Ucraina, Mosca condanna raid in Iran. Scholz chiude sui caccia, Macron apre

Per Tajani è probabile l'invio di sistemi di difesa aerea. Accelera l'offensiva russa nel Donetsk. Grab Bretagna: carri armati entro l'estate. Tensioni Cina-Nato

Roma, 30 gennaio 2023 - La guerra in Ucraina non conosce tregua: un missile russo è caduto ieri sera su un condominio a Kharkiv, facendo almeno un morto e 3 feriti. Zelensky chiede armi ancora più potenti all'Occidente, partendo da missili a lunga gittata. E mentre la Russia reintroduce a scuola l'addestramento militare, Berlino chiude all'invio di caccia a Kiev. "È il momento sbagliato per questa discussione", ha dichiarato la la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, rispondendo alle richieste di nuove armi dal momento che si è appena trovata l'intesa sui tank Leopard per Kiev. Il cancelliere Olaf Scholz, ha aggiunto, "mette in guardia dal fare una corsa al rilancio". Di parere opposto invece il presidente francese Emmanuel Macron. "Nulla è escluso in linea di principio", afferma. 

Intanto l'ex premier britannico Boris Johnson rivela: "Putin minacciò di bombardare il Regno Unito". Ma il Cremlino nega: "Menzogne". E Mosca alza il tiro anche sulla questione Iran: parlando dell'attacco con droni di sabato, il ministero degli Esteri russo spiega che "azioni distruttive possono avere conseguenze imprevedibili". 

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Le notizie di oggi

10:42007 Gb: probabile nuova ondata di reclutamentiÈ probabile che le autorità russe mantengano aperta l'opzione di una nuova ondata di reclutamenti nell'ambito della "mobilitazione parziale" annunciata negli ultimi mesi: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese. Nel rapporto pubblicato su Twitter il ministero ricorda che lunedì scorso i media riportavano che le guardie di frontiera russe stavano impedendo ai lavoratori immigrati kirghisi con doppio passaporto di lasciare la Russia, dicendo loro che i loro nomi erano nelle liste di mobilitazione. Sempre il 23 gennaio, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha reso noto che il decreto sulla "mobilitazione parziale" continua a rimanere in vigore, sottolineando che è necessario per sostenere il lavoro delle Forze Armate.
9:12Nato a Seul: Kiev ha bisogno di armiIl segretario generale della Nato ha esortato la Corea del Sud a rafforzare il suo sostegno militare all' Ucraina. Intervenendo da Seul, Jens Stoltenberg ha ringraziato il paese per i suoi aiuti all' Ucraina, ma ha insistito sul fatto che c'è un "urgente bisogno di armi". "Esorto la Repubblica di Corea a continuare e ad intensificare il sostegno militare", ha affermato.
10:31Mosca: dopo tank Usa inutile negoziareVisto che gli Stati Uniti hanno deciso di fornire all' Ucraina i carri armati, è inutile pensare di poter negoziare "non solo con Kiev, ma anche con i suoi burattinai". Lo ha detto in un'intervista all'agenzia russa Ria Novosti il viceministro degli Esteri di Mosca, Serghei Ryabkov.
11:22Johnson: Putin minacciò di bombardare Gb. Cremlino: "Falso"Il presidente russo Vladimir Putin minacciò Boris Johnson con un attacco missilistico durante una telefonata "straordinaria" nel periodo precedente all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca il 24 febbraio scorso: lo ha detto lo stesso ex premier britannico intervistato dalla Bbc. Affermazioni, quelle di Johnson, che il Cremlino bolla come "una menzogna". 
11:27Frecciata di Stoltenberg alla Cina, la risposta di PechinoLa Cina è "un partner cooperativo di tutti i Paesi del mondo e non minaccia gli interessi di alcun Paese", chiedendo alla Nato di mettere da parte la "mentalità da Guerra Fredda". È la risposta della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning a quanto affermato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che, durante la sua visita in Corea del Sud, ha detto di ritenere necessario comunicare con Pechino e di cooperare su questioni come il controllo degli armamenti e il cambiamento climatico, ma anche di dover chiarire "le sfide che la Cina pone ai valori, agli interessi e alla sicurezza della Nato".
11:40Russia: attacco in Iran? Conseguenze imprevedibiliLa Russia "condanna fermamente" l'attacco con droni avvenuto sabato sera su un sito militare in Iran, avvertendo che "tali azioni distruttive possono avere conseguenze imprevedibili per la pace e la stabilità del Medio Oriente". Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca in una dichiarazione pubblicata sul suo sito. 
12:06Portavoce Scholz: momento sbagliato per discutere dei caccia"È il momento sbagliato per questa discussione". Lo ha detto a Berlino la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, rispondendo alle richieste dell’Ucraina di nuove armi come caccia, sottomarini e navi, dal momento che si è appena trovata l’intesa sui tank Leopard per Kiev. Il cancelliere, ha aggiunto, "mette in guardia dal fare una corsa al rilancio". A proposito dei caccia, Hoffmann ha ripetuto la dichiarazione di Scholz fatta in Parlamento la settimana scorsa: "Il cancelliere ha detto: ‘Ho chiarito molto presto che in gioco non ci sono i caccia'".
12:35Cina: Usa smettano di inviare armiGli Stati Uniti, che dicono di voler risolvere la crisi ucraina, "dovrebbero smettere di inviare armi e raccogliere i frutti della guerra". È il commento della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, secondo cui "è necessario promuovere quanto prima un allentamento della situazione in modo responsabile e creare ambiente e condizioni favorevoli affinché le parti interessate possano negoziare pacificamente". Mao, nel briefing quotidiano, ha definito gli Usa "il più grande promotore della crisi in Ucraina" nella convinzione che l'invio di armi faccia aumentare "ostantemente la durata e l'intensità del conflitto".
14:20Tajani: probabile invio dei sistemi aerei"Il Parlamento ha votato qualche giorno fa la possibilità di inviare nuove armi all'Ucraina, ed è probabile che verranno inviati sistemi di difesa aerea", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Verrà informato il Parlamento dal ministro della Difesa Crosetto" prima di qualsiasi invio, ha aggiunto.
16:50Accordo Francia-Australia per fornitura proiettili 155 mm a KievFrancia e Australia hanno raggiunto un accordo per fornire proiettili da 155 mm all'Ucraina per sostenerla nella guerra contro la Russia. Lo hanno annunciato oggi il ministro delle forze armate francese Sébastien Lecornu e il suo omologo australiano Richard Marles spiegando che i proiettili "saranno prodotti congiuntamente".
17:43Addestramento dei soldati ucraini per i tank britanniciE' iniziato l'addestramento dei soldati ucraini per l'uso dei carri armati britannici Challenger 2. "Gli equipaggi dei carri armati ucraini sono arrivati nel Regno Unito per iniziare l'addestramento", ha annunciato su Twitter il ministero della Difesa britannico, che ha pubblicato foto di militari ucraini che scendono da un aereo della Royal Air Force. Come riferito dall'ambasciatore ucraino in Francia, Vadym Omelchenko, l'Occidente ha ufficialmente approvato "la fornitura di 321 carri armati all'Ucraina". 
18:31GB: carri armati in Ucraina prima dell'estateI carri armati donati dal Regno Unito arriveranno al fronte in Ucraina prima dell’estate. Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa di Londra, Ben Wallace. Il governo ha accettato di inviare quattordici carri armati Challenger 2 nel Paese devastato dalla guerra per aiutare Kiev a combattere le forze russe. Alla domanda alla Camera dei Comuni su quando arriveranno in Ucraina, Wallace ha detto: "Sarà prima dell’estate, maggio, probabilmente verso Pasqua". Ha indicato che motivi di sicurezza gli hanno impedito di stabilire il calendario dell’addestramento per le forze ucraine sull’utilizzo dei  carri armati. Ma ha aggiunto che si partirà insegnando loro come far funzionare i veicoli individualmente, prima di passare a come combattere in formazione. La scorsa settimana, il Regno Unito ha dichiarato che il suo piano era che i carri armati arrivassero in Ucraina entro fine di marzo. 
19:50Macron non esclude l'invio di caccia a Kiev"Nulla è escluso di principio". Risponde così il presidente francese Emmanuel Macron a chi lo interroga circa l'ipotesi di inviare aerei da caccia a Kiev. Il capo dell'Eliseo ha però sottolineato che qualsiasi decisione presume alcuni "criteri": una "domanda formulata" dall'Ucraina, che "non sia tale da produrre una escalation", né finalizzata "a colpire il territorio russo ma piuttosto a sostenere lo sforzo di resistenza". E infine, "che non vada a indebolire la capacità delle forze armate francesi".