Proteste Iran, il comandante dei Pasdaran diffonde i primi dati sui morti

Hajizadeh: "Sono oltre 300 le persone morte per le proteste". Si tratterebbe di una stima inferiore ai dati di Human Rights Activists che conta più di 500 vittime. Sempre più alta la tensione sul fronte mondiali, per il big match Usa-Iran

Teheran, 29 novembre 2022 - In Iran, dall'inizio delle proteste - nate dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane donna curda accusata di aver portato male il velo - le persone morte sono oltre 300. È stato il comandante della Forza Aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie, Amir Ali Hajizadeh, a rendere noto il dato: "Non ho le statistiche più recenti, ma credo che a causa di questo incidente abbiamo avuto più di 300 martiri e persone uccise...", ha riferito in un video pubblicato online dall'agenzia di stampa Mehr. Secondo il generale, tra i morti ci sarebbero anche molti iraniani che non erano coinvolti direttamente nelle proteste.

Il bilancio, dunque, è approssimativo e si tratta di una stima inferiore alle cifre riportate da Human Rights Activists in Iran, gruppo americano che segue le proteste da oltre due mesi: per loro, sono 451 i manifestanti e 60 i membri delle forze di sicurezza uccisi, oltre 18mila le persone arrestate.

Volontari delle forse paramilitari iraniane durante un incontro con l'Ayatollah Khamenei
Volontari delle forse paramilitari iraniane durante un incontro con l'Ayatollah Khamenei

Sono più di due mesi che le proteste attraversano l'Iran. Mahsa Amini è morta il 16 settembre e da allora il Paese è in tumulto. Una rabbia che si è riversata anche sul calcio, visti i Mondiali in corso in Qatar. Stasera alle 20, poi, ci sarà la madre di tutte le partite: Iran-Usa. Match molto politico oltre che sportivo in sé. Già ieri c'è stata tensione dopo che nei post social della squadra degli Stati Uniti, è stato rimosso l'emblema della Repubblica islamica dalla sua bandiera per mostrare "sostegno alle donne in Iran che lottano per i diritti umani fondamentali". La federazione calcistica di Teheran ha protestato con la Fifa.

Mentre oggi è arrivata la 'minaccia' iraniana: gli Stati Uniti "pagheranno un caro prezzo" per avere alterato in modo "immorale" la bandiera dell'Iran alla vigilia della partita, ha affermato il vice presidente per gli Affari Politici di Teheran, Mohammad Dehqan, come riporta Irna. I giocatori iraniani, inoltre, canteranno l'inno e non aderiranno ad alcuna forma di protesta politica, perché il regime ha minacciato di arrestare e torturare le loro famiglie.