Roma, 19 aprile 2025 - Un pesante stop alla politica di espulsioni di immigrati illegali del presidente Donald Trump è arrivato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, che stamane ha sospeso il provvedimento che avrebbe riguardato i presunti membri di gang venezuelane, in base a una legge del XVIII secolo.

Il presidente Donald Trump, il mese scorso, aveva invocato l'Alien Enemies Act del 1798 per dare il via al rastrellamento dei migranti venezuelani in Texas, molti dei quali accusati di appartenere alla gang Tren de Aragua, per poi espellerli e mandarli in un carcere di massima sicurezza a El Salvador. Però oggi è arrivata l'ordinanza della Corte Suprema: "Il governo ha l'ordine di non espellere alcun membro della presunta classe di detenuti dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa corte".
Corte Suprema chiamata in ballo da un giudice federale di Washington, James Boasberg, che aveva detto agli avvocati di un gruppo di migranti in Texas di non avere il potere di sospendere le espulsioni, pur essendo contrario al provvedimento dell'amministrazione Trump. "Sono d'accordo con tutto quello che state dicendo, ma non credo di avere il potere di fare nulla", aveva detto alla difesa il giudice sottolineando il fatto che in base a una recente sentenza della Corte Suprema solo i tribunali con giurisdizione sul centro di detenzione del Texas, in cui erano trattenuti i migranti, avevano il potere di intervenire.
Boasberg stesso qualche settimana fa aveva ordinato il blocco di tre voli, ma era stato fermato dalla Corte Suprema che aveva dato il via libera all'uso dell'Alien Enemies Act, pur ordinando che ai migranti fosse notificato il procedimento e fosse data la possibilità di un ricorso.