un post su Instagram dell'account '1500 immagini', accompagnato dalla foto della giovane vittima,&nbsp;Mehrdad Malek.&nbsp;Secondo quanto scritto nel post, una pattuglia stava inseguendo i due giovani ma si è&nbsp;impantanata nel fango e quindi ha aperto il fuoco. 
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Non è ben chiaro il motivo di questa morte che, comunque, si somma a quella di tanti&nbsp;altri giovani che protestano contro il regime. Proteste per cui <a href="https://www.quotidiano.net/esteri/iran-proteste-raisi-1.8416842">il presidente Raisi ha ribadito la tolleranza zero</a>&nbsp;e quindi ci sono oltre 100 manifestanti a rischio di pena di morte. Ieri, tra l'altro, è stata confermata la notizia dell’uccisione di Saha Etebari, una bambina di 12 anni, colpita dal fuoco degli agenti del regime contro l’auto su cui viaggiava assieme ai suoi genitori. 
Ma in ogni caso sono proteste che continuano, anche nelle figure di giovani donne come le&nbsp;scacchiste <a href="https://www.quotidiano.net/cronaca/la-sfida-al-regime-va-avanti-regina-degli-scacchi-senza-velo-liran-minaccia-nessuna-pieta-1.8417746">Sara Khadem</a> e Atousa Pourkashyan, che in un torneo mondiale in Kazakistan, hanno gareggiato senza velo, proprio per perorare la causa per cui il popolo iraniano sta lottando.&nbsp; 
<h2 class="title-paragraph">A Lione il suicidio di un iraniano contro la repressione</h2> 
E proprio con questo significato un cittadino iraniano si è&nbsp;suicidato lunedì&nbsp;a Lione. Per lui farlo era un modo per denunciare la repressione nel suo Paese. Il fatto è stato riportato dalla stampa d'oltralpe precisando che l'uomo, di 38 anni, si è&nbsp;gettato nel Rodano. In un filmato pubblicato sui social, girato prima di togliersi la vita, afferma: "Quando vedrete questo video sarò&nbsp;morto". Mohammed Moradi, così&nbsp;si chiamava, è&nbsp;stato ritrovato annegato lunedì&nbsp;sera, ha reso noto la polizia d'oltralpe. Non è stato possibile rianimarlo nonostante l'intervento dei soccorritori. Nel video Moradi precisa che vive a Lione dal 2019, poi spiega: "In&nbsp;Iran la polizia aggredisce le persone, abbiamo perso molti figli e figlie, adolescenti, persino bambini, quindi dobbiamo fare qualcosa. Decido di suicidarmi nel Rodano, è come una sfida per dimostrare che il popolo iraniano è molto, molto stanco di questa situazione".&nbsp; 
<h2 class="title-paragraph">&nbsp;</h2>

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