Guerra Ucraina, Biden: pronto ad andare a Kiev. Affondato l'incrociatore Moskva

Monito Usa: rischio escalation se i russi ostacolano la consegna delle armi nei territori Nato. Mosca accusa: bombardati nostri villaggi. Biden pronto ad andare a Kiev. Cia: "Non prendiamo alla leggera la minaccia nucleare russa"

Roma, 14 aprile 2022 - Guerra in Ucraina, si conclude il giorno 50 di conflitto. E spiragli non se ne vedono, anzi. Gli Stati Uniti in serata avvisano Mosca: se ostacolerà la consegna di armi nei territori Nato, si rischia un'escalation. "Cambierebbe completamente il gioco", spiega il consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan. In serata il presidente Usa Joe Biden si è detto pronto ad andare in Ucraina

Oggi intanto il caso monta sui gravi danni registrati dall'incrociatore Moskva della flotta russa del Mar Nero. La nave è affondata in serata. Il ministero della Difesa russo riferisce che "ha perso stabilità" ed è colata a picco mentre "veniva rimorchiata durante una tempesta".  Secondo Kiev l'incrociatore è stato colpito ieri da missili ucraini, mentre Mosca attribuisce l'accaduto a un incidente con proiettili trasportati dalla stessa nave militare. Il peso militare e morale di un bersaglio così importante non mancherà di farsi sentire. Persino il Pentagono in serata afferma che si tratta di un "duro colpo" per i russi. Secondo alcuni esperti, con la Moskva fuori uso, il Cremlino ha perso molta della sua potenza missilistica nel Mar Nero e avrà meno unità per tentare l'assalto a Odessa. Cosa che potrebbe avere ripercussioni sull'avanzata nel sud est, dove ormai è chiaro che le truppe russe stanno preparando l'assalto finale.

L'incrociatore russo Moskva che l'Ucraina rivendica di aver colpito e affondato (Ansa)
L'incrociatore russo Moskva che l'Ucraina rivendica di aver colpito e affondato (Ansa)

Resta incerta la sorte di Mariupol, dove i seperatisti filo russi affermano di aver preso il porto e quindi di controllare la città, mentre la resistenza ucraina, composta solo dal Battaglione Azov e ora da quel che resta della 36ma brigata Marines, nega e afferma di aver respinto un assalto ieri. Continuano i lanci di missili su infrastrutture civili e militari nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. Unità di artiglieria e munizioni stanno arrivando al confine orientale per rifornire una forza d'urto di oltre 70 mila soldati pronti a lanciare una nuova offensiva sul Donbass. Con un blitz le forze ucraine sono riuscite a far saltare un ponte mentre un intero convoglio russo lo stava attraversando.

Intanto Mosca accusa Kiev di aver aperto il fuoco in territorio russo bombardando "edifici residenziali nella regione russa di Bryansk". La replica non si è fatta attendere. "I servizi speciali russi hanno lanciato un piano per compiere attacchi terroristici sul loro territorio per poi accusare l'Ucraina", dice il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino. Sul fronte internazionale l'ulteriore avvicinamento di Svezia e Finlandia alla Nato agita ulteriormente Mosca. Se i due paesi del nord Europa entreranno nell'Alleanza atlantica "non sarà più possibile parlare di uno status non nucleare del Baltico": è il pensiero del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev. 

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Sommario

Mariupol, due unità resistono

Nella assediata Mariupol, ormai in  gran parte in mano all'esercito russo, sono rimste solo due unità ucraine a difendere la città portuale: il Battaglione Azov e ora la 36ma brigata separata di marines intitolata al contrammiraglio Mykhailo Bilinsky. E proprio alcuni di questi ultimi sarebbero finiti nelle mani dei ceceni, mentre tentavano di ricongiungersi con il reggimento per operazioni speciali che da mesi difende la città. Il comandante delle forze di Grozny, Ramzan Kadyrov, aveva affermato che si erano arresi più di mille soldati ucraini, mentre consigliere del capo dell'Ufficio del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, ha affermato che i marine fatti prigionieri dall'esercito russo sono "molti meno, è una bugia". "Faremo tutto il necessario per completare con successo la nostra missione di combattimento" hanno annunciato Denys Prokopenko, comandante del reggimento Azov, e Serhii Volyna, comandante della Brigata dei Marines. I due hanno confermato la riunuione delle forze ucraine sarebbe stato il frutto di "una manovra rischiosa", ha spiegato Arestovych. "Questo è ciò che accade quando gli ufficiali non perdono la testa, ma mantengono saldamente il comando e il controllo delle truppe".

Crimini di guerra

L'ufficio del procuratore generale dell'Ucraina sta indagando circa 6.500 i presunti crimini di guerra commessi dalle truppe russe, lo scrive il Guardian. Sempre dal giornale britannico si apprende che le autorità ucraine hanno recuperato i corpi di 765 civili, tra cui 30 bambini, nell'area di Kiev dall'inizio di aprile. Il vice procuratore capo regionale, Oleh Tkalenko: "Questo è solo l'inizio. Abbiamo appena iniziato a lavorare nelle città più grandi come Borodianka, Hostomel, Irpin e Bucha". La Procura generale minorile ucraina ha aggiornato il bilancio di minori rimasti uccisi dall'inizio dell'invasione: 197 bambini sono morti e più di 350 sono rimasti feriti. Secondo l'ufficio del procuratore generale la maggior parte delle vittime sono nella regione di Donetsk, in quella di Kiev e di Kharkiv. Nella regione di Donetsk dal 24 febbraio almeno 238 civili sono stati uccisi e 772 sono rimasti feriti, ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, si legge sul Kyiv Independent.

Ma anche Mosca indaga:  il Comitato investigativo di Mosca ha aperto una indagine sulle accuse di torture ai danni dei soldati russi in Ucraina da parte delle forze armate di Kiev. In particolare nelle regioni di Zaporizhzhia e Mykolaiv.  "I russi sono stati sottoposti a violenze fisiche e a torture".

Almeno 300 persone sono state tenute in ostaggio per quattro settimane nel seminterrato di una scuola vicino a Chernihiv, fa sapere il ministero della difesa ucraino: truppe russe avevano sequestrato gli abitanti del villaggio a Yahidne, 140 chilometri a nord di Chernihiv, e che 18 persone sarebbero morte durante l'occupazione russa.

Perdite Mosca

L'Esercito di Kiev sul suo account Twitter aggiornato il bilancio delle prdite di Mosca dall'inizio dell''operazione speciale'. Sul campo di battaglia sarebbero caduti almeno 19.900 i soldati russi. Abbattuti 160 aerei da caccia, 144 elicotteri e 134 droni. Distrutti 753 carri armati russi, 366 pezzi di artiglieria, 1.968 veicoli blindati per il trasporto del personale, quattro sistemi di missili balistici a corto raggio, 122 sistemi di lanciamissili, sette navi, 1.437 veicoli, 76 autocisterne per il rifornimento di carburante, 64 unità di difesa antiaerea e 25 unità di equipaggiamenti speciali. 

Perdite Kiev

Il ministero della Difesa russo, tramite il suo portavoce Igor Konashenkov, ha fatto il punto sulle perdite ucraine: distrutti 818 obiettivi militari ucraini, inclusi 548 che ospitavano personale militare. A cui va aggiunto l'attacco avvenuto alle prime ore del mattino con "armi di precisione" contro l'aeroporto di Dnipro e due depositi di armi nelle regioni di Odessa e Donetsk. Mentre dall'inizio dell'invasione Mosca ha eliminato 131 aerei militari ucraini, 104 elicotteri, 245 sistemi di difesa missilistica e 448 droni.

Bambini deportati in Russia

Secondo Kiev sono migliaia i bambini delle regioni di Donetsk e Lugansk deportati soli o con i genitori in Russia oltre mezzo milione di persone sono state condotte con la forza in regioni remote del Paese, confiscandone documenti e telefoni cellulari, quindi separandoli dai figli. Secono le autorità ucraine sul futuro di queste migliaia di bambini ucraini pesa la minaccia di una adozione illegale da parte di cittadini russi. Il ministero degli Affari esteri di Kiev hanno sottolineato che "gli occupanti continuano a deportare con la forza persone dall'Ucraina, compresi i bambini, compresi orfani, bambini privati ​​delle cure parentali e bambini i cui genitori sono morti in guerra. Pertanto, esiste la minaccia di adozione illegale di bambini ucraini da parte dei russi". Inoltre il ministero crede che la Federazione Russa possa firmare "accordi" con l'Ordlo (i territori occupati delle regioni di Donetsk e Luhansk) per ottenere il trasferimento degli orfani deportati illegalmente dall'Ucraina a famiglie russe.

Turchia: lavoriamo per incontro Zelensky-Putin

Mentre i negoziati sono fermi e la diplomazia occidentale fa più passi indietro che avanti, con il rischio di aprire un fronte sul Baltico che potrebbe coinvolgere la Nato, è dalla Turchia che arrivano le più concrete speranze di pace. Ankara sta avendo colloqui con le parti in conflitto e vorrebbe organizzare un incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. 

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Cia sulla minaccia nucleare russa

La possibilità che la Russia possa utilizzare armi nucleari non puà essere "presa alla leggera". Lo ha detto il direttore della Cia, William Burns. "Data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa, date le battute d'arresto che hanno affrontato finora militarmente, nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia rappresentata da un potenziale ricorso ad armi nucleari tattiche o a basso rendimento".

Usa: rischio escalation se Mosca ostacola consegna armi

Rischio escalation se la Russia ostacola il trasferimento di armi in Ucraina. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha sottolineato: "Gli Stati Uniti non stanno operando in Ucraina, ma se i russi dovessero colpire una qualsiasi parte di territorio della Nato, dove le attrezzature militari vengono assemblate, questo comporterebbe l'invocazione dell'articolo 5 e cambierebbe completamente il gioco".