Mercoledì 16 Luglio 2025
ALDO BAQUIS
Esteri

Il tycoon/1: "Ogni ritorsione scatenerebbe una nostra reazione

"Siti nucleari cancellati, ora la pace. È un momento storico per Israele". .

"Siti nucleari cancellati, ora la pace. È un momento storico per Israele". .

"Siti nucleari cancellati, ora la pace. È un momento storico per Israele". .

di Aldo BaquisTEL AVIVCon uno stringato messaggio di sette righe sul proprio social "Truth" Donald Trump ha messo a parte sabato sera gli americani dell’episodio più drammatico nella storia recente del loro Paese. "Abbiamo appena completato con grande successo un nostro attacco su tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz, Esfahan". La mossa era da tempo nell’aria. Ma ancora di recente lo stesso Trump aveva affermato che avrebbe preso una decisione definitiva "entro due settimane". "Un carico completo di bombe – ha aggiunto – è stato scaricato sul sito principale, Fordow. Tutti i nostri aerei sono usciti dallo spazio aereo dell’Iran e stanno rientrando indenni a casa". Poco dopo Trump, appena emerso dalla Situation Room della Casa Bianca, ha fornito in diretta televisiva ulteriori dettagli sull’operazione appena conclusa. "I siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti" ha detto mentre aveva al fianco il suo vice JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e il capo del Pentagono Pete Hegseth. "Abbiamo condotto massicci attacchi di precisione. È stato un successo spettacolare", ha assicurato. "Questo è un momento storico per gli Stati Uniti, per Israele, per il mondo".

Secondo Trump nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto compiere una missione simile: "Adesso è il momento della pace". Occorre cioè obbligare l’Iran a rinunciare per sempre al progetto di una bomba atomica. "Ogni ritorsione da parte dell’Iran contro gli Usa – ha anche avvertito – scatenerebbe un nostro ricorso a una forza molto maggiore di quella vista stanotte". Prima e dopo l’attacco Trump ha trovato opportuno consultarsi con Benjamin Netanyahu, che seguiva in diretta gli sviluppi dal proprio bunker. "Abbiamo lavorato assieme – ha affermato Trump – come mai nessun altro “team” prima di noi. Abbiamo percorso una lunga strada per rimuovere quella minaccia da Israele". In Israele era ancora notte fonda, ma nel giro di minuti il premier lo ha subito ringraziato.

Nel loro raid (chiamato in codice "Midnight Hammer", martello notturno) gli Usa hanno usato Stealth B-2 che hanno sganciato almeno due bombe anti-bunker su Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari. Secondo i media israeliani – fra cui la radio militare – l’aviazione americana avrebbe anche compiuto una complessa opera di diversione. Aveva infatti ordinato a sei apparecchi B-2 di decollare dal Missouri diretti a ovest, verso la base di Guam, nel Pacifico. Ma mentre tutti gli occhi erano puntati sui loro spostamenti, altri sette B-2 hanno segretamente raggiunto da tutt’altra direzione lo spazio aereo dell’Iran.

Su Fordow, secondo la Fox News, sono state sganciate sei bombe "bunker buster", le GBU-57. Si tratta di ordigni da 13 tonnellate ciascuno, capaci di penetrare fino a 60 metri di profondità, prima di esplodere. Nessun altro Paese al mondo detiene armi del genere e nei giorni scorsi lo stesso Trump aveva rilevato che Israele, pur avendo conseguito "successi spettacolari" in Iran, non sarebbe stato in grado di neutralizzare da solo le strutture sotterranee di Fordow. Durante il "Midnight Hammer", almeno secondo fonti israeliane, le difese aeree dell’Iran non sono mai entrate in azione. Quell’attacco è stato reso possibile dal sostegno di oltre 120 apparecchi dell’aviazione militare americana, fra cui aerei di rifornimento e aerei spia. Inoltre in nove giorni di attacchi serrati l’aviazione israeliana aveva provveduto a neutralizzare le batterie iraniane di difesa aerea, nonché due terzi dei lanciatori di missili. All’indomani dell’attacco – che secondo molti rappresenta un punto di svolta per il Medio Oriente – gli strateghi di Trump sono ora impegnati a valutare i danni effettivamente arrecati al progetto nucleare di Teheran.