Guerra in Ucraina news, Mosca consegna a Kiev i cadaveri dei soldati Azovstal

Verso l'intesa sul grano con Ankara. Londra invia nuovi lanciarazzi. Cieli vietati, salta il viaggio del ministro Lavrov in Serbia. Roma convoca l'ambasciatore russo. Esplosioni a Mykolaiv, Zelensky visita i suoi soldati

Roma, 6 giugno 2022 - Guerra in Ucraina, al giorno 103 le ultime notizie ci riportano alle tensioni diplomatiche internazionali. La Farnesina ha convocato l'ambasciatore della Russia Sergey Razov. L'ambasciatore Ettore Francesco Sequi "ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal Ministero degli Esteri russo" e ha rigettato "le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media del nostro Paese in una campagna anti-russa". Sequi ha rinnovato la condanna all'aggressione russa all'Ucraina, ribadito l'auspicio del Governo affinchè si possa arrivare presto a una soluzione negoziata della guerra e sottolineato l'importanza di definire rapidamente un'intesa per sloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini. Uno schema preliminare ci sarebbe già ma Kiev ha avanzato tutti i suoi dubbi. 

Mentre trapela che la Russia ha iniziato a consegnare all’Ucraina i corpi di decine di soldati morti nella difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. I cadaveri dovranno ora essere identificati attraverso il Dna, ha spiegato Maksym Zhorin, ex leader del reggimento Azov ora comandante di un’unità dell’esercito di Kiev. 

Intanto è saltata la visita in Serbia del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. Tre Paesi balcanici hanno chiuso i propri spazi aerei al suo volo, costringendolo a rinunciare al viaggio verso Belgrado. "L'impensabile è accaduto. Volevamo parlare, ovviamente, del partenariato strategico in rapido sviluppo nelle nostre relazioni bilaterali, ma, a quanto pare, i burattinai di Bruxelles non hanno voluto concederci un altro forum per poter esporre e riaffermare nella capitale serba la posizione della Russia sulla questione del Kosovo e sulla questione della Bosnia-Erzegovina", ha commentato Lavrov. "Simili azioni ostili contro il nostro Paese possono creare problemi", ha commentato a sua volta il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Sommario

I fronti di guerra

In Ucraina l'offensiva continua, in particolare nel Donbass, ma dopo l'attacco missilistico nella capitale Kiev c'è di nuovo paura. A Mykolaiv, città dell'Ucraina meridionale, sono state udite diverse esplosioni, secondo quanto riferito dal sindaco Sienkevych. "Il numero di bombardamenti su Severodonetsk e Lysychansk è aumentato di dieci volte. Nella regione di Lugansk ci sono molte città con una situazione paragonabile a quella di Mariupol: ora i russi stanno livellando Severdonetsk e Lysychansk": è l'allarme lanciato dal capo dell'amministrazione regionale, Sergey Gaidai. 

Nella regione di Zaporizhzhia quasi il 60% del territorio è occupato dalle forze russe. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, missili sono stati lanciati a Slovyansk, Lysychansk e Orikhove. Inoltre, nella direzione di Lyman, l'esercito russo "con il supporto dell'artiglieria sta conducendo operazioni offensive nell'area di Svyatohirsk" e "continua a prendere d'assalto Severodonetsk", afferma lo Stato maggiore ucraino nell'ultimo aggiornamento. Nella direzione di Bakhmut, aggiunge, il fuoco è stato aperto in alcune aree, tra cui quelle degli insediamenti di Zolote, Orikhove, Vrubivka, Bilohorivka, nel Lugansk, mentre si registrano attacchi aerei vicino a Bakhmut e Berestove e operazioni d'assalto nelle aree degli insediamenti di Komyshuvakha, Berestove e Mykolayivka. 

Nelle scorse ore, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha visitato le truppe in prima linea nell'area di Bakhmut, nella regione di Donetsk, e Lysychansk, nella regione di Lugansk. Zelensky si è recato anche nella regione di Zaporizhzhia dove ha incontrato Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale. Per Starukh, secondo quanto riportato in una nota presidenziale, quasi il 60% del territorio della regione è occupato dalle truppe russe mentre in alcune parti sono ancora in corso combattimenti. Secondo il capo dell'amministrazione regionale, inoltre, a causa delle ostilità 77 insediamenti della regione di Zaporizhzhia si trovano senza elettricità mentre durante il conflitto sono state distrutte 2.701 infrastrutture, di cui quasi 700 sono state ricostruite finora.

Ieri nella capitale Kiev è tornata la paura, quando all'alba alcune esplosioni, causate da un attacco missilistico, sono state avvertite nei distretti di Darnytskyi e Dniprovskyi. Per l'intelligence di Londra, i missili hanno colpito "l'infrastruttura ferroviaria" a Kiev "probabilmente nel tentativo di interrompere la fornitura di equipaggiamento militare occidentale alle unità ucraine in prima linea". Lo conferma il ministero della Difesa di Mosca, secondo cui i missili hanno distrutto i carri armati e altri veicoli corazzati "forniti dai paesi dell'Europa orientale e ospitati negli edifici di una struttura di riparazione auto alla periferia di Kiev". 

Londra invia lanciarazzi

Per contrastare l'offensiva russa il Regno Unito fornirà all'Ucraina lanciarazzi con un raggio di 80 chilometri. Questi sistemi M270 MLRS "aumenteranno significativamente le capacità delle forze ucraine", ha affermato il ministero in una nota. La decisione è stata presa in "stretto coordinamento" con Washington. "Se la comunità internazionale mantiene il suo sostegno, l'Ucraina può vincere", ha osservato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. "La strategia della Russia sta cambiando e anche il nostro sostegno deve cambiare", ha aggiunto, sottolineando che le nuove armi consentiranno agli ucraini "di proteggersi meglio dall'uso brutale dell'artiglieria a lungo raggio, che le forze di Putin hanno utilizzato indiscriminatamente per radere al suolo le città".

La Russia ha subito replicato lanciando un avvertimento: se all'Ucraina venissero consegnati lanciarazzi multipli a lungo raggio, Mosca potrebbe colpire infrastrutture ucraine e istituzioni del governo di Kiev. 

Corridoio per il grano

Uno schema preliminare c’è già: prima lo sminamento del Mar Nero da parte dei genieri turchi - un’operazione per cui potrebbe volerci un mese -, poi la scorta della Marina di Ankara ai cargo ancorati nei porti ucraini fino ad acque neutrali, con un centro di coordinamento e monitoraggio a Istanbul. La scommessa di Erdogan per sbloccare la crisi mondiale del grano arriva alla prova dei fatti. L’accordo di massima, limitato per ora a Odessa, sarebbe stato raggiunto da Mosca e Kiev con la mediazione turca, afferma il quotidiano russo Izvetsia, e finirà mercoledì al centro della visita del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

"Spero - ha detto fiducioso il capo della diplomazia di Putin - che saremo in grado, se non di chiudere l’argomento, questo deve ancora essere fatto dai nostri leader, di elaborare in dettaglio le opzioni". Per Erdogan, la sfida sembra essere ora quella di convincere Kiev, timorosa che la riapertura dei porti offra la via ad un cavallo di Troia. "Putin - ha avvertito il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba - dice che non userà le vie commerciali per attaccare Odessa. È lo stesso Putin che diceva al cancelliere tedesco Scholz e a presidente francese Macron che non avrebbe attaccato l’Ucraina".