
Un robot e i suoi ingegneri corrono la mezza maratona dei robot umanoidi ieri a Pechino
Razzante
La prima mezza maratona al mondo con robot umanoidi svoltasi a Pechino riflette l’ambizione della Cina di porsi come leader mondiale nella corsa alla tecnologia avanzata, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica. La scelta di mettere alla prova dei robot bipedi in un contesto reale come una mezza maratona, con ostacoli fisici e limiti ambientali, è un modo per dimostrare al mondo la maturità della tecnologia cinese, la sua capacità di affrontare la complessità del movimento umano e la sua spinta a colmare il divario con le superpotenze tecnologiche come gli Stati Uniti. I robot, per quanto avanzati, cadono, deviano, sbagliano.
In quelle imperfezioni si riflette il limite attuale della tecnologia, ma anche la forza dell’essere umano, capace ancora di primeggiare sulle macchine. La folla che applaude un androide che si rialza dopo una caduta non applaude solo la macchina ma l’idea stessa di progresso che, come l’atleta, inciampa ma si rialza, ostinato. La presenza di arbitri umani, di ingegneri al seguito, mette in luce come, per ora, la macchina non possa fare a meno dell’uomo. In definitiva, questa mezza maratona non è stata pensata per decretare il più veloce, ma per trasmettere al mondo un messaggio: la Cina è pronta a correre e a lanciare l’ennesima sfida agli Usa e al mondo.