Mercoledì 25 Giugno 2025
CRISTINA DEGLIESPOSTI
Esteri

Il governatore de Pascale: "Tel Aviv calpesta i diritti. Congelati tutti i rapporti"

Emilia-Romagna come la Puglia. "La posizione è anti Netanyahu, non anti israeliani". E la Toscana prepara una delibera per riconoscere lo Stato di Palestina

Il governatore de Pascale: "Tel Aviv calpesta i diritti. Congelati tutti i rapporti"

Roma, 2 giugno 2025 – La prima a rompere gli indugi è stata la Puglia: dal governatore Michele Emiliano stop a tutte le relazioni istituzionali con Israele. Una situazione inedita, una Regione che adotta misure che normalmente spettano ai governi. Ma l’onda d’urto si propaga in fretta: meno di 48 ore dopo l’Emilia-Romagna congela ogni rapporto con Tel Aviv, "fino a che – scrive il presidente Michele de Pascale ai suoi dirigenti – il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato". Ieri, l’ultimo atto dei governatori: Eugenio Giani annuncia di voler esporre oggi, Festa della Repubblica, la bandiera della Palestina sulla sede della Regione Toscana e di voler portare in discussione una delibera che impegni il governo a riconoscere lo Stato di Palestina. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo: "Decisione non più rinviabile".

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Presidente de Pascale, il fronte si allarga. Come mai?

"Si tratta di azioni inusuali e, parlo per me, di una scelta non presa a cuor leggero. Cerchiamo di colmare un vuoto, del quale accuso tanto il governo quanto la Ue, che mancano di azione, al di là delle parole. Per quanto diversi, c’è una sproporzione tra quanto messo in campo per fermare il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese. Vogliamo rompere un muro di ipocrisia".

Nella pratica, in cosa si traduce?

"Abbiamo ’congelato’, nel rispetto della legalità, tutti i progetti internazionali in corso. Siamo sempre disponibili a incontrare esponenti del governo israeliano o chi per loro, ma francamente non me la sento di parlare di applicazione dell’AI in sanità o nella manifattura, o della riduzione del consumo idrico in agricoltura (due esempi di progetti in corso tra Emilia-Romagna e Israele, ndr) finché non si arriva al cessate il fuoco e allo sblocco degli aiuti umanitari".

C’è chi l’accusa però di essersi così schierato con Hamas, che tiene ancora in ostaggio decine di cittadini israeliani.

"Credo che nessuno possa accusarmi di ambiguità. Da sindaco di Ravenna, nel 2023, affissi la bandiera di Israele al municipio dopo l’attacco di Hamas a Reim e nella mia lettera ho chiarito che la posizione della Regione è assunta nei confronti del governo israeliano e non verso il popolo israeliano o le comunità ebraiche, quindi se ne faccia una ragione Giovanardi. La mia è una presa di posizione contro chi viola lo stato di diritto: Hamas è un’organizzazione terroristica e Israele ha diritto di difendersi, ma è come ci si difende che fa la differenza. Anche Crosetto ha detto che l’azione sui civili deve interrompersi".

È presumibile che altre Regioni vi seguiranno?

"Non lo so, mi sono confrontato con Emiliano anche stamattina (ieri, ndr) e se lo facesse l’Italia avrebbe tutto un altro peso. Perché Meloni e Schlein non si parlano? Perché la premier del Paese, e non la leader di un partito, non convoca il capo dell’opposizione per avere una posizione comune da portare in Europa su Ucraina, riarmo Ue, Gaza? Quando ci hanno provato entrambe, da sole, a portare le loro istanze in Europa alla fine sono rimaste un po’ isolate anziché rafforzarsi a vicenda".

Al momento, però, è l’opposizione a essersi divisa sulle manifestazioni del 6 e 7 giugno.

"Guardi, io sono della vecchia scuola: una volta si lavorava moltissimo sulle piattaforme delle manifestazioni, oggi si ’corre’ troppo. Ma entrambe sono per il cessate il fuoco e io, idealmente, sarò in entrambe le piazze. Il tema, però, non è se le opposizioni sono unite o meno, o se lo è la maggioranza viste le posizioni di Crosetto, Tajani e Salvini. Il tema è che nella politica estera l’Italia è sempre stata unita e la nostra Costituzione non prevede reazioni diversificate se le violenze le commette uno Stato amico".