Martedì 20 Maggio 2025
VIVIANA PONCHIA
Esteri

I giudici danno la definizione di genere: "Le transessuali non sono donne"

La sentenza della Corte Suprema del Regno Unito, giunta al termine di una lunga battaglia legale. Festeggiano le femministe di ’For Women Scotland’, sostenute da J.K. Rowling, autrice di Harry Potter.

La sentenza della Corte Suprema del Regno Unito, giunta al termine di una lunga battaglia legale. Festeggiano le femministe di ’For Women Scotland’, sostenute da J.K. Rowling, autrice di Harry Potter.

La sentenza della Corte Suprema del Regno Unito, giunta al termine di una lunga battaglia legale. Festeggiano le femministe di ’For Women Scotland’, sostenute da J.K. Rowling, autrice di Harry Potter.

di Viviana Ponchia

Le donne trans non sono donne. C’è chi lo considera un affronto ai diritti umani, chi uno sprazzo di lucidità nelle nebbie che ci circondano. Riaccende un dibattito decennale la sentenza della Corte Suprema del Regno Unito secondo la quale, per la legge britannica sulle pari opportunità, la definizione di "donna" riguarderà solo le persone nate biologicamente femmine. Non si tratta di stabilire chi va in quale bagno. Il provvedimento è destinato ad appiccare un nuovo incendio su una questione che dai cromosomi porta dritto alla discriminazione. Per i giudici chi già possiede un Gender Recognition Certificate, il documento ufficiale che riconosce il cambio di genere, può buttarlo.

"Il concetto di sesso è binario", si legge nelle 88 pagine della Corte, e nessun pezzo di carta può smentire un dato di fatto stabilito al concepimento. Il pronunciamento di ieri ha avuto una lunga incubazione. A dare il la era stata una legge del 2018 approvata dal parlamento scozzese: nei consigli di amministrazione degli enti pubblici dovrebbe esserci una rappresentanza femminile del 50%, incluse le donne transgender. Ma neanche un po’, avevano replicato le femministe scozzesi. È seguita la battaglia giudiziaria contro il governo del gruppo For Women Scotland, cui la Corte Suprema all’unanimità ha finito per dare ragione, precisando però che la sentenza non toglie protezione alle persone trans. JK Rowling, celeberrima mamma di Harry Potter, si è impegnata dalla prima ora. Scriveva nel 2020: "Se il sesso non è reale, viene globalmente cancellata la realtà vissuta delle donne. A parlare non è l’odio ma la verità". Oggi stappa una bottiglia di champagne con tutto il movimento. E ribadisce sul suo profilo X : "La sentenza protegge i diritti delle donne e delle ragazze in tutto il Regno Unito. Sono orgogliosa di voi".

"La nostra posizione è che il sesso, sia uomo o donna, è determinato dal concepimento in utero ancora prima della nascita – spiega l’avvocato Aidan O’Neill -. È un’espressione della realtà corporea, uno stato biologico immutabile". Incalza la direttrice Susan Smith: "Oggi i giudici hanno affermato ciò che abbiamo sempre creduto, ovvero che le donne sono protette dal loro sesso biologico – Cani e bambini piccoli sanno cos’è: una delle cose più concrete in natura. E non può essere cambiato". Per Maya Forstater, amministratrice delegata di Sex Matters, l’autodeterminazione di genere è morta e tutti dovranno tenere conto della sentenza valida in Scozia, Galles e Inghilterra.

Sull’altro fronte, è un giorno amaro per Amnesty International, che avverte: escludere le persone transgender dalle tutele contro la discriminazione sessuale è in conflitto con le leggi sui diritti umani. Dello stesso avviso i Verdi Scozzesi. "Questa sentenza è un duro colpo per alcune delle persone più emarginate della nostra società". I giudici raccomandano di non interpretare il dispositivo come "il trionfo" di una parte ai danni dell’altra e precisano che le norme britanniche assicurano la piena protezione delle persone transgender da ogni discriminazione, senza la necessità di estendere loro la definizione di donna. Ma si sa come vanno queste cose. È donna chi ha caratteristiche anatomiche e fisiche come le mestruazioni, precisa da anni Rowling, e l’inclusione nella categoria di donna delle donne trans danneggia chi è donna biologicamente, costretta a dividere spazi intimi come i bagni pubblici con "uomini" a discapito della sicurezza. È la vecchia posizione del femminismo radicale, che arriva a considerare gli uomini trans donne oppresse dal patriarcato: terreno scivolosissimo.