Missili in Polonia, generale Nato: "Errore di tiro. Altrimenti per Mosca sarebbe suicido"

Maurizio Boni, già alla guida del corpo di reazione rapida italiano: "Usa e inglesi possono capire da dove sono arrivati quei missili. L’Alleanza può rispondere solo dopo una decisione all’unanimità"

Generale Maurizio Boni, lei è stato capo di stato maggiore del Nato Rapid Reaction Corp Italy, come si muove l’Alleanza in casi come questo?

"Gli analisti sono al lavoro sul campo per capire cosa è successo veramente prima di adottare decisioni di qualsiasi genere. In Polonia l’Alleanza è già presente con migliaia di uomini soprattutto americani e inglesi".

La Polonia però ha già invocato l’articolo 5 che prevede l’obbligo di soccorso degli alleati.

"È perfettamente normale, comprensibile e previsto dai protocolli, ma non ci sono automatismi che lo rendono immediatamente operativo".

Missili in Polonia, la polizia sul posto (Ansa)
Missili in Polonia, la polizia sul posto (Ansa)

Quindi che succede?

"Una volta compreso ciò che è accaduto, il consiglio dei 30 membri dell’Alleanza si riunisce e può decidere di intervenire militarmente solo con l’unanimità dei propri membri".

È uno scenario prettamente militare?

"Assolutamente no. Sono certo che i telefoni rossi sono già al lavoro. I capi di Stato cercano intanto un chiarimento politico prima di fare mosse formali".

Cosa cambia questo episodio in prospettiva?

"La situazione geopolitica è gia cambiata radicalmente con l’inizio della guerra e in parte anche in precedenza. Il nuovo muro di Berlino adesso parte da Finlandia e Svezia e arriva fin giù in Ucraina. Questo è lo scenario dei prossimi anni".

Lei che idea si è fatto dell’accaduto?

"Serve cautela anche nelle ipotesi, ma ritengo che un attacco russo deliberato sarebbe una scelta suicida. Penso più ad un errore perché sappiamo bene che i missili russi hanno un sistema di guida abbastanza impreciso come si vede ogni giorno".

E se si è trattato di un errore?

"Verrà gestito politicamente. Chi segue il conflitto, e vista la scelta di Mosca di bombardare a tappeto l’Ucraina, lo ha messo certamente in conto".

Tecnicamente si può ricostruire la traiettoria dei missili caduti?

"Certo, americani e inglesi sul posto possiedono tecnologia in grado di stabilire con precisione da dove sono arrivati. Kiev parla di attacco pianificato, ma i russi smentiscono".

I paesi Nato sono tenuti a convocare singolarmente il proprio consiglio di sicurezza?

"No, non ci sono automatismi. Lo ha fatto comprensibilmente il presidente del consiglio polacco Mateusz Morawiecki perché la tensione nel Paese è alta, ha convocato il consiglio di Difesa anche l’Ungheria. La Nato, già presente in quell’area in forze massicce, ha immediatamente attivato i meccanismi di verifica della situazione prima di muoversi in altro modo".

Quindi per ora nessun aumento del livello di impegno militare?

"Non è necessario. Le forze in campo sono già calcolate per il massimo livello di allerta e monitoraggio. La Polonia invece ha alzato ovviamente il livello di attenzione e avrà già tirato giù dalle brande tutti i militari disponibili".

L’Italia che forze schiera in Polonia?

"L’Aeronautica militare è presente con una task force di quattro caccia Eurofighter nell’ambito delle forze Nato, con base a Malbork. Da dove spesso si alzano in volo. La task force White Eagle, vicino all’enclave russa di Kaliningrad, ha già intercettato e sorvegliato diversi velivoli russi militari e civili".