Domenica 23 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Fumata bianca dal gabinetto di guerra con Netanyahu. “Se Hamas non libera gli ostaggi sabato, sarà guerra”

Il governo israeliano vuole accelerare il sesto scambio dei prigionieri. La minaccia di Trump: “Se non verranno rilasciati, sarà l’inferno”. Tel Aviv alza i toni, Ben-Gvir: “Distruggere Gaza”. Appello di Guterres (Onu): "Evitare la ripresa delle ostilità"

Fumata bianca dal gabinetto di guerra con Netanyahu. “Se Hamas non libera gli ostaggi sabato, sarà guerra”

Roma, 11 febbraio 2025 – La tensione sale di ora in ora, la tregua su Gaza è a un passo dalla fine. "Se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco verrà interrotto e le Idf torneranno a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, comunicando la decisione presa all’unanimità dal suo governo. 

Questa mattina i miliziani avevano fatto sapere che “le minacce di Trump complicano le cose”, riferendosi alle ultime dichiarazioni del presidente Usa. 

Intanto è circolata la notizia che nella Striscia è morto un ostaggio, l'86enne Shlomo Mansour, fondatore del Kibbutz Kissufim catturato nell'attacco del 7 ottobre 2023. Non sono chiare le circostanze del decesso, ma l’Idf conferma e parla di “uccisione”

Ultime notizie in diretta

epaselect USA ISRAEL JOHNSON NETANYAHU
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
18:00
L'Idf richiama i riservisti per rafforzare le truppe intorno a Gaza

L'Idf ha dichiarato che sta richiamando i riservisti come parte del rafforzamento delle truppe intorno a Gaza. "In conformità con la valutazione della situazione e la decisione di aumentare il livello di prontezza nel Comando meridionale, è stato deciso di aumentare i rinforzi con truppe aggiuntive, compresi i riservisti", si legge in una nota dell'esercito israeliano, secondo cui "il rafforzamento delle truppe e la mobilitazione dei riservisti vengono effettuati in preparazione di vari scenari".

16:44
Israele rispetterà la tregua se ostaggi liberati sabato

Israele continuerà a rispettare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza se Hamas libererà il sesto gruppo di ostaggi sabato, come previsto dai termini dell'intesa siglata a gennaio. Lo riporta Channel 12, al termine del lungo gabinetto di sicurezza presieduto da Benyamin Netanyahu. Secondo Times of Israel il portavoce del primo ministro, Omer Dostri, ha chiesto a tutti i ministri di non rilasciare interviste su Gaza.

Fumata bianca dal gabinetto di guerra con Netanyahu. “Se Hamas non libera gli ostaggi sabato, sarà guerra”
15:07
Idf fa esplodere una casa palestinese a Jenin

Le forze israeliane hanno fatto saltare in aria un'altra abitazione palestinese nel campo profughi assediato di Jenin, in Cisgiordania. I media locali palestinesi hanno riferito che la casa a due piani apparteneva alla famiglia di un combattente palestinese ucciso a luglio dalle Idf. Nelle tre settimane successive all'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, l'esercito israeliano ha fatto esplodere o incendiato decine di case nella Cisgiordania settentrionale.

14:50
Accordo di pace Israele-Egitto a rischio per le minacce di Trump

Il trattato di pace tra Egitto e Israele potrebbe venire meno se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump mettesse in atto le sue minacce di porre fine agli aiuti americani al Cairo. Lo hanno affermato fonti diplomatiche citate dal quotidiano qatariota Al Araby al-Jadeen, secondo le quali l'incontro programmato a Washington tra il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e Trump è stato sospeso a tempo indeterminato nel mezzo della peggiore crisi nelle relazioni tra Stati Uniti ed Egitto degli ultimi tre decenni. Il leader egiziano si oppone fermamente al piano di Trump di prendere il controllo di Gaza e di sfollare i palestinesi dalla Striscia nei Paesi vicini.
 

MIDEAST ISRAEL PALESTINIAN CONFLICT
Protesta delle famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza
14:30
Houthi: "Nuovi attacchi se Israele rilancia l'aggressione a Gaza"

"Siamo pronti a riprendere immediatamente l'attacco contro il nemico israeliano se dovesse rilanciare la sua aggressione" alla Striscia di Gaza. Lo ha detto oggi il leader del gruppo yemenita Houthi, Sayyed Abdulmalik, in un discorso riportato dall'emittente al Masirah.

12:19
Ben-Gvir: "Trump ha ragione! Tornare e distruggere Gaza"

"Trump ha ragione! Ora tornare e distruggere". Lo ha scritto su X il leader dell'estrema destra israeliana Itamar Ben-Gvir, duramente contrario all'accordo per il cessate a fuoco nella Striscia che in queste ore vacilla, dopo lo stop alla liberazione di ostaggi prevista per sabato da parte di Hamas che ha accusato Israele di violare i termini della tregua e agli Usa di non essere più considerati garanti dell'intesa vista il piano del presidente Donald Trump di sfollare i palestinesi. Già ieri, davanti allo stallo e ai tentativi dei mediatori internazionali di non far naufragare l'accordo, il leader di Otzma Yehudit aveva esortato a dare una "risposta concreta" al gruppo militante palestinese, con "un massiccio attacco su Gaza, dall'aria e da terra, insieme al blocco totale degli aiuti umanitari alla Striscia, tra cui elettricità, carburante e acqua". "Dobbiamo tornare alla guerra e distruggere", aveva esortato."Trump ha ragione! Ora tornare e distruggere".

Lo ha scritto su X il leader dell'estrema destra israeliana Itamar Ben-Gvir, duramente contrario all'accordo per il cessate a fuoco nella Striscia che in queste ore vacilla, dopo lo stop alla liberazione di ostaggi prevista per sabato da parte di Hamas che ha accusato Israele di violare i termini della tregua e agli Usa di non essere piu' considerati garanti dell'intesa vista il piano del presidente Donald Trump di sfollare i palestinesi. Già ieri, davanti allo stallo e ai tentativi dei mediatori internazionali di non far naufragare l'accordo, il leader di Otzma Yehudit aveva esortato a dare una "risposta concreta" al gruppo militante palestinese, con "un massiccio attacco su Gaza, dall'aria e da terra, insieme al blocco totale degli aiuti umanitari alla Striscia, tra cui elettricità, carburante e acqua". "Dobbiamo tornare alla guerra e distruggere", aveva esortato.

11:11
Netanyahu riunisce gabinetto sicurezza per colloqui su ostaggi

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha iniziato una riunione, presieduta dal primo ministro Benjamin Netanyahu, per discutere dell'accordo sugli ostaggi che sembra entrato in una nuova fase di crisi. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il gabinetto di sicurezza dovrebbe discutere anche la dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha proposto a Israele di annullare il cessate il fuoco se tutti gli ostaggi non saranno rilasciati entro sabato prossimo a mezzogiorno.

Ieri Hamas aveva annunciato il 'rinvio sine die' del rilascio degli ostaggi previsto per il prossimo sabato, accusando Israele di aver violato i termini dell'accordo del cessate il fuoco, lo Stato ebraico aveva reagito ordinando lo stato di massima allerta per le truppe nella Striscia di Gaza. Trump a sua volta avvertendo che se gli ostaggi non fossero stati liberati avrebbe proposto la revoca dell'accordo - di cui si era assunto il merito - e "scatenato l'inferno" nella Striscia di Gaza.

10:11
Netanyahu, lutto Mansour: "Riporteremo a casa tutti gli ostaggi"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di ''condividere il profondo lutto della famiglia'' di Shlomo Mansour, l'ostaggio più anziano di Hamas nella Striscia di Gaza la cui morte è stata confermata oggi. ''Non ci fermeremo e non resteremo in silenzio finché non sarà riportato in Israele per la sepoltura'', ha aggiunto Netanyahu, promettendo che ''continueremo ad agire con determinazione finché non riporteremo a casa tutti gli ostaggi, i vivi e i morti". Il premier israeliano ha poi voluto ricordare che Mansour è stato ''un fondatore del Kibbutz Kissufim". Da bambino, ha poi aggiunto, è sopravvissuto al pogrom di Farhud condotto contro gli ebrei a Baghdad, in Iraq.

09:39
Hamas sospende la liberazione degli ostaggi, Trump: "Rilascio entro sabato o scoppierà l'inferno"    

 

Hamas usa gli ostaggi per fare pressing su Israele, ma rischia di far saltare la tregua. Dopo l'annuncio fatto lunedì sera su uno slittamento "a data da definirsi" del rilascio degli ostaggi previsto per sabato prossimo in risposta a presunte violazioni dell'accordo per il cessate il fuoco da parte di Israele, il gruppo islamico ha raddrizzato il tiro. Subito è arrivato l'avvertimento del presidente Usa Donald Trump: nel caso in cui non avvenisse il rilascio entro sabato ''scoppierà l'inferno''.

Con una parziale marcia indietro Hamas ha precisato che la porta rimane aperta allo scambio fra ostaggi e detenuti di sabato, come previsto dall'accordo per la tregua a Gaza. "Hamas ha intenzionalmente fatto questo annuncio (per lo slittamento del rilascio degli ostaggi, ndr) cinque giorni prima per dare ampio tempo ai mediatori per esercitare pressioni su Israele perché mantenga i suoi impegni. La porta rimane aperta perché lo scambio avvenga come previsto, una volta che l'occupante attua gli impegni presi".

Un messaggio arrivato dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva fatto sapere che Israele "mantiene il suo impegno a rispettare l'accordo" e chiarendo che "tutte le famiglie degli ostaggi sono state informate" degli ultimi sviluppi. Nel frattempo però l'esercito israeliano ha annunciato di stare "rafforzando fortemente l'area" attorno alla Striscia di Gaza, dopo aver ricevuto l'ordine dal ministro della Difesa Israel Katz di tenersi pronto "a tutti gli scenari". "Dopo aver valutato la situazione (...) è stato deciso di rinforzare significativamente la zona con truppe aggiuntive per missioni difensive", si legge nella dichiarazione. In precedenza, Katz aveva accusato Hamas di aver violato l'accordo di tregua annunciando che avrebbe rinviato il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani, previsto per sabato. "Non torneremo alla realtà del 7 ottobre", ha aggiunto Katz in riferimento all'attacco di due anni fa in Israele che ha portato all'avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza. Da Trump è arrivato subito un ultimatum ad Hamas: se tutti gli ostaggi rimanenti non saranno rilasciati entro ''sabato alle 12'' (senza specificare il fuso di riferimento) ''scoppierà l'inferno''. Il presidente Usa non ha specificato quali conseguenze Hamas potrebbe temere dagli Stati Uniti, limitandosi a dire ''scopriranno cosa intendo'' quando gli è stato chiesto di approfondire. Trump ha poi affermato di non aspettarsi che Hamas si adegui alla sua richiesta: ''Non credo che si adegueranno... Penso che molti ostaggi siano morti. Penso che sia una grande, una grande tragedia umana''. Nel frattempo però l'esercito israeliano ha annunciato di stare "rafforzando fortemente l'area" attorno alla Striscia di Gaza, dopo aver ricevuto l'ordine dal ministro della Difesa Israel Katz di tenersi pronto "a tutti gli scenari". "Dopo aver valutato la situazione (...) è stato deciso di rinforzare significativamente la zona con truppe aggiuntive per missioni difensive", si legge nella dichiarazione. In precedenza, Katz aveva accusato Hamas di aver violato l'accordo di tregua annunciando che avrebbe rinviato il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani, previsto per sabato. "Non torneremo alla realtà del 7 ottobre", ha aggiunto Katz in riferimento all'attacco di due anni fa in Israele che ha portato all'avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.

09:27
Guterres (Onu): "Evitare la ripresa delle ostilità"

"Dobbiamo evitare a tutti i costi una ripresa delle ostilità a Gaza, che porterebbe a una tragedia immensa". Così su X il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che fa "appello ad Hamas affinché proceda con la liberazione degli ostaggi come previsto". E ancora: "Entrambe le parti devono rispettare scrupolosamente gli impegni assunti nell'accordo di cessate il fuoco e riprendere negoziati seri".

09:21
Iran-Italia: invito a rilancio dialogo per favorire la pace in Medio Oriente

L'auspicio di poter rilanciare "al massimo livello diplomatico" il dialogo tra Roma e Teheran, sullo sfondo dei "profondi cambiamenti" in corso in Medio Oriente, è stato espresso da entrambi i Paesi nella cerimonia che si è svolta ieri sera all'ambasciata della Repubblica islamica a Roma, in occasione della Festa nazionale dell'Iran. Nel suo discorso,  l'ambasciatore iraniano, Mohammad Reza Sabouri, ha ricordato che l'Iran è un "protagonista centrale" nelle dinamiche regionali e internazionali e ha assicurato che Teheran "intende svolgere un ruolo attivo nello sviluppo della pace e della stabilità regionali e globali".

"Sullo sfondo di sviluppi regionali che hanno portato profondi cambiamenti nelle dinamiche politiche e militari del Medio Oriente", ha proseguito, "sottolineiamo la necessità di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i Paesi della regione". "Crediamo che il destino del Medio Oriente debba essere determinato dagli attori regionali originari e non attraverso l'intervento di soggetti esterni", ha poi dichiarato l'ambasciatore. Dal canto suo, Maurizio Greganti, direttore centrale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente alla Farnesina, ha invitato a non dimenticare che "l'Iran ha ora un'importante opportunità di contribuire in modo positivo e costruttivo a una nuova era per il Medio Oriente". In questo senso, ha sottolineato il diplomatico, l'Italia "ha accolto con favore" l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, quello in Libano, dove si e' arrivati anche alla formazione di un nuovo governo e si "augura vivamente" che in un altro Paese dove l'Iran esercita una forte influenza, lo Yemen, "gli Houthi seguono l'esempio, aprendo la strada a progressi concreti cessando i loro attacchi illegali contro le navi che transitano nel Mar Rosso e consentendo la ripresa dei negoziati intra-yemeniti, sotto la guida delle Nazioni Unite".

"Potremmo non essere d'accordo su certi argomenti anche fondamentali come i diritti civili, inclusa la libertà di religione, e sulla pena di morte", ha notato Greganti, "tuttavia, le relazioni tra le nostre popolazioni sono profonde e solide ed è nostra responsabilità coltivarle ecco perchè non vediamo l'ora di riprendere le consultazioni al massimo livello diplomatico". "Dialogo e cooperazione tra nazioni e governi sono diventati doppiamente importanti nell'attuale situazione mondiale, caratterizzata da numerose crisi", ha concordato Sabouri. "L'Iran", ha concluso l'ambasciatore, "ritiene che solo attraverso il rispetto reciproco, l'interazione costruttiva e l'adesione ai principi della giustizia e del diritto internazionale si possano gestire le sfide comuni e costruire un futuro luminoso per tutte le nazioni". 

09:17
Erdogan, Israele non rispetta accordi: "Stato palestinese è un requisito obbligatorio"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha accusato Israele di non rispettare i termini dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza firmato con Hamas. "Come negli anni precedenti, abbiamo visto che Israele non ha mantenuto le promesse fatte nell'ultimo accordo di cessate il fuoco. Israele deve fermare l'occupazione e risarcire i danni causati. Lo Stato di Palestina con capitale a Gerusalemme Est è un requisito obbligatorio", ha concluso.

09:07
Salvini incontra Netanyahu: "Ribadita l’amicizia tra Italia e Israele"

Mezz’ora di colloquio a Gerusalemme incontra Matteo Salvini e Benjamin Netanyahu. "È stata l’occasione per ribadire l’amicizia tra Italia e Israele - ha scritto il vicepremier su X - e il sostegno a ogni iniziativa utile per portare pace, stabilità e prosperità in Medio Oriente, eliminando una volta per sempre terrore e violenza islamica da ogni territorio, nell’interesse dello stesso popolo palestinese. Ho anche confermato le mie perplessità rispetto alle recenti e indecenti decisioni della Corte Penale Internazionale, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione. Sul fronte politico, è stata rafforzata l’intesa tra la Lega e il partito del Primo Ministro, il Likud. In agenda ho altri incontri istituzionali, col ministro con delega all’antisemitismo e con la collega ministra dei Trasporti, con l’obiettivo di creare relazioni più salde e nuove e importanti occasioni di lavoro per aziende e giovani italiani. L’Italia deve essere sempre più protagonista sulla scena internazionale". 

Ieri a Gerusalemme, Salvini ha incontrato anche il ministro degli Affari della Diaspora e dell'Antisemitismo, Amichai Chikli e il titolare degli Esteri Gideon Saar. In particolare, il colloquio con il primo ministro, durato circa mezz'ora, ha permesso di fare il punto della situazione all'indomani della visita a Washington del premier israeliano e di ribadire i rapporti di amicizia tra Italia e Israele, confermando il sostegno al percorso di pace e stabilità in Medio Oriente. Salvini resterà in Israele anche oggi, e tra gli altri appuntamenti ha in agenda un bilaterale con la collega ai Trasporti Miri Regev ed il Presidente della Knesset. "In Israele è ben noto il posizionamento politico di Salvini e la forte sintonia con la nuova Amministrazione Usa di Donald Trump", viene sottolineato dallo staff del leader della Lega.

 

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Salvini incontra Netanyahu a Gerusalemme: "Ribadita l’amicizia tra Italia e Israele"
Salvini incontra Netanyahu a Gerusalemme: "Ribadita l’amicizia tra Italia e Israele"

 

 

09:04
Idf conferma "l'uccisione" dell'ostaggio Mansour

I militari israeliani hanno confermato la morte di Shlomo Mansour, precisando che è stato ucciso nell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele e che i suoi resti sono nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Haaretz dopo che il Kibbutz di Kissufim, nel sud di Israele, dove l'uomo viveva ha reso noto di aver "ricevuto stamani la notizia dell'uccisione durante la prigionia nelle mani di Hamas del nostro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, rapito dalla sua abitazione".

08:22
Morto un ostaggio a Gaza, il Jp parla di "uccisione"

È morto l'86enne Shlomo Mansour, preso in ostaggio da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e da allora trattenuto nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il Kibbutz di Kissufim, nel sud di Israele, dove viveva. Denunciano, come riporta il Jerusalem Post, "l'uccisione" dell'uomo, ma non viene chiarito quando sia stato ucciso né come il suo decesso sia stato confermato.

"Abbiamo ricevuto stamani la notizia dell'uccisione durante la prigionia nelle mani di Hamas del nostro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, che era stato rapito dalla sua abitazione", affermano in un comunicato in cui rivolgono un appello al governo israeliano di Benjamin Netanyahu e ai leader mondiali affinché "intervengano con decisione per il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e morti"

08:19
Hamas: "Minacce di Trump complicano le cose"

Le minacce del presidente statunitense Donald Trump sulla liberazione degli ostaggi non fanno altro che "complicare ulteriormente le cose": lo ha affermato oggi Hamas. Ieri Trump ha definito "terribile" la minaccia di Hamas di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso "un vero inferno" se non li rilascerà. "Trump deve ricordare che esiste un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti e che questo è l'unico modo per restituire i prigionieri (ostaggi)", ha detto alla Afp un alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhri. "Il linguaggio delle minacce non ha alcun valore e complica ulteriormente le cose", ha aggiunto. 

08:15
Trump: "Sarà un inferno se Hamas non libera gli ostaggi"

 Donald Trump ha definito "terribile" la minaccia di Hamas di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso "un vero inferno" se non li rilascerà.
 

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