Roma, 20 maggio 2025 – Poche certezze, per ora, e tante questioni rinviate. Putin apre a un cessate il fuoco in Ucraina, ma dalla tempistica tutta da definire: sicuramente non ora e non di 30 giorni. E Trump, al termine della telefonata durata oltre due ore con il leader russo, annuncia che Kiev e Mosca inizieranno a trattare “immediatamente” una tregua e “a negoziare la fine della guerra”, senza però fornire alcun dettaglio. Lo ‘zar’ non ha fretta perché, sostanzialmente, non arretra dalle sue condizioni: vuole le cinque regioni e la demilitarizzazione dell’Ucraina.

Si infuria l’Ue, che chiede agli Stati Uniti azioni forti per il mancato ok di Mosca alla tregua. Nel frattempo fa sapere di essere a lavoro sul 18esimo pacchetto di sanzioni “incisive”. Il segretario di Stato americano Rubio assicura: “Da Washington nessuna concessione a Putin”. Ma Trump è scettico sull’efficacia delle sanzioni: “Vediamo come si comportano”. Intanto Giorgia Meloni ha sentito via telefono Papa Leone XIV che le ha confermato la disponibilità ad ospitare, presso la Santa Sede, i negoziati di pace.
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Donald Trump è tornato a parlare dell'eventualità di imporre nuove sanzioni contro la Russia. "Vediamo come si comporta", ha dichiarato il presidente americano rispondendo alle domande dei reporter nello Studio Ovale sottolineando che ieri "ha avuto buone conversazioni" con Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky e i leader europei.
"Nel corso della giornata di oggi, oltre al colloquio con il Santo Padre, il Presidente del Consiglio si è confrontato telefonicamente con il Presidente Zelensky, il Presidente Macron, il Presidente Stubb, il Primo Ministro Starmer, il Cancelliere Merz e la Presidente della Commissione Europea von der Leyen. È stato concordato di mantenere uno stretto coordinamento tra i partner in vista di un nuovo round di negoziati finalizzato a un cessate il fuoco e a un accordo di pace in Ucraina".
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Santo Padre sui prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. "Il colloquio fa seguito alla telefonata di ieri con il Presidente Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto al Presidente del Consiglio italiano di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati - viene spiegato -. Trovando nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti, il Presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l'apertura di Papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace".
"L'Ucraina è a favore dei negoziati qui nella Santa Sede e siamo grati anche a Trump per aver affermato che gli Stati Uniti considerano positivamente la proposta, è il momento di chiedere a Mosca di accettare questa possibilità". Lo afferma l'ambasciatore presso la Santa Sede, Andrii Yurash, in una intervista al Tg1.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha insistito sul fatto che il presidente Donald Trump non ha fatto alcuna concessione alla Russia, respingendo le critiche sulla politica ucraina dell'amministrazione durante un'audizione al Senato. "Non ha ottenuto alcuna concessione", ha detto Rubio riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.
Le sanzioni alla Russia non sono una "buona idea". E' quanto avrebbe detto Donald Trump ai leader europei nei corso del colloquio seguito alla sua telefonata con il presidente Vladimir Putin. Secondo quanto riporta Axios, ai leader europei che gli chiedevano della possibilità di sanzioni americane a Mosca, il tycoon avrebbe risposto di non ritenerla una buona idea e avrebbe sottolineato che Putin vuole un accordo.
"Abbiamo bisogno di una mobilitazione diplomatica. Viviamo in tempo di guerra, quindi dobbiamo agire di conseguenza. Dobbiamo dissuadere la Russia e ripristinare una pace duratura e completa in Europa e in Ucraina. Accogliamo con favore l'adozione del 17esimo pacchetto di sanzioni. Abbiamo bisogno di passi forti ora". Così il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha arrivando al consiglio difesa-Esteri a Bruxelles. "Nelle ultime settimane - ha sottolineato - l'Ucraina ha dimostrato che non siamo noi l'ostacolo alla pace. È Putin a voler proseguire la guerra. Per questo dobbiamo fare pressione sui russi".

La Russia è pronta a continuare i contatti diretti con l'Ucraina per la pace e ora "tocca a Kiev" Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, citata dalle agenzie russe.
"Ho avuto una buona conversazione con Giorgia Meloni. Come sempre, idee interessanti. Abbiamo discusso dei colloqui di ieri con il Presidente Trump e i leader europei. Stiamo coordinando le nostre posizioni. L'Italia sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere una pace autentica. Abbiamo concordato di rimanere in contatto sui prossimi passi". Così su X Volodymyr Zelensky. "Abbiamo anche discusso possibili piattaforme per i colloqui con i russi. Serve un cessate il fuoco per salvare vite. È necessaria una diplomazia onesta. L'Ucraina è pronta ed è essenziale garantire che la Russia sia pronta a porre fine davvero alla guerra"
"Minacce di attacchi terroristici" sono state sventate "nell'area del Cremlino e della Piazza Rossa". "Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, l'Ucraina ha lanciato 524 droni contro il territorio russo, oltre a missili americani Storm Shadow" mentre era in preparazione la parata militare per l'80esimo anniversario della vittoria sul nazifascismo con la partecipazione di numerosi leader stranieri, tra cui il presidente cinese Xi Jinping. Lo ha riferito Putin nella sua conversazione telefonica di ieri con Donald Trump, secondo quanto riporta oggi il consigliere presidenziale Yuri Ushakov, citato da Interfax.
"Gli ultimi attacchi" della Russia in Ucraina "mostrano ancora una volta che Putin è un guerrafondaio". Lo dichiara il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, a margine delle nuove sanzioni. Lammy sollecita nuovamente Putin ad aderire "subito al cessate il fuoco" chiesto da Trump, affinché possano iniziare "i negoziati su una pace giusta e duratura". "Resistere agli sforzi di pace potrà solo raddoppiare la nostra determinazione ad aiutare Kiev a difendersi" e a usare le sanzioni per limitare "la macchina da guerra" russa, conclude Lammy.
"È ovvio che la Russia sta cercando di prendere tempo per continuare la guerra e l'occupazione. Stiamo lavorando con i nostri partner per fare pressione sui russi affinché si comportino diversamente. Le sanzioni sono importanti e sono grato a chiunque le renda più tangibili per i responsabili della guerra": lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'indomani della telefonata tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump.
Le reazioni negative all'esito della telefonata tra Trump e il leader russo sono ormai diffuse. "Putin non sembra ancora seriamente interessato alla pace, almeno non a condizioni accettabili per gli altri", ha detto il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius arrivando al Consiglio Difesa-Esteri a Bruxelles. "Sta continuando a prendere tempo e anche se la Russia è disposta a parlare di un memorandum, per ora non si intravede un cessate il fuoco. Sono profondamente convinto che ora sia più importante che mai sostenere l'Ucraina in modo energico, oggi chiariremo quindi con quali misure concrete. L'Ue deve inasprire ulteriormente le sanzioni, non saremo disposti a tollerare l'operato della Russia senza conseguenze".
"Dagli Usa abbiamo sentito che senza una tregua ci sarebbero state delle reazioni forti, delle conseguenze, e ora vogliamo vedere queste conseguenze". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio affari esteri e difesa, precisando che sinora non si sono viste "serie pressioni" su Mosca nell'ambito delle discussioni avute da Donald Trump.

"Sull'Ucraina, penso sia importante come abbiamo stabilito tutti e 27 che ci debba essere un cessate il fuoco completo e incondizionato. L'Ucraina ha già accettato questo più di 60 giorni fa, e abbiamo concordato che se la Russia non accetta - quello che abbiamo visto ieri - allora aumenteremo la pressione". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, all'arrivo al Consiglio Esteri Ue. "Quindi oggi approveremo il pacchetto di sanzioni, ma continueremo a lavorare al prossimo forte pacchetto di sanzioni per esercitare ulteriore pressione sulla Russia affinché anch'essa voglia la pace", ha aggiunto.
La Cina sostiene "il dialogo diretto" tra Russia e Ucraina, dopo che il presidente americano Donald Trump ha annunciato lunedì che i due Paesi avrebbero avviato con effetto immediato i colloqui di pace per effetto della telefonata di due ore avuta con il capo del Cremlino, Vladimir Putin. "La Cina sostiene tutti gli sforzi volti al raggiungimento della pace e auspica che le parti interessate proseguano il dialogo e i negoziati per una soluzione politica della crisi", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano.
I contatti tra Russia e Ucraina sono stati ristabiliti e sono già in corso di implementazione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una conversazione con i giornalisti resa nota dalla Tass. "I contatti tra russi e ucraini sono ora in corso", ha spiegato - I contatti, infatti, sono stati ricreati, il che è molto importante in questa fase".
