
Costretto in un bunker e con la morsa che si stringe attorno a lui, l’ayatollah Ali Khamenei avrebbe nominato tre...
Costretto in un bunker e con la morsa che si stringe attorno a lui, l’ayatollah Ali Khamenei avrebbe nominato tre potenziali successori, tra i quali non figurerebbe il figlio Mojtaba, oltre a un lungo elenco di militari da promuovere in caso venissero uccisi altri comandanti. È quanto scrive il New York Times, citando fonti della sicurezza di Teheran in anonimato: secondo il quotidiano americano l’unico rischio che Khamenei non corre è quello della sollevazione interna, perché l’attacco di Israele "ha fatto serrare i ranghi e unito le varie frange della politica" iraniana. Khamenei "è in un bunker, isolato da ogni tipo di mezzo di comunicazione tracciabile, passa le direttive a un consigliere fidato", scrive il Nyt confermando indiscrezioni emerse nei giorni scorsi. L’intelligence di Teheran è ossessionata dalla presenza di informatori del Mossad, collaboratori annidati "ovunque" nel Paese, che hanno spinto al blocco delle comunicazioni con l’estero e allo spegnimento di internet per poterli scovare. I vertici militari ammettono che è stata proprio questa rete a favorire l’eliminazione di decine di comandanti nelle prime ore dell’attacco israeliano.