Ucraina news: la frase di Zelensky, la Turchia e l'assedio a Mariupol

Zelensky: russi come i nazisti. Israele: "Confronto oltraggioso". La vicepremier ucraina: "Orrori e stupri di guerra". Mariupol, ultimatum russo: "Arrendetevi e vi faremo evacuare". 007 di Kiev: "Piano dell'élite russa per eliminare Putin"

Roma, 20 marzo 2022 - Non si contano ormai più i giorni della Guerra in Ucraina. E mentre continuano gli attacchi russi - in tarda serata nuove esplosioni a Kiev -, si lavora incessantemente sul fronte diplomatico per raggiungere quanto meno una tregua. A Mariupol è arrivato l'ultimatum russo: se i militari ucraini si arrenderanno, in mattinata ci sarà il via libera all'evacuazione di civili e soldati. I numeri del conflitto sono drammatici: in poco più di tre settimane sarebbero almeno 115 i bambini uccisi, oltre 140 i feriti, secondo il Parlamento di Kiev. Stando alle stime dell’Alto Commissariato Onu per i diritti umani, le vittime civili del conflitto sono almeno 816, un bilancio ritenuto tuttavia probabilmente molto inferiore a quello reale.  E sono dieci milioni, fa sapere l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, le persone fuggite a causa del conflitto.

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La Turchia ha assicurato che la Russia e l'Ucraina hanno compiuto progressi nei negoziati per porre fine all'invasione e sono vicine ad un accordo. "Certo, non è facile arrivare a un'intesa mentre la guerra è in corso, i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo", ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. "Vediamo che le parti sono vicine a un accordo", ha aggiunto. Ankara è in contatto con i team dei negoziatori dei due paesi, ha aggiunto il ministro, che non ha voluto dare i dettagli sui colloqui perché, ha puntualizzato, "stiamo svolgendo il ruolo di mediatori e facilitatori". Intanto gli Usa fanno sapere che non prenderanno parte a un'eventuale missione di peacekeeping.

Per il secondo giorno consecutivo, la Russia avverte di aver usato "un missile ipersonico contro obiettivi militari ucraini". Mentre The Kyiv indipendent accusa le forze militari russe di aver trasferito "migliaia di civili ucraini" in "campi" dove gli vengono "controllati cellulari e documenti" per poi "deportarli verso città remote della Russia". Mosca, intanto, cala la scure della censura: Russian Media Group, uno dei principali media russi, non trasmetterà più sui propri canali radio e tv le canzoni dei musicisti che si sono espressi contro la guerra. 

Un palazzo bombardato dai russi in Ucraina (Ansa)
Un palazzo bombardato dai russi in Ucraina (Ansa)

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Sommario

Zelensky e le frasi sulla Shoah

E oggi il presidente Volodymyr Zelensky ha parlato ai deputati della KnessetL'invasione della Russia "è diretta a distruggere il popolo dell'Ucraina ed è per questo che assomiglia a quello che i nazisti fecero al popolo ebraico durante la Shoah", ha detto nel suo discorso trasmesso anche in piazza a Tel Aviv.   ''Vogliamo vivere, i nostri vicini vogliono vederci morti e non ci danno molto spazio per il compromesso'', ha proseguito citando le parole dell'ex premier israeliana Golda Meir durante la guerra dello Yom Kippur.

Zelensky ha invitato Israele a "fare una scelta", chiedendo non abbia ancora fornito armi all'Ucraina e non abbia imposto sanzioni a Mosca. "Nessuno dimenticherà l'Olocausto, adesso ascoltate la terminologia della Russia, come stanno ripetendo quelle parole. Hanno letteralmente detto: soluzione finale. E' una tragedia", ha concluso.

Ma le parole del presidente ucraino non sono andate giù a tutti i deputati israelian. "Ammiro Zelensky e sostengo il popolo ucraino - ha scritto su twitter il ministro delle comunicazioni Yoaz Hendel - con il cuore e con i fatti ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta". E ha aggiunto: "La guerra è tremenda, ma le comparazioni con gli orrori della Shoah e la soluzione finale è oltraggioso". Secondo media altri ministri hanno definito il paragone "oltraggioso".

In precedenza, in un nuovo video su Facebook, aveva affermato che l’assedio di Mariupol passerà alla storia per quelli che definisce "crimini di guerra" da parte dell’esercito russo, ribadendo che il suo popolo sta "dimostrando di saper combattere in modo più professionale di un esercito". "L'esercito russo e i suoi comandanti", che "si sono mostrati completamente come sono: incompetenti, in grado di spingere semplicemente il loro popolo al massacro". Il presidente ucraino ha anche annunciato che "sarà limitata e posta sotto controllo l’attività di 11 partiti politici ucraini, alcuni dei quali avrebbero legami diretti con Mosca" come la Piattaforma d’opposizione-Per la Vita. Zelensky ha anche firmato un decreto per la trasmissione televisiva a reti unificate 24 ore su 24 di tutti i canali televisivi ucraini riuniti in un’unica piattaforma sulla base della legge marziale. 

Putin

L’agenzia ucraina Unian rilancia la notizia secondo la quale l’élite russa starebbe pensando a "un piano per eliminare Putin". Secondo gli ‘007’ di Kiev, una certa parte dell’élite politica russa considererebbe il direttore dell’FSB, Alexander Bortnikov, come il successore di Putin, l’uomo che "recentemente sarebbe caduto in disgrazia per errori di calcolo nella guerra contro l’Ucraina". 

Ecco cos'è il missile balistico ipersonico Kinzhal

Stupri di guerra

La vicepremier ha denunciato “storie orribili” di violenza compiute dai russi sulle donne ucraine, donne “che sono state violentate per ore e poi uccise”. “Ogni singolo soldato che ha commesso questo crimine di guerra sarà ritenuto responsabile”, ha aggiunto Stefanishina. Tutte notizie, ha chiarito la vicepremier, che il governo sta verificando "assieme al Procuratore Generale.

"Deportati"

Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare-civile di Donetsk, secondo quanto riporta Kyiv Independent, ha riferito che migliaia di persone fuggite dalle bombe di Mariupol nelle zone periferiche occupate dai russi stanno morendo di fame. “Questo è un crimine contro l’umanità - ha detto - chiediamo che vengano seguite le regole di guerra e di fornire acqua e cibo ai civili, nonché di consentire loro di lasciare la zona dove si combatte”. 

Mosca

Il portavoce del ministero della Difesa in Russia, Igor Konashenkov, ha annunciato la distruzione di un grande deposito militare di carburante e lubrificanti, per il rifornimento dei mezzi corazzati, vicino a Kostyantinivka, nella regione di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. L’attacco è avvenuto con un missile ipersonico Kinzhal, lanciato da un aereo in volo sulla Crimea, e con missili da crociera Kalibr, lanciati da unità navali nel Mar Caspio. 

Secondo Mosca,  i militari russi avrebbero consegnato più di 75 tonnellate di aiuti umanitari a Kherson. "I camion, accompagnati da personale militare russo, hanno portato il nuovo carico di aiuti nella capitale regionale per gli abitanti della città e degli insediamenti vicini", ha detto il ministero della Difesa russo specificando che l’esercito ha fornito "kit alimentari a tutti i bisognosi".

Cina

Continua a non schierarsi apertamente invece la Cina. Il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha affermato oggi che "il tempo dimostrerà che la posizione" di Pechino "è dalla parte giusta della storia" sulla guerra in Ucraina. "La Cina continuerà a formulare giudizi indipendenti basati sul merito della questione e in un atteggiamento obiettivo ed equo. Non accetteremo mai alcuna coercizione e pressione esterna e ci opponiamo anche a qualsiasi accusa e sospetto infondati contro" il nostro Paese, ha detto il ministro cinese. Wang ha affermato che "la soluzione a lungo termine è abbandonare la mentalità della Guerra fredda, astenersi dall’impegnarsi in scontri di gruppo e formare veramente un’architettura di sicurezza regionale equilibrata, efficace e sostenibile. Solo in questo modo si può raggiungere una stabilità a lungo termine nel continente europeo".

Il campo di guerra

Intanto la guerra continua. Le sirene d'allarme antiaeree  hanno risuonato in quasi tutte le regioni, da Sumy a Odessa, da Kharkiv a Kiev. Le autorità municipali di Mariupol, hanno denunciato su Telegram che sarebbe stata bombardata una scuola dove "avevano trovato rifugio circa 400 persone". Non è stato fornito alcun bilancio delle vittime. Secondo fonti ucraine, un gran numero di persone sarebbe rimasta intrappolata sotto le macerie dell’edificio. 

Nel Donbass le truppe russe sono avanzate di altri 12 chilometri e sembrano in procinto di abbattere una delle principali milizie ucraine coinvolte nel conflitto con i separatisti filorussi del Donetsk e del Lugansk. In serata le truppe di Mosca hanno lanciato un attacco aereo sul villaggio di Zabuyannia, distretto di Bucha, nella regione di Kiev. Lo ha reso noto la Polizia, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. Poco prima delle 23 i media riferiscono di diverse esplosioni nella capitale, nel quartiere Podilsky. Secondo le prime informazioni sarebbero state colpite alcune case e un centro commerciale, si parla di almeno un morto. In nottata suona le sirene anche nella regione di Kharkiv. Nel frattempo, l'esercito ucraino riferisce di aver ucciso il comandante della compagnia di ricognizione delle milizie di Donetsk, Sergei Mashkin, noto come ''il cannibale''.

Mariupol 

Su Mariupol in serata Russia e Ucraina avrebbero raggiunto un accordo circa la rotta di un corridoio umanitario per evacuare i cittadini in aree controllate dall'esercito ucraino. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, secondo il quale il corridoio può iniziare a funzionare dalle 07:30 italiane di domattina. Mosca ha affermato che negli ultimi 3 giorni 60 mila cittadini di Mariupol sono stati evacuati nel suo territorio. La proposta è nei fatti una richiesta di resa ai difensori. Il ministero della Difesa russo ha chiesto alle formazioni militari ucraine della città portuale di "esporre domani bandiere bianche per mostrare di essere pronti a un cessate il fuoco temporaneo" che partirebbe alle 09:30 di Mosca, ovvero le 7:30 italiane. Da quel momento gli assediati avranno due ore per deporre le armi e abbandonare la città. "Chiediamo alle autorità di Kiev di tornare in sé e fare marcia indietro rispetto alle istruzioni precedenti che obbligano i combattenti a sacrificarsi e diventare 'i martiri di Mariupol'", la richiesta delle truppe russe.