Guerra Ucraina, le ultime notizie: "Russia ha rapito 230mila bambini"

Offensiva russa in Donbass: 40 città sotto attacco. Zelensky torna a chiedere armi pesanti: "Nessuna cessione di territori in cambio della pace". Slovacchia: se Kiev perde la guerra i prossimi nel mirino siamo noi

Roma, 26 maggio 2022 - Giorno 92 della guerra in Ucraina. Mentre Mosca lancia una pesante offensiva in Donbass, Zelensky frena su possibili accordi di pace che prevedano cessioni di territori alla Russia. Secondo il vice premier della Crimea l'Ucraina ha perso "per sempre il Mar d'Azov". Report choc del Consigliere della missione di Kiev presso l'Onu: sarebbero almeno 230 mila i bambini rapiti dalle forze di Putin da inizio invasione, mentre i deportati sono 1,4 milioni in totale. "Dobbiamo fare capire a Putin che non ci sarà una pace dettata, l'Ucraina non la accetterà", dice il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il leader russo "non vincerà" la guerra. La premier finlandese Sanna Marin in visita a Irpin. I timori della Slovacchia: se l'Ucraina perde la guerra, i prossimi nel mirino di Mosca siamo noi.

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Sommario

 

Donbass

La Russia ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, si contano cinque vittime e 12 feriti. "Distrutti o danneggiati 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti", scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell'Ucraina, citato dalla Bbc. L'ambasciatore del Lugansk in Russia ha dichiarato oggi che sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti. "E ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia", ha affermato.

Zelensky

Doccia gelata di Volodymir Zelensky su possibili accordi di pace che prevedano qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali ucraine alla Russia. "In alcuni media occidentali cominciano ad apparire degli editoriali rivelatori, in cui si afferma che l'Ucraina deve accettare dei cosiddetti difficili compromessi rinunciando a dei territori in cambio della pace", ha spiegato il presidente nel suo discorso serale al Paese. "Coloro che ci consigliano di cedere non hanno visto le persone comuni che vivono nei territori che propongono di scambiare per ottenere una pace illusoria", ha continuato Zelensky.  Si tratta di pressioni da parte di persone "rimaste prigioniere" di secoli passati in cui "gli interessi nazionali venivano di fatto spesso subordinati a placare l'appetito dei dittatori", ha concluso. Il presidente ucrino ieri è tornato a chidere armi pesanti agli alleati, spiegando che sarebbero "il miglior investimento per la stabilità nel mondo"

I timori della Slovacchia

La Slovacchia teme che, dovesse l'Ucraina perdere la guerra contro la Russia, il prossimo obiettivo ad essere attaccato da Mosca sarebbe Bratislava. Ne è certo il premier slovacco, Eduard Heger, che ha sottolineando la necessità che Kiev esca vincitrice dal conflitto. "L'Occidente deve assicurare tutto l'aiuto possibile", ha affermato intervenendo al foro di Davos.

Heger ha criticato gli Stati membri dell'Ue per "essere troppo dipendenti dall'energia russa" e ha invitato i leader europei a "smetterla di arrivare a compromettere i propri principi". Il premier slovacco ha così concluso il suo intervento: "Abbiamo scambiato le nostre politiche per gas e petrolio a buon mercato per troppo tempo. I compromessi con Putin hanno provocato la guerra in Ucraina, una guerra aggressiva che sta causando morti".

Mar d'Azov

"Il Mar d'Azov è perduto per sempre per l'Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini". Ad affermarlo è il vice primo ministro del governo della Crimea, Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti.  "Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d'Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa", ha dichiarato Muradov. L'agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che "le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev". 

"Russi perdono unità d'élite"

Secondo l'intelligence britannica, l'esercito russo sta registrando perdite significative in molte delle sue unità d'élite. Le forze aviotrasportate sono state pesantemente coinvolte in diverse operazioni fallimentari dall'inizio dell'invasione. Gli 007 del Regno Unito ricordano l'ultimo tentativo, fallito, di avanzare su Kiev attraverso l'aeroporto di Hostomel a marzo. E ancora lo stallo, da aprile, dell'offensiva a Izyum da aprile e le recenti e costose traversate fallite del fiume Siverskyi Donets. Le forze aviotrasportate sono composte da circa 45.000 uomini, principalmente soldati professionisti a contratto. La Russia avrebbe una cattiva gestione strategica di queste forze e mostrerebbe e mostrerebbe la sua incapacità nel garantire la superiorità aerea.

Bambini rapiti

Le forze russe hanno rapito almeno 230mila bambini ucraini dall'inizio dell'invasione del Paese il 24 febbraio scorso: lo ha detto il Consigliere della missione permanente ucraina presso l'Onu, Sergiy Dvornyk, nel corso di un dibattito tenuto ieri al Palazzo di Vetro sulla protezione dei civili durante i conflitti armati. Lo riporta l'agenzia di stampa Ukrinform. "Il rapimento di almeno 230mila bambini ucraini, tra gli 1,4 milioni di cittadini ucraini deportati con la forza in Russia, è un crimine volto a distruggere la nazione ucraina...", ha detto Dvornyk.

La Procura generale ucraina su Telegram riferisce di 240 bambini uccisi e oltre 436 feriti da inizio invasione. Gli ultimi due bambini che hanno perso la vita erano su auto civili colpite da bombe nella regione di Mykolaiv. Il maggior numero di vittime è stato registrato nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv, Chernihiv.