Roma, 18 aprile 2025 – Gli Stati Uniti colpiscono ancora gli Houthi, e questa volta fanno decine di vittime. Un attacco aereo, rivendicato dal Comando Centrale degli Usa, ha raso al suolo il porto di Ras Issa, sulla costa occidentale dello Yemen. Secondo quanto riferito dall’emittente televisiva Al-Masirah, almeno 74 persone sono morte e 171 sono rimaste ferite. Tra le vittime, anche operatori sanitari e civili che lavoravano nel sito. In risposta, gli Houthi hanno annunciato un raid contro Israele e due portaerei americane nel Mar Rosso.

I video dell’attacco
Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha rivendicato il raid, definendolo "un’operazione mirata a eliminare una fonte economica cruciale” per gli Houthi, gruppo armato yemenita sostenuto dall’Iran e protagonista di una lunga guerra civile nel paese. Il porto di Ras Issa ospitava serbatoi di carburante e strutture di raffinazione e per questo era ritenuto una delle principali fonti di entrate per i ribelli. Secondo il Pentagono, il combustibile esportato dal sito veniva utilizzato per finanziare operazioni militari e attacchi nella regione. In totale, le forze statunitensi hanno sparato 14 missili, tutti diretti verso il porto. Un attacco di natura strategica che si è tramutato in un bagno di sangue di civili. In un video diffuso da Al-Masirah TV, emittente vicina alle autorità degli Houthi, si intravedono dei corpi carbonizzanti, mentre i soccorritori cercano di portare via alcune vittime in ambulanze sulle quali figurano i loghi della Mezzaluna rossa yemenita. Ma l’attacco non ha destabilizzato i ribelli, che hanno prontamente annunciato di aver lanciato in risposta missili contro Israele e contro le due portaerei americane ‘Uss Harry Truman’ e ‘Uss Carlo Vinson’. "La mobilitazione militare americana e il protrarsi dell'aggressione contro il nostro Paese non faranno che aumentare le nostre operazioni", ha commentato l’accaduto il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, durante una manifestazione nella capitale Sana’a.
Il portavoce del ministero iraniano, Esmail Baghaei, ha "fermamente condannato il barbaro attacco aereo contro il porto dello Yemen di Ras Isa", descrivendo il raid "un esempio di un crimine aggressivo e una palese violazione dei principi fondamentali dello Statuto dell'Onu".
Perché Washington colpisce gli Houthi?
Gli Houthi, noti anche come Ansar Allah, sono un gruppo sciita zaidita che da una decina d’anni controlla vaste porzioni del nord dello Yemen, inclusa la capitale Sana’a. Nel 2014, i ribelli avevano preso il controllo del paese rovesciando il governo legittimo, sostenuto dall’Arabia Saudita e riconosciuto internazionalmente. Ora, gli Houthi sono attivamente patrocinati dall’Iran, accusata di rifornire il gruppo con armi, droni e missili. La causa portata avanti dai ribelli si inserisce quindi in un più ampio contesto di tensioni geopolitiche, che vede Teheran sfidare l’influenza saudita, ma soprattutto, quella americana nella regione. Le ostilità tra Washington e gli Houthi si sono esacerbate con il conflitto israelo-palestinese. Negli ultimi mesi, i ribelli hanno lanciato numerosi attacchi contro navi commerciali e militari nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Il motivo? Per solidarietà verso la Palestina, ma per gli Stati Uniti si tratta di veri e propri atti di terrorismo internazionale. Dal canto loro, gli Houthi motivano queste azioni come un atto di rappresaglia per l'operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza, che ha causato oltre 51mila morti. Gli attacchi hanno costretto molte compagnie di navigazione a evitare il Canale di Suez, causando non solo ritardi, ma anche aumenti dei costi e rinnovate tensioni economiche globali.
Delle tensioni sempre più globali
I raid statunitensi contro gli Houthi sono iniziati nel marzo scorso e proseguono a ritmo quasi quotidiano. “Gli Houthi hanno dimostrato una resilienza sorprendente,” ha dichiarato un analista militare alla Cnn, sottolineando come il gruppo continui a lanciare attacchi nonostante i bombardamenti. La capacità di sopravvivenza dei ribelli è facilitata da una complessa rete di contrabbando che importa componenti di missili e altre attrezzature. L'anno scorso, per esempio, nascosti tra il carico di una nave intercettata, sono stati rinvenuti telai e alette per razzi d'artiglieria, piccoli motori turbogetto e celle a combustibile a idrogeno, secondo un'indagine della Conflict Armament Research (Car). La Francia, da parte sua, ha annunciato giovedì sera di aver abbattuto un drone lanciato dallo Yemen con una fregata nel Mar Rosso, mentre gli Stati Uniti accusano la Cina di “complicità diretta”: una società satellitare cinese avrebbe fornito immagini aeree agli Houthi, facilitando i loro attacchi. La portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Tammy Bruce, ha infatti dichiarato in un’intervista che l’azienda Chang Guang Satellite Technology Company starebbe "sostenendo direttamente gli attacchi terroristici Houthi supportati dall'Iran contro gli interessi degli Stati Uniti". "Le loro azioni, e il sostegno di Pechino all'azienda, anche dopo i nostri impegni privati con loro, sono un altro esempio delle vuote pretese della Cina di sostenere la pace", ha affermato.