Ucraina, lo spettro di una maxi offensiva russa. "Undici navi da guerra nel Mar Nero"

Le ultime mosse di Mosca sono indizi sui piani del Cremlino per le prossime settimane. Kiev: "Diecimila soldati schierati a Sumy"

Kiev, 17 febbraio 2023 - L'ombra di una nuova offensiva russa su larga scala fa tremare l'Ucraina, provata da quasi un anno di guerra. Sono numerose le ipotesi e teorie su dove, come e quando si potrebbe verificare, e gli occhi sono puntati sul fronte orientale, dove qualsiasi mossa delle forze russe ormai possa essere considerata un indizio. 

Soldato ucraino a Bakhmut, 15 febbraio 2023 (Ansa)
Soldato ucraino a Bakhmut, 15 febbraio 2023 (Ansa)

Negli ultimi giorni nuovi raid hanno colpito diverse parti dell'Ucraina, soprattutto gli oblast di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Mykolaiv, Zaporizhzhia, e Lugansk. Questi attacchi, come ammesso anche dal ministero della Difesa russo, si concentravano prevalentemente su "aziende che rifornivano di carburante e munizioni le forze ucraine" e non più su infrastrutture civili. Di conseguenza, aggiunge il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti, "la fornitura alle unità delle forze armate ucraine è stata scompaginata e le capacità di produzione di esplosivi e carburante solido per missili in Ucraina sono state significativamente ridotte". 

Intanto le testimonianze dei soldati ucraini di guardia nella regione di Sumy parlano di una concentrazione inusuale delle forze russe dall'altra parte del confine: 10mila soldati sarebbero ammassati alle porte di Sumy, un numero mai visto prima nell'area. Il tenente delle truppe ucraine Andrii Gulakov ha spiegato al Times che i russi hanno costruito anche un ospedale da campo nella zona, che indica il fatto che stanno pianificando azioni offensive

E, sempre secondo Kiev, Mosca ha rafforzato la sua posizione anche nel Mar Nero. La Marina russa avrebbe aumentato da sette a undici il numero di navi da guerra schierate, tre delle quali trasportano missili da crociera Kalibr, la cui salva totale è di circa 24 missili. Alcuni dei razzi impiegati nei raid di ieri, infatti, venivano dal Mar Nero. Attualmente, un'altra nave da combattimento della flotta russa si trova nel Mar d'Azov e 10 sono nel Mediterraneo, di cui 5 portaerei Kalibr. 

In ogni caso, secondo fonti d'intelligence occidentali, la Russia sta affrontando "enormi difficoltà" nel mettere in piedi l'offensiva di febbraio. A Bakhmut, teatro dei combattimenti più feroci da sei mesi, gli ucraini sono "sotto pressione" ma tutto ciò comporta "costi astronomici" alle forze nemiche in termini di vite umane, sottolineano le fonti della Nato. Solo lo scorso weekend circa 2mila soldati russi sarebbero morti per strappare "pochi metri". Secondo gli 007, le truppe russe sono "male equipaggiate e mal addestrate" e al momento gli ucraini sembrano avere la situazione "sotto controllo". 

La resistenza ucraina - Un altro giorno, il podcast di Marcella Cocchi