Giovedì 18 Aprile 2024

Incendio sull'Isola di Pasqua, diversi moai danneggiati dalle fiamme

Il rogo ha interessato parte dell'isola cilena, che da soli 3 mesi aveva riaperto al turismo internazionale dopo 2 anni di stop per la pandemia

Roma, 7 ottobre 2022 - Un grande incendio ha colpito parte dell'Isola di Pasqua, danneggiando molti "moai", le famose e misteriose statue ricavate e scavate da un unico blocco di tufo vulcanico. Secondo il sindaco Pedro Edmunds i danni causati dall'incendio sono "irrecuperabili", anche se la reale entità dei danni non è ancora stata fatta. Le fiamme si sono sviluppate in uno dei rari boschi dell'isola di Rapa Niu. 

Le autorità cilene hanno confermato che "sono stati colpiti alcuni moai", si legge nel tweet di Carolina Pérez, sottosegretario al Patrimonio culturale del Ministero delle Culture, delle Arti e del Patrimonio del Cile. L'indendio arde da lunedì, il rogo riguarda almeno 100 ettari nell'area del vulcano Ranu Raraku, dove si stima ci siano diverse centinaia di sculture, e dove c'è anche la cava da cui veniva estratto il tufo che le compone. 

L'Isola di Pasqua, sito del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, si trova circa 3.500 km a ovest del continente sudamericano, nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, appartiene al Cile ufficialmente dal 9 settembre 1888. L'unico centro abitato si chiama Hanga Roa, e conta una popolazione di poco più di 3000 abitanti. L'economia si basa principalmente sul turismo e sulla pesa. Ma la voce più importante è la prima: il turismo è ripreso il 5 agosto, dopo due anni di chiusura a causa della pandemia di coronavirus. Ogni anno l'isola riceveva circa 160.000 visitatori, con due voli al giorno, lo stop per la pandemia è stato disastroso.