Roma, 7 dicembre 2022 - Iran: terzo giorno di sciopero - con i negozianti che tengono le saracinesche abbassate in segno di protesta dopo la morte a settembre della giovane curda Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale - mentre Badri Hossein Khamenei, sorella della Guida suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei, critica il fratello. In una lettera, la donna si augura "presto la vittoria del popolo e il rovesciamento di questa tirannia al potere". Aggiornamento: Iran, giustiziato il primo manifestante dall'inizio delle proteste "Presto la vittoria del popolo" Nel testo, pubblicato sull’account twitter di suo figlio e rilanciato da alcuni media, Badri Khamenei afferma anche che "il regime della Repubblica islamica non ha portato altro che sofferenza e oppressione per l’Iran e gli iraniani. Il popolo dell’Iran merita libertà e prosperità e la loro insurrezione è legittima e necessaria per ottenere i loro diritti". La nipote ribelle Anche la figlia di Badri Khamenei, Farideh, aveva sostenuto le proteste in corso e per questo motivo è stata arrestata e si trova nel carcere di Evin a Teheran, mentre suo padre, il predicatore Ali Moradkhani Tehrani, è recentemente morto agli arresti domiciliari, situazione in cui si trovava per avere espresso critiche contro la Repubblica islamica. Sigilli ai negozi e arresti Intanto la magistratura iraniana sta sigillando negozi e imprese che aderiscono allo sciopero e la polizia esegue arresti tra chi protesta. La serrata si è estesa a 40 città iraniane, tra cui la capitale. Il sindaco di Teheran Alireza Zakani ha accusato gli studenti dell’Università Sharif che manifestano di essere dei ‘traditori’. La protesta degli studenti Secondo i post sui social network, gli studenti di diverse Università iraniane e di molte facoltà a Teheran hanno organizzato manifestazion in concomitanza con la Giornata dello studente: immagini mostrano attacchi da parte delle forze di sicurezza e “un certo numero di loro insanguinati”, come riporta Bbc Persia. Secondo il canale Student Trade Union Council, all’Università di Teheran, gli studenti sono stati attaccati, ed un giovane sarebbe stato “rapito dalle forze di sicurezza”. Tre studenti dell’Università Khwaja Nasiruddin Tusi sono stati arrestati. Nelle proteste in corso in varie università in Iran sono stati scanditi slogan come “gli studenti muoiono, ma non accetteranno umiliazioni”, “siamo figli di lavoratori, saremo al loro fianco”. Alcuni studenti hanno dichiarato di aver ricevuto sms che li minacciavano di interrompere le proteste. Secondo i gruppi per i diritti umani, almeno 586 studenti sono stati arrestati dall’inizio delle proteste. Le parole del presidente Ebrahim Raisi "Non c’è nessun problema nel protestare. La protesta è diversa dalla rivolta. Rende la perfezione in qualsiasi dispositivo. Porta alla riforma, ma il disturbo e la distruzione sono diversi dalla protesta. La critica causerà problemi se viene criticata”, detto il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi durante la sua visita all’università di Teheran per il Giorno dello studente. Ma come sempre le notizie in arrivo dall'Iran devono essere ben comprese e filtrate dall'innegabile propaganda, dalla quale continuano a mettere in guardia i giornalisti che seguono i fatti dal campo. Riportiamole tutte le dichiarazioni del presidente #Raisi. L' "ayatollah #BBC", che notoriamente fa propaganda per il regime in #Iran, non ha riportato queste:" I dittatori veri sono gli studenti"@RadioRadicale pic.twitter.com/MOJENWR2Zp — Mariano Giustino (@MarianoGiustino) December 7, 2022 Strage di bambini Nei giorni scorsi l'Unicef aveva condannato "tutte le violenze contro i bambini", chiedendo "di porre fine a tutte le forme di violenza e abuso che, secondo le notizie arrivate, hanno causato la morte di oltre 50 bambini e il ferimento di molti altri durante i disordini pubblici". L'organizzaizone si era poi detta "profondamente preoccupata per le continue incursioni e perquisizioni condotte in alcune scuole. Le scuole devono sempre essere luoghi sicuri per i bambini".